Piadina Romagnola Igp solidale a Parma in favore del comune di Sant’Agata sul Santerno

piadina solidale

Piadina Romagnola Igp ancora una volta solidale in favore della Romagna alluvionata. Dopo Bergamo, Asti e Borgo Veneto (Padova), questa volta è stata la città di Parma a organizzare un grande evento in piazza il cui ricavato è andato al comune alluvionato di Sant’Agata sul Santerno nel ravennate.

Il Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola Igp ha fornito oltre 5000 Piadine per uno dei due menù della serata a base di prodotti certificati, guarniti dagli chef di Parma Quality Restaurants.

Presenti all’evento il Presidente del Consorzio Alfio Biagini, insieme ai sindaci Michele Guerra di Parma, Michele De Pascale di Ravenna ed Enea Emiliani di Sant’Agata sul Santerno.

L’evento è stato realizzato in collaborazione con la Protezione Civile di Parma intervenuta in soccorso della Romagna nei terribili giorni dell’alluvione.

Si è concluso con successo il tour di Be Fruity!

be fruity

Cosa c’è di meglio che gustare tanta buona frutta fresca sotto l’ombrellone, magari anche sotto forma di drink colorati e dissetanti?

Questa l’idea da cui è nato BE FRUITY!, il format estivo che valorizza la frutta e verdura di qualità in contesti informali e di relax, ideato da SGMARKETING, società di consulenza bolognese specializzata nell’agroalimentare.

Nell’ambito dell’attività estiva, il team BE FRUITY! ha fatto tappa in importanti stabilimenti balneari della riviera romagnola, del litorale veneto e della Versilia con attività di intrattenimento e degustazioni che hanno attirato un numeroso pubblico incuriosito e desideroso di assaggiare i frutti proposti.

8 le tappe realizzate, oltre 2.000 chili di frutta per 7.000 assaggi e altrettanti gadget distribuiti sulle spiagge; questi i numeri realizzati da BE FRUITY! e dai 7 brand partner: Agricola Don Camillo con il melone Dino; OP Agritalia con l’uva da tavola Piacere Viviana; Cedior con i pomodorini Elisir; Marlene® con la mela Giga®; Berryway con i suoi mirtilli e lamponi, Apofruit con la Pesca e Nettarina di Romagna Igp a marchio Solarelli e Metis® con le sue susine.

Il nostro obiettivo – afferma Silvia Sitta, consulente SGMARKETING, che ha coordinato le relazioni con i partner del progetto – è quello di stimolare l’interesse spontaneo dei consumatori nei confronti di frutta e verdura, attraverso la valorizzazione degli aspetti organolettici dei prodotti, permettendo al consumatore di collegare il brand ad un’esperienza piacevole. I brand ed i loro prodotti, infatti, sono i veri protagonisti del nostro format, che vuole supportare e valorizzare i piani di promo-comunicazione di ciascuna azienda”.

Siamo molto soddisfatti dell’ottima riuscita del nostro tour – conclude Chiara Cazzola, consulente di SGMARKETING che ha coordinato il progetto BE FRUITY! – Attraverso questa attività, ed il concorso ad essa collegato, siamo riusciti ad intercettare numerosi consumatori in tutta Italia ed in particolar modo il target famiglie, per noi fondamentale per promuovere i sani stili di vita nei confronti delle future generazioni. Ma questo è solo l’inizio di una serie di iniziative pensate per valorizzare i migliori brand ed intercettare il nostro mercato di riferimento in modo sorprendente ed ingaggiante”.

 

Per maggiori informazioni sulla gestione dell’operazione sui canali Consumer consultare:
Instagram: @be.fruity
Web: https://www.befruity.it/
Link al video dell’evento: https://www.youtube.com/watch?v=jpiqZjjIJcw

Per maggiori informazioni sulle attività di SGMARKETING: www.sgmarketing.it
Contatto per informazioni: Silvia Sitta  s.sitta@sgmarketing.it

Processo alla Rivoluzione Francese

Manifesto Processo

Cittadini, vorreste una rivoluzione senza rivoluzione?”. Se lo chiedeva nel 1792 uno che la rivoluzione la stava facendo per davvero, Maximilien Robespierre. A San Mauro Pascoli, nel tribunale popolare la domanda sarà più semplice: “La Rivoluzione Francese è da condannare o da assolvere?”. Detto in altro modo: è stata portatrice di libertà, uguaglianza e fraternità oppure fondamento dell’impero e incapace di risolvere le ingiustizie sociali?

Sono i tanti interrogativi al centro della 23esima edizione del Processo promosso da Sammauroindustria che ogni estate mette alla sbarra un personaggio o un periodo chiave della storia dell’umanità. Imputati eccellenti giovedì 10 agosto, appunto, sono quella serie di eventi che dal 1789 hanno cambiato il corso della storia. Saranno i partecipanti muniti di paletta a decidere se il cambiamento è stato nel bene o nel male. Di certo, la scelta non sarà semplice visto il parterre dei due “contendenti” sul tema.

A guidare l’accusa sarà il politologo dell’Università di Bologna Carlo Galli, già in passato partecipante al Processo in occasione dell’imputato Machiavelli. La difesa della Rivoluzione Francese è affidata ad Antonino De Francesco ordinario di Storia moderna presso l’Università degli studi di Milano.

Presidente del Tribunale Gianfranco Miro Gori, fondatore del Processo e direttore di Sammauroindustria. Lo scenario dell’evento è sempre la Torre di pascoliana memoria a San Mauro Pascoli, luogo dal forte carico simbolico: amministrata da Ruggero Pascoli, padre di Giovanni Pascoli, ucciso da ignoti proprio il 10 agosto del 1867.

Il verdetto del Processo viene emesso dal pubblico presente munito di paletta. L’ingresso è libero. L’inizio è alle ore 21.00.

