Bilancio positivo per Terre Cevico a Vinitaly: 500 incontri con buyer da 60 Paesi e 200 operatori Italia (Horeca e Gdo)

terre cevico

Lugo (19 aprile 2024) – Cuore in Romagna, presenza in tutta Italia e in oltre 70 paesi del mondo. Bilancio positivo per Terre Cevico a Vinitaly, per la prima volta alla kermesse mondiale del vino a Verona con il biglietto da visita di cooperativa di primo grado. Terre Cevico ha preso parte con una doppia presenza: nel padiglione Emilia-Romagna con la sua proposta dedicata al canale nazionale Horeca (ristorazione e fuoricasa) e Gdo (Grande distribuzione), e nel Padiglione numero 7 insieme alle principali controllate del gruppo (Medici Ermete, Orion Wines, Cantine Giacomo Montresor) nella sua veste internazionale.

“Il bilancio della nostra partecipazione alla fiera è soddisfacente – spiega il direttore generale Paolo Galassi – L’evento ci ha consentito di rafforzare la nostra presenza nel mercato italiano incontrando oltre 200 operatori Horeca e Gdo da tutte le regioni del panorama nazionale. Nel contempo abbiamo implementato la nostra rete commerciale estera grazie a oltre 500 incontri b2b con buyer da una sessantina di Paesi. Abbiamo notato una grande vivacità in alcune aree internazionali a partire dal Far East, area nella quale il nostro gruppo è tra i primi per export in Giappone e Cina”.

Cevico negli ultimi sei anni ha registrato il raddoppio del proprio mercato estero dell’imbottigliato tanto da rappresentare oltre il 40% del proprio fatturato. “Oggi operiamo su una settantina di Paesi – prosegue Galassi – L’obiettivo che ci siamo posti è espandere la nostra rete a un centinaio di Paesi entro il 2025 per una capillare presenza su cinque Continenti”.

E se la vocazione internazionale rappresenta un cardine di Cevico, centrale rimane il mercato nazionale tanto che il canale Italia lo scorso anno ha registrato una crescita del segmento Horeca del +25% malgrado il periodo non semplice. A Vinitaly sono stati presentati alcuni nuovi progetti a partire dalla linea spumanti Austo Romagna Doc Novebolle nel panorama di un mercato delle bollicine che continua a crescere. In questa direzione va anche il progetto di valorizzazione di uno dei vitigni simbolo della Romagna, il trebbiano, in una iniziativa che sarà presentata a Cesenatico alla fine di maggio insieme agli operatori della Riviera romagnola.

Sguardo anche al tema dell’innovazione e della diversificazione con i vini dealcolati affrontato in un incontro istituzionale nel quale ha preso parte il presidente di Terre Cevico Franco Donati. “È una fetta di mercato importante che osserviamo con grande attenzione, anche se è fondamentale arrivare a una chiara normativa sul piano produttivo che permetta ai produttori italiani di concorrere alla pari con gli altri paesi europei”.

Il wine manager Lorenzo Tersi unico della Romagna nella top 100 delle personalità più importanti nel mondo del vino.

Lorenzo Tersi

Verona (16 aprile 2024) – Il wine manager cesenate Lorenzo Tersi è l’unico romagnolo nella top 100 tra le personalità più influenti del mondo del vino. L’attestazione per la quinta volta consecutiva arriva dalla rivista specializzata “Cronache di Gusto” che annualmente in occasione della kermesse di Vinitaly stabilisce una speciale classifica sugli opinion leader e le più autorevoli personalità del settore.

Tersi è fondatore della società di consulenza LT Wine & Food Advisory, che affianca produttori vitivinicoli, cantine e aziende agroalimentari nelle loro scelte strategiche, curando importanti operazioni finanziarie di M&A (acquisizioni o fusioni).

“Il fondatore di LT Wine Wine&Food è uno dei consulenti più influenti del mondo del vino, regista di alcuni deal degli ultimi anni – si legge nella motivazione della rivista che lo posiziona al 59esimo posto – A Vinitaly partecipa a un convegno di Credit Agricole e Prosecco Doc sul tema ‘Imprese vitivinicole: M&A e finanza straordinaria’”.

Lorenzo Tersi da oltre 25 anni riveste un ruolo di primo piano in qualità di consulente strategico e coordinatore di numerosi progetti e consorzi, tra i quali, per citarne alcuni, Consorzio Vino Chianti, Consorzio Bolgheri e Bolgheri Sassicaia, Consorzio Morellino di Scansano. È tra i fondatori di Aegida Investiments e Quintalia, due “club deal” che fanno capo a primarie famiglie Italiane che investono attivamente nelle piccole e medie imprese italiane (Pmi) ad alto tasso di crescita e conta oggi una decina di partecipazioni. Tersi ha un ruolo molto attivo anche in Romagna: è consigliere di Cesena Fiera con delega al Romagna Economic Forum (Fattore R) ed è membro del comitato territoriale di Credit Agricole.

Festa Artusiana: pubblicati i bandi per i ristoranti su suolo pubblico e per il mercato

Festa Artusiana

Si scaldano in motori per l’edizione 2024 della Festa Artusiana, che dal 22 al 30 giugno trasformerà nuovamente Forlimpopoli nella capitale “del buono e del bello”.

Il Comune ha appena pubblicato due bandi relativi, rispettivamente, alla ristorazione su area pubblica e al mercato che animerà le vie del centro storico durante la manifestazione.

Per quanto riguarda la ristorazione, l’obiettivo è di selezionare soggetti che garantiscano la preparazione di pietanze di qualità legate alla tradizione del manuale artusiano e quelle che rappresentano la cultura eno-gastronomica nazionale. A loro sarà affidato un ruolo particolarmente importante, perché la degustazione dei piatti – e in particolare delle ricette artusiane – è uno dei motori centrali della Festa, punto di partenza per una conoscenza più approfondita attraverso il racconto che si sviluppa da ciascun piatto. Non solo: attraverso la cura del cibo, infatti, si trasmettono ai visitatori i valori a cui fanno riferimento la Festa e l’intero progetto di Forlimpopoli Città Artusiana.

Le candidature vanno presentate entro le ore 12 del 13 maggio.

L’avviso completo, le linee guida e tutta la documentazione possono essere scaricati dal sito www.comune.forlimpopoli.fc.it

Sempre sul sito del Comune di Forlimpopoli si possono scaricare l’avviso per la partecipazione al mercato della Festa Artusiana e tutta la relativa documentazione. L’avviso è rivolto ad associazioni, operatori commerciali e produttori agricoli, e anche in questo caso il requisito primario è la qualità dei prodotti commercializzati, come specificato nelle linee guida che accompagnano il bando.

Anche per le candidature al mercato della Festa Artusiana c’è tempo fino alle ore 12 del 13 maggio.

Al Macfrut Table Grape Symposium i programmi di breeding dell’Università di Catania

Macfrut Table Grape Symposium

Cesena (28 Marzo 2024) – La Sicilia, insieme alla Puglia, è uno dei territori più dinamici nella produzione e ricerca sull’uva da tavola. Dal 2010 i ricercatori dell’Università di Catania sono impegnati in programmi di breeding con lo scopo di ottenere varietà apirene, innovative, costituite nel territorio e per il territorio. Un percorso nel segno dell’innovazione che sarà presentato da Alessandra Gentile dell’Università di Catania (Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente) nel Simposio mondiale sull’uva da tavola in programma mercoledì 8 maggio al Macfrut Table Grape Symposium. La docente ha condotto la ricerca insieme a Elisabetta Nicolosi sempre dell’ateneo catanese.

“La Sicilia è una delle grandi aree vocate per la coltivazione dell’uva da tavola e i distretti produttivi siciliani più importanti si trovano nella zona centro meridionale, nell’agrigentino nel territorio di Canicattì, e nel comprensorio di Mazzarrone e Licodia Eubea in provincia di Catania e in altri comuni della provincia di Ragusa – spiegano Alessandra Gentile ed Elisabetta Nicolosi – La competitività del comparto così come per tutte le specie frutticole, è strettamente connessa all’innovazione varietale che è alla base del successo commerciale registrato in altri distretti produttivi internazionali. Oggi i programmi di miglioramento genetico dell’uva da tavola sono in continua evoluzione e orientati principalmente alla costituzione di uve apirene, ma anche alla costituzione di uve con caratteristiche qualitative importanti, tra tutte la maggiore consistenza della bacca, che deve essere soda e croccante, la ricerca di nuovi sapori, dal fruttato al foxy al tropicale all’esotico, l’elevata resistenza ai trasporti e, ancora, non meno importanti, le caratteristiche della pianta, che deve essere di facile gestione agronomica e resistente alle principali malattie quali oidio, peronospora e botrite”.

