San Mauro Pascoli (27 agosto 2018) – Secondo Giovanni Pascoli “il poeta è colui che esprime la parola che tutti avevano sulle labbra e che nessuno avrebbe detta”. Tre poeti, la parola, l’hanno “detta” meglio di tutti tra i 163 partecipanti da tutta la Penisola: Giancarlo Pontiggia, Gianni Fucci, Angela Bonanno. Sono i vincitori della XVII° edizione del Premio Pascoli di Poesia, promosso dagli industriali di Sammauroindustria, e per questo definito il “Campiello della poesia”.

Due le sezioni del premio. In quella in Lingua (2mila euro, opere edite non prima del 1 magio 2016) premiato è Giancarlo Pontiggia per l’opera “Il moto delle cose” (Mondadori, 2017). La sezione è promossa da Romagna Banca.

Nella sezione Dialettale (2mila euro, opere edite non prima del 1 maggio 2014) premio ad Angela Bonanno con “Strammata” (Forme Libere, 2017).

Novità di questa edizione un Premio speciale della giuria a Gianni Fucci per l’opera poetica in dialetto.

La serata di premiazione si svolgerà sabato 1 settembre alle 21,00 a Casa Pascoli con lo spettacolo di Roberto Mercadini “La bellezza delle parole”. Ingresso libero.

Il Premio è promosso da Sammauroindustria, l’associazione pubblico-privato che raggruppa i principali esponenti del mondo imprenditoriale della calzatura (e non solo). Il Premio in questa edizione si è avvalso del sostegno di Orogel nella promozione dell’evento. Il Premio Pascoli contempla anche un premio Internazionale alla carriera a discrezione della giuria e il Premio all’Opera prima a cadenza biennale.

La diciassettesima edizione ha registrato un notevole incremento di opere partecipanti163, di cui 32 in dialetto e 131 in lingua. Nell’ultima edizione (anno 2016) complessivamente erano state 91 le opere partecipanti.

La giuria che ha vagliato le opere è composta da Daniela Baroncini, (Università Bologna, presidente giuria), Franco Brevini (Università Bergamo), Gualtiero De Santi (Università Urbino), Gianfranco Miro Gori (saggista, poeta) e Piero Meldini (scrittore).

Il Premio in lingua
Sostenuto da Romagna Banca ha visto la partecipazione di 131 opere da tutta Italia. La giuria dopo avere ristretto la rosa a 17 nomi, a maggioranza ha conferito il premio a “Il moto delle cose” di Giancarlo Pontiggia.

Questa la motivazione: “Il premio viene assegnato a Il moto delle cose (Mondadori, 2017) di Giancarlo Pontiggia, per la fusione di poesia e scienza che riprende in modo originale la grande tradizione europea del poema cosmologico, dai classici alla modernità, trasformandola in un viaggio di conoscenza che congiunge le suggestioni del mito con il sentimento della labilità e dell’annullamento. Tutto da notare è il linguaggio franto, scheggiato, prosciugato, strenuo baluardo contro il dilagare del bianco e del vuoto. Il poeta crea così una parola nuova, visionaria, intensa, limpida e insieme tumultuosa, capace di congiungere la misura aurea con l’inquietudine, a tradurre le contraddizioni dell’essere, tra cristallo e caos, silenzio e grido, ordine e labirinto. E la poesia diventa ossimoro di luce e ombra, Tutto e Nulla, discesa nell’abisso per illuminare le tenebre del mondo e dell’io, con l’intima, indomita speranza dell’armonia e della palingenesi”.

Secondo arrivato Albert Nessi con “Un sabato senza dolore” (Interlinea 2016).

Il Premio Dialetto
Sono state 32 le opere che hanno preso parte da tutta Italia. Dopo averle vagliate, la giuria ha ristretto la rosa a quattro finalisti, e premiato all’unanimità “Strammata” di Angela Bonanno.

