Sono passati 126 anni, le sue pagine si sono ingiallite, eppure gode di una salute di ferro. Tanto che possiamo definirlo il Dorian Gray dell’editoria. Il Manuale scritto da Pellegrino Artusi nel 1891 potrebbe assurgere a testimonial ideale della Wellness Valley, fulgido esempio di vitalità malgrado i tanti anni alle spalle, ancora oggi pietra miliare per chi si approccia alla cucina.

Ma se le 790 ricette del volume oggi dovrebbero essere quanto meno riadattate ai tempi per chi si cimentasse ai fornelli, c’è stato chi ha proposto originali rivisitazioni di riscrittura del Manuale contaminate in particolare dalle moderne tecnologie. Tra le prime c’è stato l’eclettico Don Pasta autore del volume “Artusi 2.0”, nuovo racconto delle ricette del cuore degli italiani, in un progetto ideato insieme al comitato scientifico di Casa Artusi.

Ancora più “estremo” è #ArtArtusi Hackathon che questo fine settimana (18-19 febbraio) richiama a Forlì un centinaio di ingegneri, architetti, food designer, social food e quant’altro da tutta Italia per ideare un innovativo progetto tecnologico su Pellegrino Artusi. Teatro del raduno la Chiesa di San Giacomo, per 36 ore consecutive innovativo Lab sul tema del cibo. Ideatori del progetto Romagna Terra del Buon Vivere, Casa Artusi, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. In palio rispettivamente, 6.000, 3.000 e 2.000 euro per le prime tre proposte valutate da una commissione di esperti.

“La Scienza in Cucina di Artusi sin dalla sua nascita è stato un libro interattivo – afferma il Presidente di Casa Artusi, Giordano Conti – Ha dialogato e si è arricchito dei suggerimenti dei suoi lettori. Così è il progetto #ArtArtusi sviluppatore di idee e di linguaggi nuovi, adatti ai giovani d’oggi”.

“ArtArtusi – dichiara Monica Fantini, coordinatrice di Romagna Terra del Buon Vivere – è il primo hackathon internazionale sul tema della cucina domestica, dove la tradizione diventa elemento di promozione innovativa del nostro territorio. Anche per questa ragione siamo stati scelti all’interno della “Prima Settimana della Cucina Italiana nel Mondo” promossa dalla Farnesina”.

“Questo progetto – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli –salda tradizione e innovazione nel nome di Pellegrino Artusi, un grande romagnolo, padre indiscusso della cucina italiana. Sono sicura che questa prima edizione dell’hackathon che come Regione abbiamo sostenuto con convinzione e presentato nel corso della recente missione a New York, sarà un successo”.

Filippo Fabbri