Ezio Giorgetti

San Mauro Pascoli (21 Gennaio 2023) – È stato il primo italiano il cui nome è iscritto nel Bosco dei Giusti: a Gerusalemme c’è un carrubo che lo ricorda. La dedica è al sammaurese Ezio Giorgetti personaggio che salvò dalla condanna certa 38 ebrei evasi da un campo di internamento. Una storia, quella di Giorgetti, scolpita nel libro “Un cammino lungo un anno. Gli Ebrei salvati dal primo Italiano Giusto tra le Nazioni” scritto dal giornalista Emilio Drudi. Il volume sarà presentato giovedì 26 gennaio alle ore 20.30 nella sala Gramsci a San Mauro alla presenza dell’autore che dialogherà con Miro Gori. L’evento sarà aperto dai saluti del sindaco Luciana Garbuglia e da Daniele Gasperini presidente di Sammauroindustria, associazione che organizza la serata. La data della presentazione non è scelta a caso, dal momento che introduce la ‘Giornata della Memoria’, momento commemorativo delle vittime dell’Olocausto.

Chi è Ezio Giorgetti.

Nasce a San Mauro Pascoli nella Cuntraeda dla Viuleta (dove oggi c’è l’ambulatorio dei medici di famiglia) nell’ottobre del 1912, da una storica famiglia che gestisce il primo forno di San Mauro di Romagna. Nei primi mesi del 1943 la famiglia si trasferisce a Bellaria, ed Ezio insieme alla moglie Libia gestisce l’albergo Savoia, una grande villa in stile liberty dei primi del ‘900. È in questo contesto che viene a contatto con un gruppo di ebrei fuggiti dai Balcani da un campo di internamento: il loro intento è quello di approdare in Sicilia sotto il controllo Alleato.

Inizia da qui una storia pazzesca che vede Giorgetti e un gruppo di persone ospitare ed aiutare il gruppo di ebrei a rischio della loro vita. Tra queste il Maresciallo dei Carabinieri di Bellaria, Osman Carugno, anch’egli oggi nel Bosco dei Giusti a Gerusalemme. Tutti loro riusciranno nell’intento di salvare i perseguitati. E proprio per questo sforzo umanitario Giorgetti il 16 giugno del 1964 vedrà apporre il suo nome nel ‘Bosco dei Giusti’ a Gerusalemme. Primo italiano ad essere insignito del “Titolo di Giusto tra le Nazioni” presso lo Yad Vashem, in suo onore è stato piantato un piccolo Carrubo che oggi è divenuto un maestoso albero. Negli anni successivi anche il nome di Carugno è stato inserito nel medesimo Bosco.