Perché processare la Rivoluzione Francese: accusa e difesa

Edizione numero 23 del Processo, l’evento già in passato aveva fatto i conti con una rivoluzione. Era quella Russa messa sotto torchio in occasione del centenario dell’evento. E se volessimo fare i sofisticati si potrebbe dire che il tema era stato sfiorato anche in occasione del Processo del 2015 quando alla sbarra ci finì il ’68, da alcuni definito rivoluzionario. Ma senza aprire un dibattito su quest’ultimo tema, è quella Francese al centro del contendere. Tra l’altro tra due numeri uno in fatto di dibattito storico-politico. Queste alcune loro anticipazioni.

Secondo l’accusatore Carlo Galli, “La rivoluzione francese è altamente divisiva. Non soltanto divide la modernità dall’era contemporanea ma è divisa in sé stessa, in quanto non è una sola rivoluzione ma un insieme di rivoluzioni”. Secondo il politologo è stata troppe cose messe insieme: liberale e totalitaria, continua e discontinua con la storia, ha affermato libertà e fraternità e il loro contrario. “L’insieme di queste contraddizioni e il coinvolgimento della rivoluzione nella dialettica di principi e circostanze, di potere costituente e potere costituito, consente di elevare contro di essa molteplici capi d’accusa, che sono anche considerazioni critiche sul nostro tempo, dato che nella rivoluzione si sono manifestate forze e ideologie politiche dal cui peso non ci siamo ancora liberati”.

Diverso il punto di vista del difensore Antonino De Francesco, secondo il quale puntare il dito contro la Rivoluzione Francese significa accusare i principi fondativi della cultura europea e occidentale. “Per la rivoluzione francese vale quello che un deputato alla Convenzione, a qualche settimana appena dall’eliminazione di Robespierre, disse del Terrore: non si poteva fare il processo a quella stagione politica, perché avrebbe voluto dire processare tutti loro. Ecco, anche per il 1789 e per tutti i suoi sviluppi, inclusa la stagione del governo dell’anno II, dovrebbe valere la stessa considerazione scandita dal convenzionale Thuriot: fare il processo alla rivoluzione francese significa fare il processo a noi stessi. In fin de’ conti, il 1789, nella nostra Europa, con le sue parole d’ordine di libertà e di uguaglianza, dovrebbe essere una data condivisa, perché l’alba di un nuovo mondo che pur tra molte difficoltà è ancora vivo”.

Un po’ di storia del Processo del 10 agosto

Promosso da Sammauroindustria, il Processo è nato nel 2001 dall’idea di riaprire il caso sull’omicidio del padre del Poeta, Ruggero Pascoli, assassinato in un agguato il 10 agosto del 1867. Da quella prima intuizione si sono susseguiti, il 10 agosto di ogni anno, altri Processi su personaggi che hanno fatto la storia della Romagna (e non solo): il Passatore di Romagna (2002), La cucina romagnola (2003), Romagna di Mussolini (2004), Mazzini (2005), Secondo Casadei (2006), Garibaldi (2007), Togliatti (2008), Badoglio (2009), il Romagnolo (2010), Cavour (2011), Processo d’Appello Pascoli (2012), Rubicone (2013), Pellegrino Artusi (2014), Il ’68 (2015), Giulio Cesare (2016), Rivoluzione Russa (2017), Romagna delle 5 Marce su Roma (2018), Machiavelli (2019), I Vitelloni (2020), il Partito Comunista (2021), Ulisse (2022).

Chi sono i protagonisti del Processo

Carlo Galli è stato professore ordinario di Storia delle dottrine politiche presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna. Si è occupato di storia del pensiero politico moderno e contemporaneo, pubblicando articoli e libri – tradotti in diverse lingue – sulla Scuola di Francoforte, sui controrivoluzionari cattolici, su Machiavelli, Gentile, Hobbes, Weber, Arendt, Strauss, Voegelin, Löwith, Jünger, Schmitt, Vitoria. Si è inoltre dedicato ad una serie di ricerche su alcuni concetti chiave del pensiero politico (autorità, rappresentanza, tecnica, Stato, guerra, totalitarismo, modernità, nichilismo, globalizzazione, multiculturalismo, destra/sinistra). È direttore della rivista “Filosofia Politica”, ed ha diretto diverse collane presso gli editori Laterza e Il Mulino. Ha presieduto il Consiglio Editoriale della editrice Il Mulino, la Classe di Scienze Morali dell’Accademia delle Scienze di Bologna e la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna. È membro del Comitato direttivo dell’Associazione Il Mulino. Collabora a diversi periodici di politica, cultura e quotidiani nazionali. È Professore dell’Alma Mater. Numerose le sue pubblicazioni, tra le più recenti Platone. La necessità della Politica (Mulino, 2021), Ideologia (Mulino, 2022), Il diritto di guerra e di pace (a cura di, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, 2023).
Antonino De Francesco. Ordinario di Storia moderna presso l’Università degli studi di Milano, precedentemente, ha insegnato per alcuni anni presso le Università di Catania, Padova e della Basilicata. È stato professore invitato presso l’Université Paris I-Panthéon Sorbonne e l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences sociales, sempre a Parigi e ha ricevuto fellowship da parte delle biblioteche di Harvard, Princeton, Michigan. È uno specialista della rivoluzione francese e del suo impatto sulla vicenda politica italiana in età risorgimentale (e oltre) e ha dedicato molti dei suoi studi anche alla storia politica del mezzogiorno tra Sette e Ottocento. Al suo attivo ha numerose pubblicazioni tra le quali, le più pertinenti alla stagione rivoluzionaria e napoleonica: L’Italia di Bonaparte (Utet 2013, tradotto in francese per Champ Vallon); The Antiquity of the Italian Nation. The cultural Origin of a Political Mythin Modern Italy,1796-1943, Oxford University Press 2013 (tradotto in italiano per Franco Angeli); La guerre de deux cent ans. Une histoire des histoires de la Révolution française, Perrin 2018, (tradotto in italiano per Donzelli, in spagnolo per le Prensas de la Universidad de Zaragoza e in inglese per Bloomsbury); Il naufrago e il dominatore. Vita politica di Napoleone Bonaparte, Neri Pozza 2021; Repubbliche atlantiche. Una storia globale delle pratiche rivoluzionarie, 1776-1804, Raffaello Cortina Editore 2022. 
Gianfranco Miro Gori. Detto Miro, in ricordo dello zio materno partigiano della 29ª Brigata Gap “Gastone Sozzi”, è nato e cresciuto a San Mauro Pascoli, comune di cui è stato sindaco. Ha scritto testi poetici, letterari e saggistici, ma soprattutto si è occupato di cinema, sia sul versante della critica e della storia del cinema, sia su quello dell’organizzazione della cultura cinematografica. Ha ideato e diretto la cineteca di Rimini, organizzato festival (Riminicinema e Anteprima per il cinema indipendente), manifestazioni culturali in Italia e all’estero (tra le altre “Rimini et le cinéma” al Centre Pompidou), collaborato a opere collettive, quotidiani e riviste, e scritto un certo numero di saggi tra cui, tra i primi in Italia, un gruppo dedicato ai rapporti cinema e storia. I suoi ultimi libri sono: Le radici di Fellini romagnolo del mondo (Il Ponte Vecchio, 2016), Il cinema nel fascismo (curatela con Carlo De Maria, Bradypus, 2017), Rimini nel cinema. Immagini e suoni di una storia ultracentenaria (Interno4, 2018)Cinema e Resistenza. Immagini della società italiana, autori e percorsi biografici dal fascismo alla Repubblica (curatela con Carlo De Maria), (Bradypus, 2019), Ceppo e mannaia. Anarchici e rivoluzionari romagnoli nel mondo (Interno4, 2022). Nel 2001 ha fondato il Processo del X agosto nella Torre.

