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Si è riunita oggi (giovedì 22 giugno) presso Cesena Fiera l’assemblea dei Soci del Gruppo CRE (Consorzio per le risorse energetiche), che ha approvato il bilancio d’esercizio 2022.

Una chiusura positiva nonostante un’annata molto complicata, caratterizzata dalle ben note vicende dello shock energetico europeo. L’esplosione dei prezzi, che ha avuto il suo momento più alto proprio a giugno dello scorso anno, ha determinato a sua volta una crescita dei costi e del fatturato, che ha raggiunto quota 757 milioni di euro. L’impennata dei prezzi ha messo in difficoltà molte imprese del settore, ed alcune sono anche andate in crisi per colpa di un rigido sistema di pagamenti dei mercati energetici che comporta l’anticipazione dei pagamenti delle forniture ai clienti.

Il gruppo è riuscito a rispondere alle difficoltà grazie alla sua prudente gestione ed al supporto del suo forte azionariato, ritagliandosi ancora di più un ruolo importante per i suoi soci e clienti e per il territorio romagnolo, dove ormai è rimasta l’unica realtà importante operante con queste caratteristiche.

Nonostante gli aumenti vertiginosi dei costi, i maggiori oneri finanziari, l’aumento dei rischi di insolvenza dei clienti finali, la difficoltà delle forniture a prezzo fisso, la riduzione dei volumi, il Gruppo ha mantenuto la qualità del servizio ai propri clienti, supportandoli nei meccanismi di aiuto governativi, quali l’Energy Release e il credito di imposta.

Consorzio CRE

Il gruppo, con sede a Cesena, è il più grande Consorzio nazionale operante come “Utente del Dispacciamento” nel settore dell’energia, ed ormai l’unico operante in Romagna.

Con circa 170 Soci, è rappresentazione di uno spaccato molto significativo del territorio. Vede spiccare tra i propri soci aziende agroindustriali di rilevanza nazionale, come Conserve Italia, Agrintesa, Apofruit, Caviro, al fianco di altre grandi realtà del mondo industriale come Deco, Consorzio CELL di Livorno, Power (Confcooperative), Gruppo Bonfiglioli, Aeroporto di Olbia, per citarne alcune.

È attivamente impegnato nella transizione energetica e nella diffusione dei valori degli obiettivi ESG (criterio di sviluppo sostenibile basato su tre parametri: sociale, ambientale, governance).

Nonostante l’anno molto complesso, ha dimostrato capacità di guardare al futuro, portando avanti i primi progetti pilota per la nascita di CER (Comunità Energetiche Rinnovabili), aumentando la gestione dell’energia riveniente da impianti rinnovabili.

È da tempo strutturato per supportare la mobilità elettrica, dove riveste il ruolo di EMP (E-mobility Provider). La controllata Energia Corrente, con la sua divisione dedicata specificamente alla mobilità sostenibile, è stata la prima ad installare nel Comune di Cesena 10 “colonnine di ricarica”, e la prima ad installare nello stesso territorio una stazione di ricarica Ultraveloce (HPC, nei pressi del Complesso Montefiore).

Ad oggi il personale aziendale conta circa 55 tra dipendenti e professionisti, una squadra giovane impegnata ogni giorno nei valori e negli obiettivi aziendali. Opera in acquisto sui mercati italiani ed internazionali, attraverso la propria sala Trading collegata con tutte le principali piattaforme di scambio dei prodotti energetici.

In risposta alla crisi energetica ha rafforzato la propria area Efficienza fornendo supporto ai propri Clienti per l’autoproduzione di energia da fotovoltaico, per i contratti di fornitura a lungo termine (PPA) e per lo sviluppo delle Comunità Energetiche.

Dichiarazioni

Durante l’Assemblea il Presidente del Consorzio, Giancarlo Ferlini, ha espresso soddisfazione per l’andamento gestionale e per il pieno supporto dei Soci alla attività del gruppo, che anche nei momenti di tensione hanno fatto sentire il proprio impegno e la convinzione sulla validità della scelta consortile, oltre che la soddisfazione per i risultati ottenuti pur in un momento difficile per il settore.

I Soci hanno espresso una forte sensibilità ambientale, dimostrata anche dall’acquisto di energia verde 100% certificata da fonti rinnovabili in quantità superiore del 26,5 % rispetto al mix energetico nazionale.”

Commentando il momento del settore, l’Amministratore Delegato, Vincenzo Maria de Rosa, ha evidenziato come la crisi abbia messo a nudo la fragilità del sistema di approvvigionamento energetico italiano fortemente dipendente da fonti fossili, peraltro quasi totalmente importate dall’estero. “Continuare in questa direzione è sbagliato per l’ambiente e per la sicurezza energetica nazionale. Abbiamo peculiarità geografiche che permettono un utilizzo maggiore delle fonti rinnovabili. Partire dal sole e dal vento è la chiave per liberarsi di un problema che rischia di mettere a repentaglio la serena esistenza dei nostri figli e dei nostri nipoti. Dobbiamo lavorare per loro, come hanno fatto i nostri padri, cercando di lasciargli un ambiente migliore dove vivere. L’alluvione, che ha colpito nel fisico e nell’anima questo territorio, deve essere un monito per le nostre azioni. Non possiamo più negare il problema, e dobbiamo attivarci velocemente per rispondere con soluzioni sostenibili. Non possiamo essere egoisticamente la generazione che lascia alle generazioni che seguiranno un clima invivibile creato dalla nostra. Noi, nel nostro quotidiano, lavoreremo in questa direzione.