I vini di Tenuta Masselina in degustazione a Cervia

I vini di Tenuta Masselina protagonisti in una degustazione guidata martedì 20 giugno alle 20.30 al Ristorante Calamare, Fantini Club a Cervia. Quattro le portate proposte dallo chef Matteo Magnani, abbinate ad altrettanti vini presentati dagli enologi Pierluigi Zama, Presidente Assoenologi Romagna, e Andrea Celletti.

Protagonisti i vini bianchi di collina di una Romagna che non ti aspetti: 150 Pignoletto Doc vino frizzante 2016; 147 Chardonnay Rubicone Igt 2016; Romagna Albana Docg secco 2016; Spumante Vollì Doux.

 

Tenuta Masselina è un’azienda vitivinicola che sorge sulle colline di Castelbolognese. Una realtà vitivinicola di Romagna, ai confini con l’Emilia, 22 ettari di cui 16 vitati e 6 di bosco. Si trova sulle colline più occidentali della D.O.C. Romagna, un vero spartiacque tra le consuetudini produttive Emiliane – dove giocano un ruolo importante i vitigni a bacca bianca e i vini frizzanti – e quelle Romagnole, molto legate alle varietà a bacca rossa, in particolare al Sangiovese. Ecco perché oltre alle tradizionali produzioni di Sangiovese e Albana si alleva Pignoletto ed anche lo Chardonnay, vitigno che ha trovato sulle colline di questa parte di Romagna una sua ottima espressione.

Conosciuta per le sue produzioni al top e la splendida posizione collinare, i nomi dei vini sono contraddistinti da un numero che sta a indicare l’altitudine sul livello del mare.

Info sulla serata: 0544 956519.

 

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I cinque finalisti del Premio Marietta

Arrivano da tutta Italia i cinque finalisti del Premio Marietta, il concorso per cuochi dilettanti, a conferma di una territorialità regionale in cucina degna erede dell’Artusi. Protagonisti ai fornelli saranno una insegnante di Sant’Ilario D’Enza di Reggio Emilia (Maria Bianca Bellei), una bancaria di Verona (Susanna Cappelletto), un’altra insegnante di Napoli (Rosamunda Cristiano), un impiegato di banca di Cagliari (Gesuino Loi), una impiegata amministrativa di Altino a Chieti (Sara Scutti).

Tutti e cinque i provetti cuochi saranno a Casa Artusi domenica 25 giugno a realizzare le loro ricette e conquistare l’ambito Premio Marietta, del valore di 1000 euro messi in palio da Conad, a cui si associa il prestigio di “discepoli” di Marietta Sabatini, la celebre governante dell’Artusi.

Le ricette finaliste sono ispirate al celebre manuale artusiano, “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, e saranno realizzate nella scuola di Cucina di Casa Artusi, vagliate da una giuria presieduta da Verdiana Gordini, presidente dell’Associazione delle Mariette.

La premiazione è in programma nella serata di domenica 25 giugno alle ore 21,00 a Casa Artusi. Nell’occasione saranno consegnati anche i Premi Marietta ad honorem in questa edizione assegnati a Giuliana Saragoni e Patrizio Roversi.

(In foto i piatti finalisti)

 

Informazioni
Ufficio Cultura tel. 0543-749234-5 (orario 8-13; durante la Festa 16-21)
Mail: info@festartusiana.it promozione@comune.forlimpopoli.fc.it
Siti: www.festartusiana.it www.forlimpopolicittartusiana.it

 

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Le proposte gourmet del ristorante Calamare by Fantini Club

La sabbia tiepida sotto i piedi, il rumore delle onde e tutto il gusto della cucina di mare: se esistono luoghi che ‘ti innamorano’ a prima vista, il ristorante Calamare del Fantini Club di Cervia si candida senza dubbio a rubare cuore e palato dei suoi avventori.

A partire dall’ambientazione, in uno degli stabilimenti balneari tra i più dinamici ed innovativi della Riviera Adriatica, fino agli irresistibili piatti a base di pesce freschissimo, tra rivisitazioni gourmet e specialità della nobile tradizione marinara italiana, tutto al Calamare è curato nei minimi dettagli, prestando la massima attenzione al benessere e alla genuinità. Gli elementi romantici e glamour di una location accogliente e rilassante fanno da contorno ad unacucina di autentico benessere globale in linea con la filosofia High Quality Lifestyle che, al grido di “Be active, be genuine, be relaxed, be positive!”, da tempo contraddistingue il Fantini Club.