Terre Cevico, l’identità di un gruppo cooperativo in 60 anni di storia

terre cevico

Terre Cevico ha festeggiato alla Tenuta Masselina le sei decadi. 60 anni di storia tutta cooperativa, iniziata il 19 febbraio del 1963. Profonde radici in Romagna, una base di soci viticoltori presenti dalla pianura ravennate alle colline riminesi a Casola Valsenio passando per i territori di Forlì e Faenza, fino ai terreni sabbiosi del Parco del Delta del Po a nord-est. Le Romagnole Società Cooperativa Agricola e Cantina dei Colli Romagnoli sono ad oggi le cooperative di soci viticoltori che, assieme alle Cooperative Agricole Braccianti rappresentano la base e l’anima storica della filiera produttiva dei vini Terre Cevico.

I numeri di Cevico

Un sistema produttivo quello di Terre Cevico che, attraverso le proprie cooperative di base, comprende circa 2200 soci viticoltori in Romagna per 6700 ettari di vigneto e 5000 viticoltori in totale in altre regioni, 23 unità produttive, 5 impianti di imbottigliamento e 9 aziende controllate – di cui 5 al 100% – in regioni d’Italia come Veneto, Puglia, Emilia, Trentino e ovviamente Romagna.

Tra le realtà più importanti d’Italia, Terre Cevico si colloca al 6° posto nella classifica dei primi 10 gruppi cooperativi nazionali e al 12° della graduatoria fra le prime 115 imprese produttive italiane del mondo del vino. Costituito nel 1963 dalla volontà di dieci rappresentanti di cantine sociali e cooperative braccianti del ravennate con un capitale sociale di 1.450 mila lire, oggi può contare su un capitale sociale di oltre 3 milioni di euro. Il suo bilancio consolidato è passato da 54 milioni di euro nel 1993 ai 175 milioni del 2023 (valore stimato). A determinare questa impetuosa crescita il modello organizzativo cooperativo e la scommessa sempre più orientata all’imbottigliato e all’export. In quest’ultima direzione in particolare la svolta è stata significativa. Quasi assente nel 1993, nel 2003 l’export ha costituito il 4% del bilancio, salito al 21% nel 2013, sino ad arrivare al 41% nel 2023. In sostanza quasi una bottiglia su due di Cevico va oltreconfine tanto da toccare 70 Paesi in quattro Continenti. L’export stimato nel 2023 salirà a 72,8 milioni di euro (60,2 milioni l’anno precedente).

Nuovo modello organizzativo

Terre Cevico si è sviluppato in questi anni come consorzio di secondo grado, fornendo servizi tecnici e commerciali alla propria base sociale, creando opportunità di sviluppo verso nuovi prodotti e mercati, innovando sempre, in ambito agronomico, enologico e tecnologico.

“Oggi sentiamo l’esigenza di accelerare ulteriormente per sviluppare il gruppo mettendo in sinergia la crescita industriale dell’impresa e l’interesse collettivo dei nostri viticoltori soci – racconta Marco Nannetti presidente del gruppo dal 2017 – Terre Cevico diverrà presto un sistema inclusivo dell’intera filiera vitivinicola, un nuovo assetto che da consorzio porterà Cevico ad essere definitivamente cooperativa agricola di primo grado, con il socio viticoltore protagonista e sempre di più al centro del sistema d’impresa. L’essere un tutt’uno con la propria filiera significa anche rafforzare i valori identitari della cooperazione, mutualità, solidarietà, etica del lavoro e ambiente. La figura del socio viticoltore al centro consente al gruppo di interagire in modalità più profonda con chi la vigna la coltiva, con l’obiettivo di coniugare al meglio gli aspetti della viticoltura alla strategia produttiva, industriale e commerciale”.

Prosegue Nannetti: “Le trasformazioni del clima e del paesaggio ci hanno portato a riflettere ancora di più sulle pratiche agricole e sul ruolo che possiamo e dobbiamo avere per il bene comune con consapevolezza e responsabilità continuando un percorso di ulteriore miglioramento dell’impatto del nostro lavoro e della cura del paesaggio, alla scelta di optare per progetti che sappiano rinnovare la tradizione con strumenti nuovi e sempre più orientati alla sostenibilità.”