L’importanza del radicamento nel territorio nei programmi di innovazione varietale. “Purtroppo, spesso, le nuove uve apirene proposte dai vari enti costitutori, spesso stranieri, non confermano le attese degli agricoltori italiani che, tra l’altro, si imbarcano in grossi investimenti economici, sia per difficoltà di acclimatamento sia perché necessitano di particolari cure colturali e quindi necessitano di una gestione differente da quella tradizionale. Appare perciò evidente come programmi di miglioramento genetico radicati in uno specifico territorio viticolo che tengano conto delle peculiarità non solo pedo-climatiche, ma anche della tradizione colturale e delle specifiche attese degli agricoltori, possono risultare di gran lunga più efficienti per il rinnovamento varietale del territorio stesso”.

In questo scenario si inseriscono parte delle attività avviate dall’Università di Catania, tramite il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, in sinergia con le imprese viticole del territorio di Mazzarrone, per l’attuazione di programmi di breeding. “Questi progetti hanno consentito di selezionare nuove varietà dotate di caratteristiche di particolare pregio. Per l’ottenimento di nuovi genotipi sono state utilizzate 16 cultivar, apirene e con seme (Italia, Crimson, Sublima, Sugraone, Italia 2, Moscato d’Amburgo, Summer Royal, Victoria, Luisa, Black Magic, Pink Muscat, Sophia, Early Gold, Midnight Beauty, Melissa, Superior), particolarmente importanti da un punto di vista economico e molto diffuse nel territorio nazionale e siciliano. Per l’attività di breeding è stata utilizzata la classica tecnica di incrocio controllato affiancata dall’utilizzo della tecnica dell’embryo rescue. Altro strumento essenziale è stato l’utilizzo della selezione assistita da marcatori, che ha permesso di selezionare precocemente gli ibridi caratterizzati da apirenia. Complessivamente, tra ibridi con seme di diversa consistenza e ibridi apireni, sono state ottenute 1200 piante, sottoposte negli anni a successive valutazioni in campo. Tra i genotipi complessivamente valutati ne sono stati selezionati una trentina con caratteristiche di rilievo per croccantezza, sapore, dimensione e forma degli acini, colore della buccia e forma del grappolo. Le innovazioni prodotte, seppur già sottoposte ad attente valutazioni in campo, necessitano di ulteriori valutazioni in ambienti pedoclimatici diversi di coltivazione e a condizioni agronomiche differenziate, per meglio valutare la loro risposta produttiva. Sette genotipi ritenuti particolarmente interessanti sono stati iscritti al CPVO (Ufficio Comunitario delle Varietà Vegetali)”.

Macfrut Table Grape Symposium

Tutto il mondo dell’uva da tavola si ritrova a Macfrut in una tre giorni (8-10 maggio 2024) che fa incontrare l’intera filiera: top player, operatori del mercato, università, agronomi, tecnici del settore. Protagonista l’uva da tavola, prodotto simbolo della 41esima edizione di Macfrut, con la Puglia, principale produttore in Italia, Regione partner della Fiera.

Tre gli eventi del Simposio: il Macfrut Table Grape Symposium nella prima giornata con esperti da tutto il mondo (8 maggio); Macfrut Table Grape Global Players sui trend di mercato e l’andamento della produzione (giovedì 9 maggio); Table grape in the field con visite tecniche in un campo prova allestito all’interno della fiera (venerdì 10 maggio). Il Simposio è coordinato da Bruno Mezzetti dell’Università Politecnica delle Marche.

Grande partecipazione all’evento di It’s Bio a Bologna insieme alla nutrizionista Eleonora Missere

Eleonora Missere

Villanova di Castenaso (BO) (26 marzo 2024) – “Questo progetto mi entusiasma sotto tanti punti di vista perché ci consente di spiegare le qualità dei prodotti biologici in diretto contatto con le persone nel punto vendita, ovvero nel luogo dove si fanno le scelte alimentari del quotidiano”. Queste le parole della biologa nutrizionista Eleonora Missere, venerdì scorso (22 marzo) nell’isola Almaverde Bio presso Extracoop Centro Nova di Villanova di Castenaso a Bologna, nell’ambito del progetto Europeo It’s Bio (It’s good healthy and natural Bio Fruit&Veg), promosso da AOP Gruppo Vi.Va. Un progetto di ampio respiro che intende promuovere in Italia, Belgio e Grecia il metodo di produzione biologica nel settore ortofrutticolo, evidenziandone gli aspetti positivi in termini di salubrità dei prodotti e di sostenibilità ambientale delle produzioni.