Questa la motivazione: “Con Strammata, Angela Bonanno conferma la sua natura di poetessa sventurata e dolente, anzi – come scrive lei – di ‘poeta’ strammata lacerata dal caos, stravolta nel cuore e nella mente, espatriata da se stessa, trascinata in un furente corpo a corpo a corpo con la realtà. Tutto ciò in versi visionari e allucinati e in una lingua di fulminante e esulcerata creatività”.

Secondo classificato Renato Pennisi con “Pruvulazzu” (Interlinea editore, 2016).

La giuria all’unanimità ha deciso di assegnare un premio speciale a uno dei massimi poeti dialettali italiani, Gianni Fucci. L’autore santarcangiolese non è nuovo al Premio Pascoli, vincitore dell’edizione 2006 nella sezione dialettale ex aequo con Giovanni Nadiani.

Questa la motivazione del premio alla carriera: “L’opera poetica in dialetto di Gianni Fucci offre al lettore un documento della vitalità di quella straordinaria officina poetica novecentesca che è stata Santarcangelo di Romagna. Con Fucci il microcosmo linguistico della poesia del piccolo centro si arricchisce di un’inedita varietà di livello popolare, di cui l’autore si serve per comporre una poesia, non più bassa, ma più alta di quella degli altri santarcangiolesi, educata ai modelli della tradizione francese. Fucci ha sospinto il proprio strumento e il proprio mondo fino alla soglia della distruzione. L’attrito lacerante con il male che affligge l’uomo non risparmia né i luoghi, né le lingue. Nella sua poesia non c’è idillio, non ci sono eccezioni, non c’è salvezza”.

Vincitori passate edizioni del Premio Pascoli
Nelle edizioni passate il premio Pascoli in lingua italiana è stato assegnato a Nelo Risi (2001), Paolo Ruffilli (2002), Franco Buffoni (2003), Ennio Cavalli (2004), Cesare Viviani (2005), Pier Luigi Bacchini (2006), Gianni d’Elia (2007), Umberto Piersanti (2008), Jolanda Insana (2009), Luca Cesari (2010), Milo De Angelis (2011), Antonella Anedda (2012), Enrico Testa (2013), Sauro Albisani (2014), Luigi Fontanella (2015), Mariangela Gualtieri (2016).

Questi i vincitori nella sezioni dialettale: Franco Loi (2001), Leo Maltoni (2002), Tolmino Baldassari (2003), Assunta Finiguerra (2004), Piero Marelli (2005), ex aequoGianni Fucci e Giovanni Nadiani (2006), Ettore Baraldi (2007), Achille Serrao (2008), Fabio Franzin (2009), Giuseppe Rosato (2010), Alfredo Panetta (2011), Claudio Grisancich (2012), Remigio Bertolino (2013), ex aequo Pier Franco Uliana e Giacomo Vit (2015).

Sezione Opera prima: Francesco Romanetti (2014), Stefano Casacca (2016).

Chi sono i vincitori del Premio Pascoli 2018
Giancarlo Pontiggia. Nato a Seregno nel 1952 ha pubblicato diverse raccolte poetiche “Con parole remote” (Guanda, 1998 Premio Montale) e “Bosco nel tempo” (Guanda 2005), poi riedite nel volume “Origini” (Interlinea 2015). Ha scritto anche per il teatro e saggi di poetica e riflessione letteraria.

Angela Bonanno. Vive e lavora a Catania. Nel 2003 ha esordito con una silloge di poesie in dialetto siciliano, “Nuatri”, inizio di una produzione letteraria che l’ha vista cimentarsi anche nella poesia per il teatro e nella pubblicazione di un romanzo. Sue poesie sono presenti in diverse antologie.

Gianni Fucci. Nato in Francia da genitori italiani (padre toscano e madre romagnola), Fucci si trasferisce a Santarcangelo di Romagna sin dall’infanzia, dove apprende il dialetto. Insieme ad altri intellettuali della cittadina fonda il gruppo “E’ circal de’ giudéizi”. Numerose le raccolte dialettali pubblicate, con “Vént e bandìri” (Raffaelli editore) si è aggiudicato il Premio Pascoli di Poesia ne 2006.