Festeggiamenti 60 anni

Terre Cevico ha celebrato il 60esimo presso Tenuta Masselina insieme ai propri soci, dipendenti e alle loro famiglie, agli amici, agli ospiti istituzionali ed ai giornalisti. “La nostra festa d’estate quest’anno è stata l’occasione per brindare alla nostra storia ed al nostro futuro. L’obiettivo è stare insieme in modo informale e intorno ai nostri vigneti, come ci piace fare. Lo abbiamo fatto insieme anche a Paolo Belli, cantante e musicista amico che è venuto a trovarci per l’occasione. Abbiamo brindato con un buon calice di vino. Ci piace pensare al vino come a un elemento che ci ricollega alla nostra storia, alla quale dare presente e futuro. Il vino ha un grande valore simbolico, si associa al buon vivere, alla dieta mediterranea e alla socialità, testimonia la necessità dell’uomo di fare rete in una filiera unita e cooperativa, sempre più coesa. È un prodotto agricolo, è buono e ci appartiene, esattamente come le grandi eccellenze gastronomiche della nostra regione e dell’Italia intera e dobbiamo averne cura.”

Franco Donati, Vice Presidente Terre Cevico e Presidente Le Romagnole: “Per le Romagnole è un passo importante e storico che vede nell’integrazione della cooperativa con il proprio consorzio il rilancio del ruolo dei soci direttamente verso quegli aspetti che determinano il successo sul mercato. Il socio viticoltore davvero protagonista del cambiamento e di cui ne vuole essere parte attiva. In scenari mondiali in continua e repentina trasformazione è importante governare il cambiamento e possibilmente non subirlo. Senza dimenticarsi che la coltivazione del vigneto e la valorizzazione dei nostri vitigni come il trebbiano e sangiovese sono alla base di ogni considerazione sul tema della sostenibilità e su questo fronte il nostro impegno sarà sempre più attivo e tangibile”.

Il Mercato Ortofrutticolo di Cesena ottiene un finanziamento di 5,78 milioni di euro con i fondi PNRR

mercato ortofrutticolo

Finanziato dal PNRR il progetto di efficientamento e rinnovamento del Mercato Ortofrutticolo di Cesena (FOR). Per un importo di 5,78 milioni di euro, gli interventi riguardano la coibentazione dell’area che sarà tutta climatizzata, un grande impianto fotovoltaico, la digitalizzazione dei sistemi e l’efficientamento del freddo e della logistica.

Si tratta di un grande risultato per l’intera città che potrà contare su una struttura altamente efficiente e moderna – spiega Alessandro Giunchi, amministratore unico di FOR che ha diretto e seguito in prima persona il complesso iter burocratico – Quello che ci rende ancora più orgogliosi è la gestione del percorso condiviso dal Mercato insieme agli uffici del Comune di Cesena che ha visto progettazione e direzione dei lavori tutta in casa, senza il ricorso a strutture esterne come spesso avviene in situazioni del genere”.

Il risultato è di tutto rispetto dal momento che consentirà di rendere il Mercato ortofrutticolo cesenate come uno dei più moderni e all’avanguardia del panorama nazionale. Nel dettaglio, quattro sono le aree di intervento. Prima di tutto la coibentazione della piattaforma logistica e della galleria che di fatto renderà l’intera area climatizzata a 14-18° con bocche di carico a tenuta, climatizzazione stand e galleria, con relativi lavori accessori a partire dalla chiusura degli ingressi. In secondo luogo, un grande impianto fotovoltaico da 400 kw con batterie di accumulo (180 kw), sistemi di connessione domotica per la gestione dell’efficienza energetica con installazione a tetto sul mercato e sugli edifici dei bar, completamento di colonnine di ricarica per auto elettriche. Ci sarà poi la sostituzione impianti illuminanti ad alto consumo con quelli a led e la sostituzione con pompe di calore gli impianti attuali a gas. E ancora, la digitalizzazione di tutti i sistemi di operazione logistica. Attraverso dei rilevatori la merce in partenza e in movimentazione sarà in grado di dialogare con gli operatori che devono caricare o movimentare. Assieme a questo saranno predisposti una serie di altre attrezzature per gli acquirenti che potranno, attraverso lettori barcode, selezionare la merce e il sistema genererà in automatico i documenti logistici e fiscali. Infine, l’efficientamento del sistema di generazione del freddo gruppo celle e piattaforma logistica.

Ora occorre mettersi subito al lavoro per impostare gare d’appalto e quant’altro necessario all’inizio dei lavori – prosegue Giunchi – Serviranno competenze e un cambio di passo nella gestione del progetto. Siamo riusciti a combinare le esigenze della struttura con le voci premianti del bando, raggiungendo un’ottima posizione in graduatoria. Quello di arrivare alla concessione del finanziamento è stato un piccolo miracolo, avvenuto grazie alla combinazione della mia esperienza nella presentazione di bandi, il supporto dell’amministrazione con i suoi specialisti, disponibili e competenti, e il personale di FOR al quale ho chiesto uno sforzo e un impegno molto al di sopra delle ordinarie mansioni. In fase realizzativa, la posta è altissima e non si può lasciare nulla al caso”.

Il finanziamento di 5,78 milioni di euro avviene attraverso la partecipazione di For al bando pubblico per lo sviluppo della logistica agroalimentare tramite il miglioramento della capacità logistica dei mercati agroalimentari all’ingrosso, indetto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nell’ambito dei finanziamenti del PNNR, Investimento 2.1 “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo” – Missione 2 – “Rivoluzione verde e transizione ecologica” – Componente 1 “Agricoltura sostenibile ed economia circolare”.

Il Ministro dell’Agricoltura dell’Uzbekistan a Cesena Fiera

cesena fiera

Il Ministro dell’Agricoltura dell’Uzbekistan Aziz Voitov ha incontrato a Cesena Fiera una ventina di operatori del settore ortofrutticolo. L’occasione è stata la presentazione della 41esima edizione di Macfrut, in programma al Rimini Expo Centre dall’8 al 10 maggio 2024. A illustrare la fiera internazionale dell’ortofrutta è stato il Presidente Renzo Piraccini mentre il saluto della città di Cesena è stato fatto dall’Assessore Luca Ferrini.

