San Mauro Pascoli (Fc) – Riuscirà Giulio Cesare a passare indenne per la seconda volta il Rubicone? 2065 anni fa lo fece scatenando la guerra civile che poi lo mise a capo di Roma. Più difficile prevedere come andrà a finire mercoledì 10 agosto alla Torre a San Mauro Pascoli, nella sedicesima edizione del Processo promosso da Sammauroindustria (inizio ore 21 – ingresso libero).

Ironia della sorte, Cesare sarà processato nello stesso luogo dove prima di andare a Roma con le truppe si fermò a pregare il Dio Giove. Questa volta per “salvarsi” più che al Dio mitologico dovrà fare appello all’abilità dei difensori (Luciano Canfora e Cristina Ravara Montebelli) e del pubblico che emetterà il verdetto. Contro di lui ci sarà il tandem Giovanni Brizzi e Paolo Turroni.

E che le posizioni tra accusa e difesa siano lontane lo confermano due dei protagonisti della serata. Partiamo dall’accusatore Paolo Turroni, grande appassionato di storia della Romagna, autore di diverse pubblicazioni, curatore del volume “Processo al Rubicone”.

Secondo Turroni, Cesare fu un personaggio assetato di potere, tant’è che “per raggiungerlo fu disposto a tutto”. E con tutti i mezzi: “Sui mezzi che adoperò per giungere a questo risultato i moderni possono esprimere la loro opinione: senza moralismi, ma riconoscendo che, come scriveva il brigante Carmine Crocco nel XIX secolo, «a questo mondo per non restar piccoli bisogna aver virtù di far macellar uomini». Giulio Cesare questa ‘virtù’ l’ebbe, come seppero i Galli, nei cui confronti, per soli motivi politici e d’interesse, mosse una guerra che divenne ben presto un vero genocidio; lo scoprirono gli stessi Romani, condotti alla guerra civile, alla strage di sangue fraterno. Colpe che non possono essere perdonate”.

Non la pensa così l’archeologa di professione Cristina Ravara Montebelli, curatrice del volume Alea iacta est. Giulio Cesare in Archivio, secondo cui Cesare è stato “un grande condottiero e un riformatore”. Lo testimonia il celebre passaggio del Rubicone nel 49 a.c. con consenso di soldati e dei popoli attraversati. “Le parole del poeta Lucano, prese in minore considerazione dagli storici rispetto a quelle più tarde di Svetonio e Plutarco, descrivono molto efficacemente i sentimenti che pervasero i riminesi, custodi del confine di Roma, all’arrivo di Cesare, e dei soldati dopo il suo discorso, concordi nel seguirlo. Cesare stesso riferisce la successiva occupazione, senza colpo ferire, di Pesaro, Fano e Ancona e le reazioni entusiaste di altre città del Piceno al suo arrivo, da lui poi ricompensate, elevandole a municipi come Sant’Angelo in Vado e Cupra Marittima”.

 

Informazioni per il pubblico
“Processo a Cesare”
Mercoledì 10 agosto – Ore 21,00
Villa Torlonia La Torre – San Mauro Pascoli
In caso di maltempo l’iniziativa si svolgerà nella sala degli Archi sempre alla Torre.
Info: Sammauroindustria tel. 0541-810124
Ingresso libero.

 

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