Asta benefica di Bestack con Josefa Idem al Macfrut di Cesena

Sedie, tavolini e un bancone, il tutto realizzato in cartone ondulato. Sono i prodotti che saranno messi all’asta venerdì 26 settembre nello stand del Macfrut di Cesena (dal 24 al 26 settembre) del consorzio Bestack: il ricavato sarà destinato all’Istituto Oncologico Romagnolo. All’iniziativa, promossa dal consorzio nazionale dei produttori di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta con sede a Forlì, sarà presente anche la campionessa olimpica Josefa Idem, testimonial dell’asta di beneficenza.
Al centro dell’iniziativa ci saranno dunque trentasei sedie di design – colorate, ecologiche ed eco-chic, personalizzate ognuna con un graffito d’autore dello street writer Luca Moretti – e insieme a queste nove tavolini e un bancone: questi prodotti saranno realizzati con l’imballaggio amico dell’ambiente per eccellenza, riciclabile, rinnovabile, duttile ed ergonomico. E che ora si impegna per la solidarietà.

Poco prima dell’iniziativa è inoltre in programma un incontro su ‘Ortofrutta, sport e salute’, con ospite del programma Josefa Idem, campionessa olimpionica di canoa e senatrice del Partito Democratico, che interverrà come testimonial dell’evento a sottolineare l’importanza di uno stile di vita non sedentario nella prevenzione di molteplici patologie.
All’incontro parteciperanno anche il direttore di Bestack, Claudio Dall’Agata e il consigliere delegato dell’Istituto Oncologico Romagnolo Mario Pretolani, che ha sottolineato quanto il 2014 sia “un anno importante perché festeggiamo i 35 anni del nostro Istituto: alla fine degli anni ’70, la Romagna era uno dei territori italiani ed europei con il più elevato tasso di mortalità per i tumori, oggi siamo il territorio con uno dei tassi più elevati di guarigioni dal cancro“, ha spiegato.
Per il direttore di Bestack, Claudio Dall’Agata, “la scelta di promuovere questa iniziativa nasce dall’idea di dare continuità, dalle parole ai fatti, ad attività sostenibili – ha spiegato – Da qui l’idea di lanciare un’asta per assegnare questi oggetti personalizzati e unici, e devolvere il ricavato a chi fa ricerca, in questo caso sanitaria, perché per noi anche in questo caso si tratta di ricerca per la sostenibilità“.