L’Uzbekistan, che ha preso parte alle ultime edizioni di Macfrut, oltre ad essere un importante produttore (albicocche e ciliegie in primis) è alla ricerca di tecnologie per lo sviluppo di un settore ortofrutticolo tra i più dinamici nell’area dell’Asia Centrale. All’incontro nei locali di Cesena Fiera erano presenti il presidente del Cermac Enrico Turoni, Carlo Battistini presidente della Camera di Commercio della Romagna e i rappresentanti di una ventina di imprese del settore ortofrutticolo italiano.

L’ortofrutta biologica protagonista in due eventi

it's bio

La frutta biologica dal campo alla tavola, lungo la via Emilia. È quanto ha fatto il progetto It’s Bio a Cesena e Modena in due eventi diversi nella tipologia, uniti dal comune intento di promuovere la conoscenza dei prodotti ortofrutticoli biologici caratterizzati da elevate proprietà salutistiche e di sostenibilità.

Il primo evento si è svolto in campo, in un frutteto a Cesena presso l’azienda agricola Massimo Biondi. Qui sei influencer hanno “toccato con mano” le peculiarità della produzione biologica con particolare riferimento alla Pesca Nettarina, attraverso la presentazione di Paolo Pari di Almaverde Bio. A guidare la visita nel frutteto è stato il produttore Massimo Biondi che ha raccontato la propria esperienza di agricoltore e condotto le influencer in campo. La giornata si è conclusa con un aperitivo in campagna insieme ai prodotti bio ortofrutticoli.

Il secondo evento di It’s Bio si è svolto all’Ipercoop I Portali di Modena insieme alla foodblogger Michela Ioli (Penninonsolodolci, 115mila follower). Nell’area Almaverde Bio ha realizzato uno show cooking che ha avuto per protagonista la frutta bio presentata in tre semplici ricette: Insalata estiva con pesche, caprino, pomodorini e nocciole; Crostini con ricotta e susine; Palline di Melone, feta e menta. I partecipanti all’evento hanno interloquito con Michela Ioli nel corso della preparazione, con degustazione finale delle preparazioni.

Entrambi gli eventi sono stati realizzati nell’ambito del progetto It’s Bio (It’s good healthy and natural Bio Fruit&Veg) di AOP Gruppo Vi.Va, ideato con l’obiettivo di promuovere la conoscenza dei prodotti ortofrutticoli biologici caratterizzati da elevate proprietà salutistiche e di sostenibilità.

Il Giardino della poesia: David Riondino omaggia Rocco Scotellaro

Scrittore, poeta, politico. Rocco Scotellaro è stato tante cose insieme, mai banali, sempre con lo sguardo alla sua amata terra, il Meridione. A ricordare la sua figura è David Riondino con un omaggio nel centenario della sua nascita. Esattamente un secolo fa nasceva infatti, in Basilicata, Rocco Scotellaro. Vita breve (muore nel 1953) ma intensa la sua: nella politica (sindaco socialista del paese natale partecipa coi braccianti alla lotta per le terre), nella letteratura meridionalista e nella poesia. David Riondino commenta e legge la sua opera accompagnato dal clarinetto di Fabio Battistelli.

La serata è in programma martedì 18 luglio (ore 21.15) nel Giardino di Casa Pascoli a San Mauro Pascoli, secondo appuntamento della rassegna ‘Il Giardino della Poesia’, parole, musiche e immagini nei luoghi pascoliani. L’ingresso è libero.

In caso di maltempo l’evento si svolgerà nella Casa dei Sammauresi.

Info.

Il Giardino della Poesia è una rassegna promossa dal Comune di San Mauro Pascoli e realizzata da Sammauroindustria in collaborazione con l’Accademia Pascoliana, Sillaba e Romagna Banca. Direttore artistico della rassegna è Gianfranco Miro Gori.

Info: 3355918055.

Grande successo della prima tappa del tour delle spiagge di BE FRUITY!

Rimini (17 luglio 2023) – È partito con il pieno di pubblico e di entusiasmo BE FRUITY! il tour che porta nelle spiagge italiane l’ortofrutta di qualità con la consapevolezza che i sani stili di vita non vanno mai in vacanza. Il via è stato a Rimini all’Adriatic Village nelle giornate di venerdì e sabato scorso (14 e 15 luglio), per proseguire in Romagna a Cervia al Balmor domenica. Dopo il weekend romagnolo questa settimana a partire da venerdì 21 luglio si approda nelle spiagge del litorale Veneto sempre in tre date.

Protagonista del progetto, ideato da SG MARKETING, è l’ortofrutta di qualità di sette brand presentata direttamente sotto gli ombrelloni, proposta in maniera informale e qualificata. Per coinvolgere il pubblico, negli stabilimenti balneari aderenti, è presente un corner bar BE FRUITY! dove è possibile rinfrescarsi con i drink a base di frutta ideati dalla Bartender Accademy Italia; e per chi resta sotto all’ombrellone, saranno i promoter BE FRUITY! a portare assaggi di frutta fresca selezionata distribuendo gadget a tutti i presenti. Novità di quest’anno, il concorso BE FRUITY, online fino al 24 settembre, che ha già raggiunto migliaia di utenti unici; la dinamica del gioco, concepita per elevare il percepito della categoria, prevede divertenti quiz legati alla conoscenza dei prodotti sponsor in un’ottica di edutainment.