Tante le persone che nel corso della giornata di venerdì si sono rivolte alla nutrizionista chiedendo informazioni sui prodotti ortofrutticoli bio. “Il biologico – ha spiegato la nutrizionista – fa parte della qualità del prodotto e quindi è molto importante in una dieta quotidiana. Quando faccio informazione mi focalizzo sicuramente sulla quantità e sulla qualità del cibo che propongo ai clienti e pazienti. In un’ottica, quindi, che vede la qualità dell’alimentazione come fonte di benessere, il biologico rappresenta una possibilità di scelta sicura in termini di tracciabilità di filiera e di salubrità dei prodotti. Se a questo aggiungiamo poi la bontà gustativa di frutta e verdura ancora meglio!”.

Laureata in Farmacia all’ateneo bolognese con una specializzazione all’Università San Raffaele di Roma, Eleonora Missere ha anche consigliato alcuni abbinamenti per preparare frullati che uniscano la frutta assieme alla verdura per abbassare l’acidità e l’indice glicemico. Tra i consigli: il frullato con mela spinaci e zenzero, il frullato con fragola e banana, che apporta potassio, e quelli con l’aggiunta di rapa rossa, alimento che possiede molti antiossidanti.

I partecipanti hanno fatto degustazioni di fragole e mele biologiche, frutti succosi e dolcissimi. C’è stata curiosità e partecipazione. La nutrizionista ha dispensato consigli sulla stagionalità dei prodotti, le differenze tra agricoltura biologica e tradizionale, l’importanza del luogo di coltivazione e su come si legge l’etichetta di un prodotto.

L’ortofrutta biologica spiegata dalla nutrizionista Eleonora Missere

Eleonora Missere

Una giornata di consulenza nutrizionale gratuita per tutti i clienti del reparto ortofrutta all’Extracoop Centro Nova di Villanova di Castenaso a BolognaVenerdì 22 marzo in due momenti della giornata (10-13 e 15.30-19.30) ci si potrà recare all’interno dell’isola Almaverde Bio e avere a disposizione i consigli della Dott.ssa Eleonora Missere, biologa nutrizionista, che illustrerà i benefici nutrizionali dei prodotti ortofrutticoli biologici, dando consigli di utilizzo per una alimentazione corretta e bilanciata. Un percorso alla scoperta del biologico, arricchito dalla possibilità di poter degustare alcuni prodotti ortofrutticoli bio offerti ai clienti che fanno visita al reparto.

Laureata in Farmacia presso l’Università degli Studi di Bologna, successivamente ha conseguito la laurea in Scienze della Nutrizione Umana presso l’Università San Raffaele di Roma, Eleonora Missere è una vera e propria “attivista” nella promozione degli stili di vita sani attraverso i propri canali social dove conta un seguito di quasi 18mila follower. Un percorso, il suo, che ben si sposa con questo progetto nato dalla consapevolezza che la sana alimentazione inizia dalla spesa e la presenza di una nutrizionista nel reparto ortofrutta potrà aiutare i consumatori nella scelta dei prodotti ideali per il loro benessere.

La giornata è parte del progetto Europeo It’s Bio (It’s good healthy and natural Bio Fruit&Veg), promosso da AOP Gruppo Vi.Va con l’intento di promuovere in Italia, Belgio e Grecia il metodo di produzione biologica del settore ortofrutticolo, evidenziandone gli aspetti positivi in termini di salubrità dei prodotti e di sostenibilità ambientale delle produzioni. La peculiarità del progetto sta nel coinvolgimento diretto dei punti vendita che ha coinvolto numerosi store di Emilia Romagna e Marche.

La partecipazione alla giornata per il pubblico è libera.

Vitigni resistenti. La rivoluzione sostenibile nei vigneti

Vitigni resistenti

“Vitigni resistenti. La rivoluzione sostenibile nei vigneti”. È il titolo del convegno in programma venerdì 22 marzo (ore 15.30) a Bertinoro (FC), nell’aula della Chiesa di San Silvestro. Convegno che si aprirà con i saluti della sindaca di Bertinoro, Gessica Allegni, a cui seguirà l’intervento del presidente dell’Associazione nazionale Città del Vino, Angelo Radica.

