È stato presentato questa mattina in conferenza stampa l’appuntamento congressuale del 4 marzo di Confcooperative Forlì Cesena.
Si è trattata anche di un’occasione per tracciare un bilancio del mandato del presidente uscente Stefano Lazzarini che ha formalizzato la sua decisione. Motivi personali e professionali dietro la scelta di Lazzarin di non ricandidarsi, impegni che non gli consentirebbero di dedicare la giusta attenzione alle importanti sfide che Confcooperative si pone nei prossimi 4 anni.
In occasione del congresso, al quale sono accreditati oltre 300 delegati in rappresentanza delle associate, saranno rinnovati gli organi elettivi che guideranno Confcooperative per i prossimi quattro anni. Il quadriennio 2012-2016 è riassumibile in alcuni numeri che rappresentano al meglio la tenuta e dinamicità del Sistema Confcooperative con indici positivi a fronte di una crisi che nel territorio provinciale è stata lunga e profonda, giungendo a modificare in maniera definitiva il modello economico-sociale preesistente.Le cooperative aderenti all’Unione di Forlì Cesena sono passate negli ultimi 4 anni da 233 a 254, raggiungendo un fatturato complessivo di oltre 4.065 milioni di euro. Sono cooperative che associano quasi 37.000 soci e occupano 15.660 lavoratori (altro dato in crescita da anni nonostante le difficoltà). Di questi nel forlivese sono impiegati oltre 4.000 addetti, nel cesenate gli occupati superano le 11.000 unità. Se si allunga la proiezione ad un decennio, possiamo dire che dal 2007 ad oggi a Confcooperative Forlì Cesena hanno aderito 134 nuove imprese cooperative, con un saldo positivo di 69 unità. Il Settore Agroalimentare continua a rappresentare uno dei pilastri del sistema, un riferimento sicuro per l’economia territoriale e l’occupazione; le cooperative del Terzo Settore sono l’altro grande settore del Sistema.
“E’ stato un quadriennio molto importante – dichiara Stefano Lazzarini – iniziato ancora in piena crisi economica. E nonostante le difficoltà possiamo rivendicare la tenuta del nostro Sistema. Abbiamo affiancato nella nascita molte nuove imprese, è aumentata l’occupazione, in crescita anche il fatturato delle nostre cooperative, abbiamo cercato di fornire servizi sempre più innovativi ed efficienti alle nostre aderenti e ai soci che hanno assunto una centralità inedita. Sono stati anni in cui si è lavorato con convinzione ad un nuovo riposizionamento delle politiche di rappresentanza della Organizzazione per rispondere al meglio alle trasformazioni avvenute nel sociale e nel mondo economico. Per me è stata una grande sfida e un onore guidare questa Organizzazione e ringrazio tutti coloro che hanno collaborato per assicurare efficienza e incisività alla nostra rappresentanza. Purtroppo motivi personali e professionali non mi consentono di continuare in un impegno che si annuncia ancora più totalizzante”.
“Abbiamo investito molte energie nell’assistenza alle nostre imprese, cercando di mettere a loro disposizione un sistema di servizi d’eccellenza che ha trovato importanti sinergie nella costituzione di Linker Romagna. Contestualmente abbiamo cercato di sostenere quanti, in cerca di lavoro o di una nuova opportunità, hanno pensato al modello cooperativo come a una soluzione ai loro bisogni – dichiara il direttore Mirco Coriaci – I numerosi esempi di workers buyout, il cosiddetto lavoro ricreato, lo stanno dimostrando nel nostro territorio, e con grande soddisfazione vogliamo ricordare che una di queste cooperative è stata ricevuta da Papa Francesco a rappresentare la cooperazione migliore e un’altra ha trovato nell’Expo la sua giusta ribalta per presentarsi. Non va dimenticato il lavoro paziente per offrire maggiori opportunità di accesso al credito, la progettualità con un gruppo di cooperative sul turismo sostenibile, o ancora le azioni di promozione dei prodotti della cooperazione e la valorizzazione del modello cooperativo tra i giovani e gli studenti. Con la consapevolezza di poter contribuire a progettare un nuovo sviluppo”
L’assemblea congressuale si terrà il 4 marzo a Castrocaro Terme
L’appuntamento congressuale reca il titolo Cooperazione: soluzioni locali, vantaggi europei per evidenziare l’idea che questo modello societario partendo dai bisogni del territorio può tessere una rete di rapporti su orizzonti assai più ampi.
Al congresso saranno presenti 300 delegati, espressione delle associate all’Unione provinciale, che avranno il compito di votare gli organi elettivi alla guida dell’organizzazione per i prossimi 4 anni. Nella parte pubblica è prevista la presenza di autorità e rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni del territorio. In programma dopo i saluti del Vescovo di Forlì Monsignor Lino Pizzi e del Sindaco di Castrocaro Luigi Pieraccini, la relazione di fine mandato del Presidente Stefano Lazzarini. Seguirà l’intervento del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio on. Sandro Gozi, concluderà l’incontro pubblico il Presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini.