C’erano una volta le macchine da scrivere, con il loro fascino senza tempo e l’inconfondibile rumore del battere sui tasti, ma c’erano una volta anche le centraline di campo e la criptografica Enigma a venire in soccorso dei giornalisti in epoche in cui web e mail non erano che fantascienza. C’erano una volta sì, ma ci sono ancora oggi, visibili in una mostra in centro a Bologna (sala Teatini, Strada Maggiore 4, zona due Torri) dal 21 al 25 aprile, con ingresso gratuito dalle 10 alle 18.
Circa 40 modelli di macchine per scrivere che hanno permesso a famosi reporter di guerra di descrivere le battaglie direttamente sul campoUn bell’excursus nel mondo del giornalismo che noi di Agenzia PrimaPagina siamo fieri di poter sostenere come media partner.

La mostra è organizzata dall’associazione nazionale collezionisti macchine per ufficio
(www.compuitalia.it), con il patrocinio del Comune di Bologna e della Regione Emilia Romagna e curata dai collezionisti Domenico Scarzello e Cristiano Riciputi, rispettivamente presidente e segretario dell’Associazione nazionale collezionisti.

In mostra macchine costruite da fine ‘800 in avanti. Come, ad esempio, la Virotype, modello francese del 1914, utilizzata ampiamente nelle trincee della Prima guerra mondiale e, grazie alla sua leggerezza, poteva essere usata anche andando a cavallo.
Oppure la Corona 3 (1912), resa celebre da Ernest Hemingway che la ricevette come regalo il giorno del suo 22esimo compleanno, il 21 luglio 1921. Durante tutta la sua attività professionale non si separò mai da questo modello, caratterizzato da estrema compattezza grazie al carrello ripiegabile e alla grande leggerezza.
Non potrà mancare in mostra la Olivetti M1 che subì una limitazione nel numero di esemplari costruiti proprio a causa della Prima guerra mondiale. Durante il conflitto la Olivetti fu riconvertita alla costruzione di materiale per l’esercito, fra cui magneti per gli aerei da caccia. E uno di questi rari magneti sarà esposto, uguale a quello che accese l’aereo di Francesco Baracca per il suo ultimo volo prima di essere abbattuto dai caccia austriaci il 19 giugno 1918.
Durante il Ventennio, e specialmente nel periodo dell’autarchia, in Italia furono realizzate molti modelli di macchinette economiche, tutte piuttosto simili e dai nomi evocativi: Patria, Balilla, Mas, tanto per citarne alcune.
Giungendo a tempi più recenti, vi saranno le leggendarie Olivetti Lettera 22 e Lettera 32, Grazie alle loro ridotte dimensioni e alla precisione di scrittura furono utilizzate praticamente da tutti i giornalisti fra i quali Indro Montanelli, Enzo Biagi, Oriana Fallaci e Tiziano Terzani che in Olivetti lavorò prima della carriera giornalistica.