I prodotti protagonisti presentati dagli stessi produttori
In occasione della prima tappa del tour, presso lo stabilimento aderente Adriatic Village di Rimini sono state le stesse aziende a presentare i loro prodotti nella conferenza stampa inaugurale: Barbara Allisio, Responsabile Commerciale di Berryway, che partecipa con i mirtilli e lamponi selezionati tra le migliori varietà di frutti di bosco; Andrea Benelli AD di Agricola Don Camillo ha presentato il nuovissimo melone Dino, lanciato proprio in anteprima dell’estate, prodotto innovativo, con la polpa chiara ed aromatica e la caratteristica buccia bianco avorio striata di verde che farà impazzire i bambini ricordando un uovo di dinosauro; Maria Angela Cugini, Direttore Commerciale Italia di Cedior ha presentato i pomodorini Elisir, l’Orto dei Cugini disponibili in diverse varietà per scoprire i tanti gusti e colori dei pomodori; Elisa Zani, Responsabile Marketing di Granfrutta Zani ha presentato le susine Metis®, nate dall’incrocio naturale con l’albicocca, sono una vera e propria esplosione di gusto; Michele Laporta, Presidente di Op Agritalia ha illustrato l’uva da tavola Piacere Viviana che vanta anche la certificazione Uva di puglia IGP ed è pratica da consumare in spiaggia grazie alle sue varietà senza semi o con semi masticabili; Giorgia Faedi Referente Marketing di Apofruit che partecipa al progetto con la Pesca e Nettarina di Romagna Igp a marchio Solarelli, un’eccellenza delle terre romagnole; infine Silvia Sitta di SGMARKETING, in rappresentanza di Vog, ha presentato le peculiarità Giga® by Marlene, la mela grandiosa, dalla polpa particolarmente compatta e croccante adatta all’estate e dal grande calibro, perfetta per essere condivisa in spiaggia.

Ad aprire la giornata è stato Salvo Garipoli Direttore di SGMARKETING, insieme a tutto lo staff del progetto Chiara Cazzola, Sofia Pizzo ed Alessia Schepis.

 

Dopo la Romagna, il tour in Veneto e Toscana
Sono otto le tappe, ospitate in sette stabilimenti balneari. Dopo l’esordio in Romagna (Rimini e Cervia), questa settimana il tour approda in tre diversi stabilimenti balneari del Veneto: 21 luglio alla Duna Verde presso Bagni Bellavista; sabato 22 a Eraclea all’Eraclea Beach; domenica 23 a Rosolina Mare presso Tortuga Beach Club.

L’ultimo approdo è nelle spiagge della Toscana: Torre del Lago Puccini sabato 29 luglio presso il Bagno Andrea Doria e domenica 30 a Lido di Camaiore, al bagno Buoniamici.

BE FRUITY! è un progetto ideato e promosso da SG Marketing Agroalimentare Srl

Il servizio televisivo di 7 Gold sulla prima tappa a Rimini: https://www.youtube.com/watch?v=EZU55xVitGI

Scopri di più su www.befruity.it

 

 

 

 

Ufficio Stampa BE FRUITY!
(Filippo Fabbri)
Tel. 3471567681

Tramonto DiVino 2023: dalla riviera il 21 luglio parte il tour della rinascita

Tramonto divino

Sette tappe tra mare e città d’arte per celebrare i vini e i prodotti d’eccellenza dell’Emilia-RomagnaDal 21 luglio riparte Tramonto DiVino, il roadshow del gusto dell’Emilia-Romagna, che da 18 anni sposa magistralmente vini e cibi a qualità certificata (Dop e Igp), cultura enogastronomica e turismo, apparecchiando il meglio dell’enogastronomia per turisti, winelover e addetti ai lavori. A testimonianza che Romagna ed Emilia sono pronte a ricevere con le proprie eccellenze, schiere di turisti e visitatori all’insegna dell’ospitalità e della proverbiale accoglienza che ha reso queste terre famose nel mondo.

Attori dello show enogastronomico un nutrito gruppo di sommelier, chef, addetti ai lavori, giornalisti, blogger e storyteller pronti a raccontare al pubblico le perle del gusto messe a disposizione dai Consorzi e dalle cantine regionali.

Sui banchi d’assaggio protagonisti saranno una generosa selezione dei 44 prodotti Dop e Igp, abbinati a 30 tipologie di vini a denominazioni fra Doc, Docg e Igt per un ammontare complessivo di circa mille diverse etichette. Ad accompagnare le serate la guida ‘Emilia Romagna da Bere e da Mangiare’ edizione 2023/2024, freschissima di stampa, come sempre a disposizione dei partecipanti della kermesse del gusto, insieme alla novità di un’App dedicata per consultare ogni informazione enogastronomica sul proprio telefonino direttamente dai banchi d’assaggio degli eventi.

La presentazione

Il tour di Tramonto DiVino è stato presentato nel corso di una conferenza stampa ospitata presso un caratteristico Capanno sul mare a Cesenatico. Dopo il saluto del sindaco Cesenatico Matteo Gozzoli, sono intervenuti Alessio Mammi Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna, Davide Frascari Presidente di Enoteca Regionale Emilia-Romagna, Luca Manfredi e Adolfo Treggiari Presidenti Ais Emilia e Romagna, Laila Tentoni Presidente di Casa Artusi, Omar Casali CheftoChef EmiliaRomagnaCuochi. Nel corso della conferenza stampa, coordinata dal giornalista Maurizio Magni, sono state presentate le testimonianze dei produttori Mauro Sirri di Bertinoro e Francesco Bordini di Modigliana in rappresentanza di una Romagna enologica di collina che si è risollevata dopo gli avvenimenti di oltre un mese fa, con un intervento anche di Roberto Monti Presidente Consorzio Vini di Romagna.

Alessio Mammi Assessore Regionale all’Agricoltura

L’Emilia-Romagna si contraddistingue per la varietà e la qualità delle proprie produzioni vinicole, una ricchezza che sa raccontare bene il nostro territorio, la biodiversità e la capacità di fare squadra dell’intera filiera vitivinicola – ha commentato l’assessore regionale Agricoltura Alessio Mammi intervenendo alla presentazione della rassegna-. Tramonto Divino è un’occasione unica per la promozione dei nostri vini, in un connubio tra buon gusto, cibo di qualità e bellezza del territorio, attraverso un tour di eventi condivisi tra le istituzioni, le associazioni, i Consorzi e il sistema complessivo di valorizzazione, che diventa un asset vincente per la nostra regione e per la promozione delle Dop e Igp”.