A coordinare il progetto culinario è lo Chef Consultant Samuele Zani che, in stretta collaborazione con lo  Chef residente Matteo Magnani e la sua equipe di professionisti, propone piatti legati al territorio, ma  che strizzano l’occhio all’internazionalizzazione, data dall’utilizzo di grandi varietà di verdure, frutti e germogli e dall’originalità degli accostamenti, senza mai tralasciare la qualità di un menù che non ha bisogno di presentazioni.

 

Tra gli imperdibili del menù Tra orto e mare: antipasto che nasce dalla volontà di rileggere un classico piatto della cucina del mare, l’insalata di mare, in chiave più fresca e attenta alla stagionalità e alla salubrità del piatto, utilizzando oltre a seppie, polipi e mazzancolle di prima qualità, ortaggi e tuberi di produzione locale e di stagione, legando il piatto all’entroterra per una proposta fresca e salutare.

Si continua con Passatelli del molo: un primo piatto fortemente legato al territorio, dove i passatelli, fatti a mano secondo tradizione, sono uniti a gamberi e totani nostrani, entrambi prodotti che si possono trovare nelle reti dei capanni da pesca, per questo assumono l’epipeto “del molo”. Questi tre elementi tipici nel territorio Cervese sono amalgamati con l ‘utilizzo di un fresco tocco di limone, pomodorini bruciati al forno e una nota croccante data da un crumble  al nero di seppia.

Il consiglio per il secondo è Omega 3, un piatto che unisce diversi ingredienti tutti legati dalla particolarità di contenere gli acidi grassi essenziali omega 3, utili nella dieta quotidiana di ognuno di noi sia per prevenire patologie cardiache che salutari per il cervello. Per il piatto viene utilizzato freschissimo pesce azzurro, tutto proveniente dal mare Adriatico come sarda alici e sgombro, gratinati al forno e abbinati a un pesto di spinaci e menta e una mostarda di cipolla rossa e semi di lino.

Si conclude in dolcezza con Pane alla vaniglia, cioccolato fondente e mango, dessert che utilizza il più classico degli abbinamenti, pane e cioccolato, composto da una spugna sifonata alla vaniglia, un cremoso al cioccolato fondente ed una salsa e un chutney di fresco mango tropicale.

Il ristorante è aperto per la prima volta sia a pranzo che a cena, ma cambia veste in base alle occasioni. Il pranzo è all’insegna del gusto e della leggerezza con proposte fuori menù fresche e sfiziose, come piatti di pesce, insalatone, ma anche proposte di terra e piatti vegani, perfetti per una pausa gastronomica che si adatta alla ‘vita da spiaggia’ senza rinunciare al gusto e alla qualità.

A cena, con indosso il suo abito da sera migliore, il Calamare cambia forma emostra il suo lato più suggestivo e glam. Il menù si impreziosisce con cruditè a base di freschissimo pescato locale, mentre l’atmosfera ricorda luoghi esotici e rilassanti, con palme, amache, angoli relax e giochi di luce e candele a illuminare i tavoli al coperto, per le sere più fresche, o direttamente sulla spiaggia, per romantiche cene a piedi nudi sulla sabbia.

INFORMAZIONI:
FANTINI CLUB, Lungomare G. Deledda 182, 48015 Cervia (RA)
tel. +39 0544956519
email calamare@fantiniclub.com,
web fantiniclub.com, calamare.it

Festa Artusiana a Forlimpopoli dal 24 giugno al 2 luglio

Il libro, creando un pubblico, produce lettori che a loro volta lo condizioneranno”. Così scriveva Umberto Eco nel 1964 nel celebre saggio “Apocalittici e integrati”, volume precursore dell’annoso dibattito pro e contro i mezzi della cultura di comunicazione di massa.

Un dibattito che ha finito per valicare i confini di altre discipline sino a intersecare il variegato universo della cucina. Oggi sono sempre di più i cuochi protagonisti della scena televisiva e dei social media, i talent dedicati ai dilettanti dei fornelli, gli eventi e i format modellati su quel settore food che promette successi e ribalta pubblica.

Può la patria natale di colui che ha unito l’Italia a tavola non porre un dibattito su questi temi, incentrati in particolare su due interrogativi: quanto il manuale di Artusi “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” ha contribuito alla diffusione di una cucina di massa? Come atteggiarsi al sistema cibo oggi, in maniera apocalittica o integrata? Nel ventennale della morte dello studioso forlivese Piero Camporesi, la Festa pone questa riflessione che, stimolata dallo spirito appuntito di Camporesi, riflette a tutto tondo lo stato dell’arte della cultura del cibo.

Sono i temi al centro della XXI edizione della Festa Artusiana a Forlimpopoli dal 24 giugno al 2 luglio, in onore del padre della cucina italiana Pellegrino Artusi, che proprio a Forlimpopoli ha avuto i suoi natali. Nove giorni di degustazioni, spettacoli, concerti, incontri, mostre, dove le strade vengono rinominate e i vicoli e le piazze si caratterizzano come veri e propri percorsi gastronomici. Imponenti i numeri di questo appuntamento: oltre 150 appuntamenti fra laboratori e degustazioni; una ventina di incontri imperniati sulla cultura del cibo; una serie di mostre sul tema del cibo; il coinvolgimento di una sessantina di ristoranti del tipico per 2500 posti, in aggiunta a quelli di Forlimpopoli.
Tema della Festa: “Apocalittici e integrati in cucina”. Se nel libro di Eco del 1964 gli apocalittici e gli integrati erano quelli che guardavano al presente (e al futuro) rispettivamente con pessimismo e con ottimismo, nell’attuale quadro della cucina, caratterizzata dalla sovraesposizione mediatica e dalla figura dello chef divo e “maître à penser”, gli integrati e gli apocalittici appartengono alle opposte tribù degli entusiasti acritici e dei catastrofisti. Da una parte le apocalissi ambientali e gastronomiche, dall’altra i patiti della tradizione e del chilometro zero. Fra i due estremi, all’ombra di Pellegrino Artusi, una riflessione a tutto campo, senza paure e senza il compiaciuto senso di gratificazione che media e stampa attribuiscono al cibo reale e immaginario.

Il dibattito sul tema si ritrova nel convegno “Integrati e apocalittici in cucina”, sabato 24 giugno alle 17,00 a Casa Artusi per celebrare il ventennale della morte di Pietro Camporesi. Lo studioso forlivese, morto nel 1997, ebbe il merito di accreditare il manuale artusiano nel mondo accademico con la prestigiosa introduzione per l’edizione Einaudi de “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” (1970), quella che coniò la celebre frase secondo il quale il libro dell’Artusi “ha fatto per l’unificazione nazionale più di quanto non siano riusciti a fare i Promessi sposi”.
Partendo da quel saggio e dalla ricorrenza che lo riguarda, nell’ambito della Festa Artusiana si propone un’analisi della cucina di oggi: una riflessione che dibatterà lo stato dell’arte sulla cultura del cibo, caratterizzata ora dalla sovraesposizione di cucine e tegami e dalla figura dello chef “maître à penser”.
A dibattere il gotha della cultura gastronomica italiana: gli storici Alberto Capatti e Massimo Montanari, la storica della letteratura italiana Elide Casali, gli scrittori Piero Meldini e Giuseppe Lo Russo. Ad introdurre e coordinare l’incontro sarà lo storico Massimo Montanari.

Casa Artusi, cuore della Festa
Casa Artusi, il centro di cultura gastronomica che ogni giorno si prodiga per valorizzare l’opera del padre della cucina domestica italiana, in occasione della festa si apre ai tanti visitatori con percorsi di conoscenza e degustazione, insieme ai protagonisti dell’enogastronomia nazionale e internazionale.
Tra le tante iniziative, dalle ore 19 alle 20, Casa Artusi propone gli App-eritivi, App per il buonessere: buone letture e buon cibo, spazio ideale per presentare libri ed autori che parlano di cibo.
Tra gli autori presenti la storica Elide Casali, la scrittrice inglese Kathryn Hughes con la biografia di Isabella Beeton, personaggio singolare dell’epoca vittoriana. A cui aggiungono: Questa non è l’America di Alan Friedman, e dal junkfood al cibo vegano proposto da Alberto Capatti, al Sapore Marino di Casa Moretti di Cesenatico senza dimenticare di celebrare il 750 anniversario della nascita di Giotto, con un evento in collaborazione con l’Associazione nazionale Case della memoria e il Comune di Vicchio, per percorrere la vita del grande personaggio non solo dal punto di vista artistico, ma anche intimo e quotidiano. Gli incontri sono accompagnati dalla degustazione di un prodotto a marchio della Regione Emilia-Romagna e da un calice di vino.