L’introduzione al convegno è di Attilio Scienza: “Il meticcio salverà la nostra viticoltura: anche la scienza ha i suoi pregiudizi”.

“Un incontro quanto mai attuale ed importante – sottolinea il presidente di Città del Vino, Angelo Radica -, dedicato ai cosiddetti vitigni Piwi, ovvero quei vitigni che hanno un’elevata resistenza alle malattie fungine e consentono una significativa riduzione dell’uso di pesticidi, un tema molto importante per i territori delle Città del Vino”.

“Siamo onorati di ospitare il convegno sui vitigni Piwi a Bertinoro, città dell’ospitalità e del buon vino, che sulla vitivinicoltura fonda gran parte della propria attività produttiva e di promozione del nostro territorio – afferma la sindaca di Bertinoro Gessica Allegni – e in particolare, nel tempo del cambiamento climatico, diventa fondamentale per chi lavora in questo settore, investire in vitigni resistenti che, non richiedendo particolare uso di pesticidi, proteggono l’ambiente. Un’opportunità anche per i nostri vitivinicoltori che da tempo scelgono il biologico”.

Quindi gli interventi di Marco Stefanini, presidente Piwi Italia, responsabile Centro di Ricerca e Innovazione Fondazione “E. Mach” Unità genetica e miglioramento genetico della vite di San Michele all’Adige: “Cosa sono i Piwi: la situazione in Italia e in Europa”.

Interventi degli enologi Paolo Bomben e Ermanno Murari su “Vitigni PIWI UNIUD-VCR: la qualità del vino in questi primi 12 anni di sodalizio”.

Si concluderà il convegno con l’intervento di Giovanni Nigro, responsabile sperimentazione varietà Piwi a Tebano. “La realtà PIWI in Emilia Romagna”.

Seguiranno un dibattito e un banco d’assaggio di vini con presenza di vitigni Piwi.

Alfio Biagini confermato Presidente del Consorzio di Promozione Tutela della Piadina Romagnola

Alfio biagini

Romagna (18 marzo 2024) – Alfio Biagini confermato alla presidenza del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola, mentre alla Vicepresidenza è stato nominato Marcello Dadi, che subentra a Marco Vespasiano. La nomina è arrivata nel consiglio di amministrazione dei giorni scorsi che ha anche delineato le strategie del Consorzio per il triennio a venire. Due le principali direttrici: prima di tutto i progetti di valorizzazione e promozione della Piadina Romagnola nel contesto nazionale e internazionale nell’ambito del progetto europeo ‘Piadina Romagnola&Friends’ in un programma triennale rivolto al mercato italiano e tedesco. In secondo luogo, l’attività di tutela del prodotto simbolo della Romagna dai tentativi di contraffazione in varie parti del mondo attraverso un’intensa attività di vigilanza.

“Ringrazio i soci per la fiducia accordata – afferma il presidente Biagini – Come Consorzio abbiamo una grande responsabilità: valorizzare e tutelare un prodotto che è il simbolo di una cultura e di un territorio. La piadina romagnola, infatti, è inscindibile dalla sua terra e grazie all’IGP (Indicazione Geografica Protetta) può contare su uno strumento di tutela in ambito nazionale e internazionale. Non solo. La Piadina è la testimonianza di una terra di Romagna che attraverso quattro semplici ingredienti (acqua, farina, sale, olio o strutto) ha saputo conquistare il mondo grazie all’inventiva e al suo spirito inclusivo”.

Classe 1951, Alfio Biagini è stato tra i soci fondatori del Consorzio nel 2011. Da allora ha sempre lavorato per la promozione e tutela del prodotto in Italia e all’estero, a partire dalla certificazione IGP, concessa dall’Unione Europea il 24 ottobre 2014. Quest’anno, infatti, ricorre il decennale del conseguimento dell’IGP: un anniversario che il Consorzio intende celebrare con un grande evento in autunno.