Il nostro vino– prosegue l’assessore – vanta un volume d’affari che si aggira attorno ai 490 milioni di euro per le sole denominazioni d’origine e ha volumi ben più grandi per tutta la produzione vinicola delle 16mila imprese presenti sul territorio. Come Regione continuiamo a sostenere il lavoro e il reddito delle imprese vitivinicole, con un occhio attento alla Romagna, dopo i tragici eventi alluvionali di maggio. Le cantine romagnole sono già ripartite e sono al lavoro per continuare a garantire quella qualità e varietà vitivinicola che ci contraddistingue in tutto il mondo”.

Le tappe

Si comincia a Cervia il 21 luglio con il Craft Gin Summer Fest un’anteprima dedicata ai gin artigianali in matrimonio creativo e contemporaneo con i prodotti food del territorio. A rendere originale la formula del Gin Fest cervese, ecco infatti l’abbinamento con i prodotti certificati, le bollicine e gli altri spirits dell’Emilia Romagna a cura di Enoteca Regionale. Un matrimonio di creatività nel segno del food pairing, cioè l’arte di accompagnare i cibi e le preparazioni tradizionali con cocktail e gin tonic, per un mix di sicuro effetto. Location di prestigio dell’evento il cuore del borgo cervese, fra la Torre San Michele e gli antichi Magazzini del Sale.

Il 28 luglio si entra nel vivo della kermesse con l’appuntamento nel ‘salotto buono’ di Milano Marittima fra la centralissima Rotonda Primo Maggio e Viale Gramsci. In degustazione durante l’evento i vini delle cantine romagnole dei territori di Imola, Ravenna Faenza e Rimini, insieme a una corposa selezione di vini emiliani. In abbinamento i prodotti food dell’Emilia Romagna serviti tal quali da allievi e docenti dell’istituto Pellegrino Artusi di Forlimpopoli o trasformati grazie alla collaborazione dello chef resident dell’attiguo Sporting, il locale partner di tappa. Ospite d’onore a Milano Marittima le bollicine romagnole a marchio Novebolle, (il brand collettivo nato in seno al Consorzio Vini di Romagna per promuovere la nuova Doc Romagna Spumante) che saranno allestite in una vera e propria lounge creata all’interno della Rotonda Primo Maggio e abbinate alle ostriche di Cervia.

Il 4 agosto storica tappa a Cesenatico, in Piazza spose Marinai, fra il mare e il porto leonardesco, a celebrare fra l’altro l’anniversario di nascita del conterraneo Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana. In degustazione i vini di una sessantina di cantine romagnole del Forlivese e del Cesenate e un doppio ospite d’onore: un banco d’assaggio dedicato alle migliori bollicine emiliane, Lambrusco e Pignoletto in testa, e una selezione internazionale con i vini a medaglia, bianchi, rosé e bollicine, del Concorso Mondiale di Bruxelles con cui Enoteca regionale e Tramonto DiVino hanno stretto una collaborazione ormai consolidata. A cucinare i grandi prodotti certificati dell’Emilia Romagna ci sarà Omar Casali lo chef resident del Marè nell’ambito dell’accordo di partnership fra Tramonto DiVino e l’Associazione CheftoChef EmiliaRomagnaCuochi. Lo chef interpreterà una ricetta artusiana per celebrare l’anniversario del grande Pellegrino, in parallelo alle celebrazioni organizzate in questa data, grazie alla mediazione di Casa Artusi.

Dopo la pausa ferragostana, il 1° settembre Tramonto DiVino è tutto emiliano, cominciando con la tappa inedita a Scandiano (Reggio Emilia), terra di Lambrusco e di Spergola. Splendida la location di tappa, individuata all’interno dei giardini della Rocca cittadina del ‘Boiardo’. Ospite d’onore della manifestazione un banco d’assaggio, realizzato a cura della locale Compagnia della Spergola, dedicato proprio alle bollicine di Spergola, vitigno autoctono del Reggiano, particolarmente vocato alla spumantizzazione.

Il 7 settembre è la volta di Bologna per un graditissimo ritorno nel capoluogo regionale che porterà vini e cibi certificati nella centralissima piazza San Francesco. Ai banchi d’assaggio i riflettori saranno puntati sui vini emiliani a cui farà eco una corposa selezione di etichette dalla Romagna. Ospite d’onore di tappa le Bollicine Metodo Classico di tutta la regione e le premiazioni del premio Ais-Regione-PrimaPagina ‘Miglior Spumante Metodo Classico dell’Emilia Romagna’ intitolato a Giuliano Zuppiroli. A interpretare i prodotti certificati regionali a Bologna ci sarà lo chef Mario Ferrara con una ricetta gourmet in versione pop nello stile dei cuochi stellati dell’Associazione CheftoChef. Grande spazio a Bologna verrà riservato anche ai prodotti a Denominazione Comunale che avranno una loro vetrina dedicata ed entreranno nella composizione della ricetta dello chef.

Da Bologna a Ferrara ecco il grande ritorno di Tramonto DiVino il 13 settembre nella piazza municipale della città estense. Un appuntamento reso possibile dalla collaborazione con la locale Strada dei vini e dei Sapori e con l’Istituto Alberghiero Orio Vergani i cui chef e allievi si occuperanno della distribuzione e della trasformazione dei prodotti certificati messi a disposizione dai consorzi.

Tappa conclusiva il 15 settembre a Piacenza nello splendido scenario di Piazza Cavalli, grazie all’organizzazione del locale Consorzio dei Salumi Piacentini DOP. Fra la piazza e le colonne di Palazzo Gotico i vini piacentini duetteranno con le etichette romagnole grazie al servizio e al racconto dei sommelier di Ais, mentre i prodotti tipici regionali, Salumi Piacentini in testa, saranno serviti e raccontati direttamente dai consorzi partner della manifestazione.