Premio Marietta
La città natale dell’Artusi omaggia le Mariette di oggi. Uomini o donne non fa differenza, l’importante è essere cuochi dilettanti animati dal sacro fuoco per i fornelli e realizzare un primo piatto ispirato al celebre manuale artusiano. Tutto questo è il Premio Marietta, il concorso nazionale promosso dal Comune di Forlimpopoli, in collaborazione con Casa Artusi e l’Associazione delle Mariette, dedicato alla celebre governante del gastronomo.
Una giuria di esperti selezionerà, fra tutte le ricette pervenute, le cinque finaliste. I cuochi finalisti saranno invitati a cucinare i loro piatti, come di tradizione, durante la Festa Artusiana. Per il vincitore, che sarà proclamato nella serata di domenica 25 giugno a Casa Artusi, in palio un premio di 1.000 euro offerti da Conad; tutti gli altri finalisti riceveranno 5 Kg di pasta, messi a disposizione da Conad.
Nel corso della Festa saranno consegnati anche i Premi Marietta ad Honorem a Patrizio Roversi e alla cuoca Giuliana Saragoni.

Ristorazione
In un’epoca di “disimpegno” pressoché generalizzato, la Festa Artusiana da sempre si caratterizza per essere un evento militante in difesa e a tutela dei prodotti di qualità. Dai sapori ‘made in Italy’ a quelli del mondo, ciò che li unisce è il rispetto della tradizione e della tipicità. L’offerta ristorativa va in questa direzione, intimamente legata col territorio, nell’ambito di una produzione agro-alimentare rispettosa dell’ambiente naturale e culturale d’origine. Una sessantina i ristoranti allestiti in occasione della Festa.

Spettacoli
La Festa Artusiana da sempre si caratterizza come un grande teatro a cielo aperto che unisce i generi e le proposte artistiche più diverse: dalle performance di strada ai concerti, agli spettacoli per i bambini, dalla musica popolare passando per il blues e il jazz.
Nell’ambito dell’evento si ripropone ArtusiJazz, il festival organizzato dall’Associazione Culturale “Dai de Jazz” di Forlimpopoli che negli anni, grazie al suo Direttore Flavio Boltro, è diventato un appuntamento immancabile per gli appassionati e per tutti coloro che vogliano ascoltare dal vivo i nomi più importanti del panorama jazzistico italiano.
E ancora un denso cartellone di oltre 50 spettacoli di arte e musica di strada, che alternano l’intrattenimento itinerante allo spettacolo in postazione fissa, palco o pedana. Musica itinerante ogni sera con la Artusi Street Band, spettacoli teatral-gastronomici, giocoleria, acrobazia e illusionismo, mimica, teatro per ragazzi, cantautorato e musica popolare. Il tutto sotto la direzione artistica di Stefano Bellavista dell’associazione culturale Cult.

Il Maf per la Festa Artusiana
In occasione della Festa Artusiana, il MAF-Museo Archeologico “T. Aldini” di Forlimpopoli, offre al pubblico della straordinarie aperture in orario serale, oltre ai consueti orari di visita. Tra le iniziative in programma visite guidate gratuite a tema e degustazione di vino delle cantine del territorio e Forlimpopoli da assaggiare, un’insolita passeggiata alla scoperta dei principali monumenti della città con degustazione di prodotti tipici. E ancora due conversazioni tematiche accompagnate da degustazioni in compagnia del cuoco Claudio Cavallotti e dell’archeologo Giuseppe Lepore, laboratori didattici per ‘giocare’ con l’archeologia, laboratori artigianali di tessitura e stampa su tela.
Sempre in occasione della Festa Artusiana, grazie alla mostra “L’antico e la modernità” della pittrice forlivese Miria Melandri l’arte contemporanea fa il suo ingresso al MAF, secondo un programma di divulgazione e di promozione già avviato dal Museo che si fonda anche sulla più felice ‘contaminazione’ della struttura museale con la realtà del nostro tempo e le sue multiformi espressioni culturali e artistiche.