“La Piadina Romagnola IGP, dei prodotti tipici certificati, è l’unica della Romagna nella top 15 nazionale secondo il recente rapporto Ismea-Qualivita – spiega il Vicepresidente Marcello Dadi – Questo dà l’idea dell’importanza del prodotto nell’economia e nel contesto sociale del nostro territorio; nel contempo ci indica una responsabilità come Consorzio in termini di patrimonio storico e culturale da valorizzare. Tutelare la Piadina Romagnola IGP significa valorizzare la Romagna in tutti i suoi aspetti”.

Il Consorzio di Promozione della Piadina Romagnola

Nato alla fine del 2011 dalla fusione delle precedenti associazioni promotrici del riconoscimento come IGP, è sostenuto da un gruppo di produttori artigiani in rappresentanza di tutta la zona di lavorazione consentita dal Disciplinare, da Rimini a parte della Provincia di Bologna (9 comuni sul tracciato del fiume Sillaro), passando per Forlì, Cesena e Ravenna.

Il Consorzio sin dalla sua nascita ha avuto l’obiettivo di promuovere una serie di iniziative tese alla valorizzazione della Piadina Romagnola, a partire dal riconoscimento IGP, percorso sostenuto in tutte le sue fasi insieme al Ministro delle Politiche Agricole, dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna e le associazioni di categoria.

Oltre alla valorizzazione, il Consorzio si è impegnato in azioni di tutela contro il tentativo di contraffazioni in varie parti del mondo, stoppando tentativi di imitazione in Canada e Regno Unito.

Attualmente fanno parte del Consorzio 11 associati: Adp Food L’Angolo della Piada (Riccione); Alimenta Produzioni (Riccione); Deco Industrie (Bagnacavallo); Gastone (Ravenna); Gelosi Giorgia (Cervia); Gitoma (Bagnacavallo); Global Food (Misano); Morato Pane – Artigianpiada (Coriano); Negroni Umberto (Castel Guelfo – Bologna); Pagliacci Marilena (Cervia); Riccione Piadina (Riccione).

La parola dei Global Player dell’uva da Tavola

uva da tavola

Cesena (14 Marzo 2024) – Sarà un grande incontro e confronto con esperienze da tutto il mondo il Macfrut Table Grape Global Players in programma nella seconda giornata di fiera (giovedì 9 maggio) al Rimini Expo Centre. L’evento è parte del Table Grape Symposium, il Simposio mondiale sull’uva da tavola che a Macfrut (8-10 maggio 2024) richiama i principali esperti e player internazionali del settore.

Trend di mercato, andamento della produzione, innovazione di prodotto, strategie commerciali: sono alcuni dei temi che saranno affrontati nella giornata di giovedì insieme ai principali produttori mondiali. Abbiamo interpellato alcuni di loro per un’anticipazione dei temi trattati.

Moderati da Thomas Drahorad di NCX Drahorad, che coordina l’evento, il primo intervento sarà di Oscar Salgado, agronomo e consulente globale, da oltre 30 anni specializzato nell’uva da tavola; parlerà della “Offerta mondiale di uva da tavola, fattori trainanti e sfide”. Secondo Salgado, “l’offerta di uva da tavola si sta evolvendo molto rapidamente lungo l’intera filiera: dalle tecniche di coltivazione alle cultivar, dal pre e post-raccolta alla logistica, dalle sfide climatiche alla vendita al dettaglio con consumatori sempre più esigenti. Il consolidamento delle aree tropicali e sub-tropicali, così come i nuovi Paesi e le nuove regioni di produzione dell’offerta, ridisegnando il nostro modo di affrontare il business dell’uva da tavola e ci costringono ad applicare più tecnologia per affrontare il futuro con successo”.

Benjamin Cilloniz Guerero porterà la sua esperienza da uno dei mercati più dinamici degli ultimi anni, quello del Perù. Ceo di Safco Perù Group, azienda agricola che si sviluppa su 600 ettari di uva da tavola a Villacurì-Ica, così vede i prossimi anni. “Cosa dobbiamo aspettarci dal Perù dopo un decennio di varietà autorizzate? Questo periodo ha visto un’enorme evoluzione nell’intero settore e il Perù è al passo con le nuove sfide che riguardano sia la produzione che la commercializzazione”.