Il format

Organizzata in una sola serata, per permettere in poche ore un’esperienza a 360 gradi del meglio dei cibi e dei vini regionali, ciascuna tappa di Tramonto DiVino “invade” pacificamente un’ampia location cittadina, una piazza del centro storico o un parco urbano. L’area prescelta, in accordo con i Comuni partner, viene ‘apparecchiata’ come una vera e propria ‘arena del gusto’, dove centinaia di gastronauti e winelover partecipano ai banchi d’assaggio agli assaggi identitari dei prodotti certificati abbinati ai vini regionali.

I vini in degustazione

In assaggio oltre 1.000 etichette divise nelle varie tappe: dalle Albana ai Sangiovese di Romagna, passando per i Pignoletto dei Colli Bolognesi, ai Lambruschi di Modena e Reggio, ai ferraresi vini delle sabbie, ai piacentini Gutturnio e Ortrugo e alle Malvasie condivise con i Colli di Parma, e ancora ai tanti uvaggi con gli internazionali, ai frizzanti e agli spumanti Metodo Classico, fino ai dolci e ai passiti. Ogni cantina e ogni vino presente in ciascuna tappa è decritto nella guida Ais ‘Emilia Romagna da Bere e da Mangiare’ (PrimaPagina editore), consegnata a tutti gli intervenuti agli eventi come bussola per le degustazioni. Da quest’anno poi attraverso un Qr Code organizzato per ognuna delle cantine presenti ai banchi d’assaggio si accede direttamente a una nuova App dove i contenuti della Guida sono stati completamente digitalizzati e ampliati, in modo da avere tutte le info su vini e prodotti disponibili direttamente sul proprio telefonino.

In ogni tappa i vini sono raccontati e serviti da un’imponente schiera di sommelier, veri ‘mediatori culturali’ che si incaricheranno di individuare i percorsi di degustazione e abbinamento, trasformando l’evento in una passerella identitaria di cultura enogastronomica. E per meglio indirizzare le degustazioni da quest’anno durante gli eventi partiranno veri e propri percorsi guidati per piccoli gruppi di winelover accompagnati da un sommelier degustatore che, tappa per tappa, si concentreranno alla scoperta di un territorio o di un vitigno.

Prodotti certificati e preparazioni gourmet

Insieme ai vini, protagonisti saranno i prodotti regionali certificati, messi a disposizione dai Consorzi partner delle Dop e Igp regionali: i grandi emiliani come il Prosciutto di Parma Dop, il Prosciutto di Modena Dop, la Coppa, il Salame e la Pancetta Piacentini Dop, la profumatissima Mortadella Bologna Igp, le incursioni di altri salumi come il Salame Cacciatorino Dop, la Coppa di Parma Igp, il Salame Felino Igp, il Culatello di Zibello Dop… E poi, ancora, il re dei formaggi, il Parmigiano Reggiano Dop e lo Squacquerone di Romagna Dop, l’immancabile Piadina Romagnola Igp, le Pesche e le Nettarine di Romagna Igp e le Pere dell’Emilia-Romagna Igp, la Patata di Bologna Dop, l’Aglio di Voghiera Dop, l’Aglio Nero, l’olio EVO di Brisighella Dop, lo Scalogno di Romagna Igp, il Riso del Delta del Po Igp, i preziosissimi  gli Aceti Balsamici Tradizionali di Modena e Reggio-Emilia,  l’Aceto balsamico di Modena Igp e altri compagni di viaggio come la Cozza Romagnola e l’Ostrica cervese o il paniere dei prodotti Deco di Bologna.

A spettacolarizzare i prodotti in degustazione una serie di show cooking condotti dagli chef partner di CheftoChef EmiliaRomagnaCuochi o dai cuochi delle scuole alberghiere regionali. A loro il compito di confezionare i piatti gourmet in degustazione per il popolo di Tramonto DiVino, che partendo dai prodotti certificati, interpretino la grande cucina regionale, con incursioni a base di molluschi, crostacei e pesce azzurro dell’Adriatico o pasta fresca, nella migliore tradizione emiliano-romagnola.

Durante la serata lo storytelling di chef, giornalisti e sommelier trasformerà l’evento gastronomico in appuntamento culturale, inframezzato da note musicali lounge e da incursioni a sorpresa, come le bollicine del Premio regionale Metodo Classico e la gradita partecipazione di una selezione di vini internazionali premiati al Concorso Mondiale di Bruxelles, uno dei concorsi enologici più autorevoli del mondo.

Info e partecipazione

Per una partecipazione più profilata all’evento, indirizzando ad una degustazione e ad un consumo consapevole dei vini e dei prodotti gastronomici regionali, è previsto un ticket d’ingresso fissato a 25 euro. Il ticket potrà essere preferibilmente acquistato anticipatamente sul sito www.shop.emiliaromagnavini.it in modo da evitare file ed assembramenti al desk d’ingresso.

Il ticket comprende la libera degustazione dei vini ai banchi d’assaggio, alcune proposte food, sia servite in purezza che preparate dagli chef, la Guida ‘Emilia Romagna da Bere e da Mangiare’ e il calice da degustazione.

Chi organizza

Tramonto DiVino è un evento di Enoteca Regionale Emilia Romagna, organizzato in partnership con l’Assessorato Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna, Unioncamere Emilia-Romagna, APT Servizi, organizzato da Agenzia PrimaPagina Cesena insieme alle Ais di Emilia e Romagna. Partner dell’edizione 2023 sono l’Associazione CheftoChef EmiliaRomagnaCuochi, Casa Artusi, le Strade dei Vini e dei Sapori di Ferrara e del Sangiovese, i Consorzi delle principali Dop e Igp dell’Emilia-Romagna: Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma e di Modena, Coppa, Salame e Pancetta piacentini, Coppa di Parma,  Salame Felino, Culatello di Zibello,  Pesca e Nettarina di Romagna, Pera dell’Emilia-Romagna, Mortadella Bologna, Squacquerone di Romagna, Olio Extravergine di Oliva di Brisighella, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio-Emilia, Aceto Balsamico di Modena, Patata di Bologna, Piadina Romagnola, Scalogno di Romagna, Riso del Delta del Po.