A Forlimpopoli sapori da tutto il mondo
La Festa Artusiana si conferma crocevia di sapori di diverse parti del mondo. In questa edizione saranno presenti importanti realtà del nostro paese, insieme agli amici artusiani da oltreconfine: i francesi di Villeneuve Loubet patria natale del grande Escoffier e dei Pays Beaujolais con la loro cucina e pasticceria della regione Rhone-Alpes e il mercato contadino della città austriaca di Traun.
La collaborazione tra il comune di Forlimpopoli e la cittadina francese di Villeneuve Loubet suggellerà il legame di amicizia sabato 1 luglio alle 18,00 alla Chiesa dei Servi. Nell’occasione i sindaci di Forlimpopoli Mauro Grandini e di Villeneuve Loubet Lionnel Luca si incontreranno per festeggiare il XVII anniversario di gemellaggio.

Premio Artusi
Il Premio Artusi 2017 è stato assegnato all’architetto e designer di fama internazionale Antonio Citterio. Ideatore di edifici e programmi progettuali in tutto il mondo, tra i tanti riconoscimenti, per due volte è stato premiato con il Compasso d’Oro-Adi, mentre nel 2008 a Londra ha ricevuto la prestigiosa onorificenza “Royal Designer for Industry”.
Celebre per coniugare estetica e funzionalità, senza mai sposare l’eccentrico e la cronaca, la sua inventiva ha incontrato anche il Padre della cucina italiana nella progettazione del set di pentole TVS Artusi 2.0, un vero e proprio sistema basato sul processo industriale applicato alla buona cucina di casa.
Ricerca continua e rispetto della tradizione sono i valori fondanti di tutti i progetti di Citterio, gli stessi principi cardine dell’opera di Pellegrino Artusi che hanno tributato a Citterio l’autorevole riconoscimento dedicato a chi lascia un segno indelebile nella riflessione del rapporto uomo-cibo.
La consegna del Premio Artusi avverrà sabato 14 ottobre a Casa Artusi (Forlimpopoli) alla presenza del designer Antonio Citterio.

Informazioni
Ufficio Cultura tel. 0543-749234-5 (orario 8-13; durante la Festa 16-21)
Mail: info@festartusiana.it promozione@comune.forlimpopoli.fc.it
Siti: www.festartusiana.it www.forlimpopolicittartusiana.it

 

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Il Festival della Cucina Italiana sbarca a Pesaro

Il Festival della Cucina Italiana dopo avere fatto il giro d’Italia per la prima volta fa tappa a Pesaro. Appuntamento dal 22 al 24 settembre 2017 con uno degli appuntamenti enogastronomici più rilevanti del Paese, una tre giorni che raccoglie il meglio del cibo, del vino e della cultura agroalimentare, giunto alla 17ª edizione.

Una delle sue caratteristiche del Festival è quella di essere itinerante: negli anni passati ospitato nel Museo della Marineria di Cesenatico, nella città del Tartufo Bianco Pregiato di Pergola, all’Isola d’Elba, a Londra, a Piobbico, a San Benedetto del Tronto, a San Patrignano, a Rimini e a Bologna, coinvolgendo il folto pubblico (fino a 80.000 presenze), le televisioni, i giornalisti, i più importanti chef italiani e i buyers esteri in degustazioni di cibi e vini eccellenti.

Il Festival è coordinato da La Madia Travelfood, oggi inserita nel contesto di Cose Belle d’Italia.

(www.cosebelleditalia.com).

 

LA PRIMA VOLTA DI PESARO
Tante buone cose d’Italia – Gourmet Street Food
In appositi stand collocati in Piazza del Popolo, gli chef dell’Accademia Nazionale Italcuochi, coordinati da Gianfranco Vissani, preparano i piatti tipici della propria regione di appartenenza, ciascuno in uno stand dedicato.
Invece nella Via San Francesco, accesso principale alla Piazza, si possono acquistare formaggi, oli, salumi, tartufi e altre specialità regionali.
Un caleidoscopio di profumi e sapori da affiancare a quelli marchigiani, in un’esposizione che privilegia esclusivamente la qualità e che si discosta nettamente dalle offerte tradizionali del cibo di strada.

