Venezia (7 settembre 2018) – Casa Artusi e le Mariette non potevano non accompagnare Daniele de Michele, alias Don Pasta, il cui docufilm di esordio “I Villani”, è stato selezionato alla Mostra del Cinema di Venezia, nell’ambito delle Giornate degli Autori.

Donpasta, dj, economista, appassionato di gastronomia, definito dal New York Times, “uno dei più inventivi attivisti del cibo”, è volto conosciuto a Forlimpopoli, avendo scelto nel suo percorso artistico/gastronomico proprio l’Artusi come padre putativo, aggiornandone il metodo e le riflessioni nel volume sulla cucina popolare Artusi remix.

 Premio Marietta ad honorem 2015 per l’impegno profuso per sostenere la cucina popolare, ha tenuto a battesimo più di 10 anni fa la nascita dell’Associazione delle Mariette, nell’ambito del progetto Verso Casa Artusi.

A Venezia il rivoluzionario Don Pasta non si è accontentato della mera proiezione del docufilm ma ha costruito, con la sua brigata di “villani” (dj, cuochi, produttori, vignaioli, birraioli artigianali), una cena/spettacolo che è stata una vera e propria ricerca sul cibo. All’opera anche le Mariette con la piadina, poi una discussione con lo storico dell’alimentazione Alberto Capatti del Comitato Scientifico di Casa Artusi e il giornalista Paolo Cacciari.

A conclusione un Live-set di Don Pasta stesso, ad allietare il pubblico delle notti veneziane.

Il Film
Successo annunciato per un film che nasce come evoluzione naturale di Artusi Remix, il progetto che ha visto per diversi anni Don Pasta impegnato a raccogliere in giro per l’Italia le ricette delle nonne per salvaguardare la cucina popolare italiana avviatasi verso un inesorabile oblio.
Il film segue la giornata tipo di quattro eroi della terra, quattro storie che diventano l’archetipo di un’Italia che resiste: l’agricoltore siciliano di Alcamo e la sua conserva “illegale”, i fratelli tarantini Galasso che alle due di notte partono per la pesca, la contadina e allevatrice trentina, che raccoglie le erbe selvatiche per venderle al mercato, e l’allevatore dell’Irpinia con la figlia ventenne con le sue capre e i suoi formaggi. Quattro personaggi che nel loro fare quotidiano rappresentano la sintesi delle infinite resistenze e reticenze ad adottare un modello gastronomico e culturale uguale in tutto il mondo. Quattro personaggi con le loro famiglie per poter verificare se la cucina italiana sia ancora un patrimonio vivo, se il passaggio di informazioni tra generazioni esiste ancora, se la cucina italiana così come l’abbiamo ereditata si salverà o scomparirà.

L’evento è stato realizzato con il sostegno di Casa Artusi, della Regione Puglia e di Rai Cinema.

 

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