Esercizi commerciali chiusi, produzione in parte bloccata, turismo fermo. Lo scenario inedito che l’emergenza sanitaria da Covid19 ci ha posto di fronte ha aperto importanti interrogativi anche dal punto di vista della comunicazione, soprattutto in settori dal futuro ancora incerto, come quelli del turismo e dell’enogastronomia.

Se da un lato tagliare quanto più possibile i costi spingerebbe e mettere in pausa campagne promozionali e di marketing, dall’altro sappiamo che mai come in questo momento esserci sul web è l’unica strada percorribile.

Durante il lockdown i social media si sono rivelati, infatti, il mezzo di comunicazione più importante, affiancato da un’esplosione di piattaforme, più o meno nuove, che ci hanno costretti ad una frettolosa digitalizzazione dei nostri stili di vita, dallo smart working all’homeschooling, passando per webinar e un fitto palinsesto di dirette instagram e facebook per tutti i gusti.

Le misure di contenimento del contagio hanno avuto come primo, prevedibile, effetto una maggiore presenza del pubblico online. L’informazione, l’intrattenimento e la comunicazione tra e degli utenti è passata soprattutto per internet, con un boom di persone connesse e attive sui social che non necessariamente perderanno le nuove abitudini digitali acquisite.

Vietato, dunque, disconnettersi. La miglior e forse unica risposta in termini di digital marketing, è un aggiornamento costante dei propri canali social, con messaggi calibrati al momento che stiamo vivendo, ma che riescano anche a proiettarsi nel prossimo futuro, riportando alla mente dell’utente la bellezza del nostro territorio o la forza del nostro brand, mostrandone il lato umano e quel “noi” inclusivo che nei mesi di lockdown ci ha fatto sentire meno soli.

 

Questo è quello che anche noi di PrimaPagina abbiamo fatto e continuiamo a fare sui canali social che gestiamo, continuando a parlare di quello che conosciamo bene e mettendo in piedi uno storytelling che ruota intorno ad un unico messaggio: noi ci siamo.

Lo abbiamo fatto intensificando l’informazione sul mondo del cibo e del vino regionale che passa attraverso i canali digital di Emiliaromagnavini.it: news sul sito, newsletter settimanale, post sul blog e una nuova rubrica per farci raccontare la quarantena di diversi personaggi dell’enogastronomia regionale.

Lo abbiamo fatto con i canali social de “La Romagna dello Spungone”, facendo conoscere curiosità e bellezza di luoghi che diventeranno il fulcro di un turismo di prossimità che conoscerà un’impennata nell’estate che ci prepariamo a vivere. Lo abbiamo fatto, infine, con il Club dei Bianchi In Romagna, progetto di promozione dei vitigni autoctoni romagnoli a bacca bianca che riunisce undici cantine del territorio. Nonostante lo stop del canale ho.re.ca., abbiamo continuato a parlare di vino con video di presentazione delle cantine, approfondimenti sui vitigni e degustazioni, in partnership con il settimanale faentino Settesere, mettendo quindi insieme una campagna crossmediale tra un media antico, come quello della carta stampata, e uno nuovo, rappresentato da Facebook.

La comunicazione non si è mai fermata, esserci, oggi più che mai, è un imperativo categorico.