Un’altra esperienza sarà dal Sudafrica. A parlarne Johan Fouche, direttore di The Grape Company (Paarl – South Africa) da oltre un ventennio nel settore dell’uva da tavola, che presenterà la “Strategia di lungo termine dal Sud Africa ai mercati globali”. “Come impresa, The Grape Company sta implementando strategie a lungo termine per superare le sfide nel settore dell’uva da tavola sudafricana nella sfera del mercato globale. Macfrut per noi sarà l’occasione per condividere le nostre opinioni durante l’evento ed anche un proficuo momento di networking”.

Sul mercato di alta gamma dell’uva da tavola parlerà Graziano De Filippis, Direttore commerciale di Polar Europe (Spagna), dove coordina la fornitura globale di uva Blanc Seedless a brand Sweeta alla grande distribuzione europea. “Sweeta è l’esempio di come un brand di uva da tavola che garantisce un ampio concetto di qualità è in grado di garantire una fornitura globale e centralizzata di prodotto ai più grandi supermercati europei. L’integrazione tra sviluppo varietale, coordinamento della produzione e accentramento dell’offerta commerciale costituisce un caso unico di successo”.

Infine, il case history delle Spagna insieme a Fina Mena, direttrice commerciale di Moyca Grapes, che parlerà di “Uva da tavola spagnola per il mondo: nuove sfide e opportunità”.

Macfrut Table Grape Symposium

Tutto il mondo dell’uva da tavola si ritrova a Macfrut in una tre giorni (8-10 maggio 2024) che fa incontrare l’intera filiera: top player, operatori del mercato, università, agronomi, tecnici del settore. Protagonista l’uva da tavola, prodotto simbolo della 41esima edizione di Macfrut, con la Puglia, principale produttore in Italia, Regione partner della Fiera.

Tre gli eventi del Simposio: il Macfrut Table Grape Symposium nella prima giornata con esperti da tutto il mondo (8 maggio); Macfrut Table Grape Global Players sui trend di mercato e l’andamento della produzione (giovedì 9 maggio); Table grape in the field con visite tecniche in un campo prova allestito all’interno della fiera (venerdì 10 maggio). Il Simposio è coordinato da Bruno Mezzetti dell’Università Politecnica delle Marche in collaborazione con NCX Drahorad.

Africa&Mediterranean Poultry Forum: l’avicoltura si incontra al Rimini Expo Centre dall’8 al 10 maggio 2024

Poultry Forum

Africa&Mediterranean Poultry Forum and B2B è l’appuntamento internazionale dedicato all’avicoltura che si terrà dall’8 al 10 maggio 2024 al Rimini Expo Centre. Si tratta di un momento di approfondimento sul settore avicolo e un’occasione di dialogo con le istituzioni e gli stakeholder per rafforzare in modo sistematico il networking con l’intera filiera.

Il Poultry Forum, promosso da Fieravicola in collaborazione con Assoavi e Unaitalia, si svolgerà in contemporanea a Macfrut, la fiera internazionale dedicata alla filiera ortofrutticola, e costituisce l’appuntamento in alternanza a Fieravicola, la rassegna a cadenza biennale del settore avicolo italiano.

Le sfide della filiera avicola italiana saranno al centro della prima giornata, con la presentazione dello studio Ismea sulle prospettive del settore in Italia.

Il secondo giorno vedrà due sessioni: una dedicata alle tematiche internazionali con un focus specifico sullo sviluppo del settore avicolo in Africa e nel Mediterraneo e la presenza di numerosi buyer di questi Paesi, invitati dalla fiera e interessati alle tecnologie, alla genetica e ai prodotti veterinari italiani.

La seconda sessione approfondirà il ruolo di tecnologia e innovazione come fattori chiave per affrontare le sfide in atto. Tra le tematiche le prospettive del sessaggio in ovo, vaccinazioni e assicurazioni.

Il terzo giorno, venerdì 10 maggio, sarà dedicato alla convegnistica focalizzata su aspetti più propriamente tecnico-scientifici con focus sull’avicunicoltura italiana con esperti da tutto il mondo in collaborazione con le associazioni scientifiche di settore WPSA (World’s Poultry Science Association), SIPA (Società italiana di Patologia Aviaria) e ASIC (Associazione Scientifica Italiana di Coniglicoltura). In questa sessione è previsto un aggiornamento sugli sviluppi del progetto europeo Broilernet a cura di Unaitalia.

All’interno dell’area del Poultry Forum è previsto una International Business Lounge rivolta agli operatori esteri dei Paesi dell’Africa e del Mediterraneo, in cui sarà possibile organizzare incontri di business.