In occasione della Giornata Internazionale della Donna, noi di Prima Pagina vogliamo ricordarne alcune donne che hanno lasciato un segno indelebile nella storia e in particolare nell’alveo dei diritti e del sapere, perchè costituiscono due strade fondamentali nell’affermazione dell’uguaglianza.

IL SAPERE: Ipazia Copia di ipaziaMatematica, astronoma e filosofa, Ipazia «era giunta a tanta cultura da superare di molto tutti i filosofi del suo tempo, a succedere nella scuola platonica riportata in vita da Plotino e a spiegare a chi lo desiderava tutte le scienze filosofiche. Per questo motivo accorrevano da lei da ogni parte tutti coloro che desideravano pensare in modo filosofico».In questo passo Socrate, scrivendo intorno al 440, indica che ad Alessandria l’unica erede del platonismo interpretato da Plotino era Ipazia.
La  sua uccisione da parte di una folla di cristiani in tumulto l’ha resa una martire della libertà di pensiero. 

L’IMPEGNO POLITICO E I DIRITTI: le 21 donne della Costituente 2c336daa-5be8-454b-8b18-c2ce3b540d3dIl 2 giugno 1946 il suffragio universale porta per  la prima volta in Parlamento anche le donne.  Su un totale di 556 deputati furono elette  21 donne: 9 della Democrazia Cristiana, 9 del Partito Comunista, 2 del  Partito Socialista e 1 dell’Uomo Qualunque. Quasi tutte laureate, molte di loro insegnanti, qualche giornalista-pubblicista, una sindacalista e una casalinga, tutte piuttosto giovani e alcune giovanissime. Molte avevano preso parte alla Resistenza, pagando spesso personalmente e a caro prezzo le loro scelte, come Adele Bei (condannata nel 1934 dal Tribunale speciale a 18 anni di carcere per attività antifascista), Teresa Noce (detta Estella, che dopo aver scontato un anno e mezzo di carcere perchè antifascista venne deportata in un campo di concentramento nazista in Germania dove rimase fino alla fine della guerra) e Rita Montagnana (che aveva passato la maggior parte della sua vita in esilio).
Alcune diventarono “famose”,  altre no, ma esercitarono per la prima volta il diritto alla politica e soprattutto  si opposero all’idea che la  componente femminile non potesse partecipare alla vita politica a causa della sua caratteristica ‘emotività’, generatrice  solo di turbamento nella gestione degli affari di Stato

I DIRITTI NEGATI ALLE DONNE DI OGGI: Malala Yousafzai
Malata è la più giovane vincitrice del Premio Nobel della Pace, nota per il suo impegno per l’affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione, per la battaglia  contro i talebani che l’anno  colpita a morte. Oggi è il simbolo della lotta per i diritti dei giovani e delle donne.

Buona Festa della Donna dalla redazione di Prima Pagina Cesena.