Due mondi e due diverse espressioni artistiche, una che parla una lingua conosciuta l’altra che ha il suono di una melodia lontana, si congiungono restando in un bilico che oscilla tra il fascino dell’esotico e la rassicurante bellezza di casa nostra.
È questa “Arti lontane e vicine”, nuova proposta della stagione 2016-2017 di “C’era una volta… Antiquariato”, principale fiera di settore della Romagna organizzata da Blu Nautilus, che dà appuntamento ad appassionati e collezionisti il 15 e 16 ottobre nei rinnovati padiglioni di Pievesestina.

Una nuova sezione tematica che raddoppia stili e proposte, un vero e proprio viaggio che partendo dalle ceramiche della vicina Faenza, ci porta fino alla raffinata arte del Sol Levante, passando per la graficità ultramoderna delle statue e delle stoffe africane, l’antica enerzia degli ornamenti afgani, l’essenzialità degli oggetti d’uso giapponesi, dai geometrici tappeti tribali a quelli preziosissimi di corte.
Le espressioni delle “arti lontane” sono sculture, gioielli, mobili, stoffe, maschere, oggetti rituali e d’uso quotidiano che non parlano semplicemente d’esotismo, ma di profonda e indiscutibile abilità artistica, della capacità di creare stupefacenti mondi di gusto, in grado di colpire il cuore e l’intelligenza di tutti, a qualsiasi parallelo e meridiano. Non si tratta di oggetti nati per fini turistici, ma di oggetti di uso quotidiano antichi e moderni, capaci di colpire per bellezza e straordinaria fattura fino ad ispirare oggetti d’arte contemporanei.

“Arti lontane e vicine” vuole rispondere alle esigenze di un mercato di nicchia, ma in forte crescita, quello delle arti africane e orientali, e già si preannuncia come un appuntamento di successo destinato a crescere nel tempo.

In mostra sarà possibile vedere splendidi oggetti antichi provenienti da Afghanistan, India, Pakistan, Tibet e Nepal; una preziosa scultura cinese della metà del XVII secolo raffigurante l’imperatrice Bumbutai (nome ufficiale Xiaozhuang) della dinastia Qin; kilim originali fatti a mano della metà del ‘900; una selezione di sculture e maschere provenienti da gruppi tribali del continente africano; monili e orecchini etnici per l’abbigliamento tradizionali provenienti dall’Oriente e dal Caucaso; una raccolta di lame etniche orientali e africane, dipinti Mogul, vasellame cinese e giapponese d‘epoca, rari e raffinatissimi libri copti della metà del 1800 e libri Indonesiani su foglie di palma dei primi del ‘900.
Per tornare a casa nostra, non mancheranno le preziose ceramiche faentine e una selezione di quadri di pittori romagnoli del ‘900. Di riguardo anche una importante galleria storica marchigiana con opere di quel territorio e delle zone vicine.
Il tutto all’interno di un fortunato format, quello di “C’era una volta… antiquariato” che, tra classico e moderno, vicino e lontano, si conferma ancora una volta in grado di stupire i visitatori con proposte sempre nuove e mai banali.

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