Il Vescovo Douglas incontra i giornalisti e porta il messaggio di Papa Francesco sulla comunicazione. Educazione all’accoglienza, visite pastorali e le preoccupazione per i facii populismi nelle parole di Monsignor Regattieri.

La libertà della verità contro le Fake news e la disinformazione: è questo il messaggio di Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Un messaggio in cui il Papa chiama a un giornalismo di pace, un giornalismo fatto da persone per le persone.
Si è aperto con questa riflessione l’incontro del Vescovo di Cesena con gli operatori della comunicazione in occasione della festa del patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales.
Monsignor Douglas Regattieri ha ribadito la fedeltà alla verità contro l’uso di linguaggi ingannevoli e manipolatori che veicolano odio e sono sempre più utilizzati sui social, invitando a riflettere sul messaggio del Papa contro le notizie false.

L’incontro, mercoledì 25 gennaio in Curia, come sempre è stato occasione per una riflessione più ampia sulla attività della Diocesi, sulla Chiesa e sulla società cesenate. Il Vescovo, ricordando la visita di Papa Francesco il 1 ottobre a Cesena, ha ripreso l’esortazione lanciata in Piazza del Popolo: non balconare, non stare alla finestra, saper scusarsi se si è preso una decisione sbagliata. Una esortazione per la politica, ma quanto mai necessaria anche per le singole persone.
Ha inoltre affermato di condividere le preoccupazioni espresse dalla Cei in merito a populismi e demagogiche promesse nell’imminenza delle elezioni politiche.

Non sono mancate domande sull’accoglienza agli immigrati. “La chiesa si sta spendendo molto anche con piccoli eventi di accoglienza, dobbiamo essere noi per primi a far crescere il dialogo tra tutte le persone, a educare le persone all’accoglienza e a combattere la diffidenza, che però spesso è solo epidermica” ha precisato il Vescovo. Il Vescovo Douglas ha poi dedicato alcune parole alle visite pastorali in corso in questi mesi nell’area urbana di Cesena. “La visita alle parrocchie della zona urbana della Diocesi mi ha fatto toccare con mano le differenze tra le zone della Diocesi. Ho visto un individualismo accentuato, un senso di comunità più debole rispetto alle parrocchie della campagna o della montagna, la consapevolezza della difficoltà di raggiungere i giovani con il messaggio cristiano, in modo particolare gli universitari. La presenza esorbitante di anziani che vivono nelle case di riposo, sempre stracolme. Sono tutti elementi che ci chiedono una pastorale diversa per la zona urbana”.

 

Giulia Fellini
Agenzia PrimaPagina