Le mani in pasta con le sfogline romagnole
Sotto i portici del Palazzo del Governo sarà possibile imparare a fare la pasta presi per mano dalle Mariette artusiane, storiche “arzdore” che hanno fatto della cucina romagnola un ‘marchio’ di bontà. Prenotazioni sul sito del Festival.

Festival del vino
Il vino sarà ovviamente protagonista con tante aziende marchigiane e non, e con uno spazio dedicato alle bollicine italiane e agli champagne.
In una sala del Comune invece verranno ospitate prestigiose degustazioni guidate dai massimi esperti: grandi verticali di brunelli, champagne, barolo e/o vini selezionati da wine manager.

Cene d’autore
Nelle serate del Festival organizzeremo negli ambienti del Ristorante Lo Scudiero, cene a 4 mani con famosi chef pluristellati.

Festival e Musica
Nella città di Rossini è obbligatorio pensare ad un festival gastronomico costantemente abbinato alla musica.
Prevediamo pertanto in Piazza del Popolo uno spazio dedicato ai saggi del Conservatorio, a musicisti locali e a momenti di intrattenimento musicale contemporaneo.

Sicurezza a tavola sicurezza in famiglia
La rete di formatori altamente qualificati di Salvamento Accademy organizza, in collaborazione  con La Madia Travelfood, corsi gratuiti rivolti alle famiglie di prevenzione e sicurezza per i bambini in casa, in auto, a scuola, a tavola.
Per professionisti,  personale addetto alle mense, baristi, etc, organizza corsi per la prevenzione del soffocamento a tavola, la rianimazione cardiopolmonare e l’utilizzo del defibrillatore.

Premio Nazionale Galvanina
Domenica 24 settembre nella sala Comunale si svolgerà il Premio Nazionale Galvanina, riconoscimento alla cultura, all’imprenditoria, al giornalismo, alla cucina.
Nelle edizioni passate sono stati premiati personaggi dello spessore di Gualtiero Marchesi, Tonino Guerra, Pierluigi Celli, Vittorio Sgarbi per la cultura, Anna Scafuri, Andrea Scanzi, Gioacchino Bonsignore, Bruno Gambacorta, Luigi Cremona, Carlo Cambi per il giornalismo, Carlo Cracco, Gino Angelini, Gianfranco Vissani, Pino Cuttaia, Niko Romito, Gino Fabbri, Moreno Cedroni per la cucina, Saclà, Surgital , Babbi e Callipo per l’imprenditoria – per citare solo alcuni nomi.

Informazioni: www.festivaldellacucinaitaliana.it

Premio Artusi 2017 al progettista Antonio Citterio

Il Premio Artusi 2017 sarà assegnato all’architetto e designer di fama internazionale Antonio Citterio. Ideatore di edifici e programmi progettuali in tutto il mondo, tra i tanti riconoscimenti, per due volte è stato premiato con il Compasso d’Oro-Adi, mentre nel 2008 a Londra ha ricevuto la prestigiosa onorificenza “Royal Designer for Industry”.

Celebre per coniugare estetica e funzionalità, senza mai sposare l’eccentrico e la cronaca, la sua inventiva ha incontrato anche il Padre della cucina italiana nella progettazione del set di pentole TVS Artusi 2.0, un vero e proprio sistema basato sul processo industriale applicato alla buona cucina di casa.

Ricerca continua e rispetto della tradizione sono i valori fondanti di tutti i progetti di Citterio, gli stessi principi cardine dell’opera di Pellegrino Artusi che hanno tributato a Citterio l’autorevole riconoscimento dedicato a chi lascia un segno indelebile nella riflessione del rapporto uomo-cibo.

Come si legge dalla motivazione: “Il Premio Artusi 2017 viene assegnato ad Antonio Citterio quale figura eminente dell’architettura e del design italiano. Anche la progettazione per TVS della batteria di cucina ispirata al padre della cucina italiana, esito di una ragguardevole ricerca nella cultura domestica e industriale, impreziosisce oggetti e cultura. Il Premio Artusi ne vuole coronare il talento”.

Il nome di Antonio Citterio è stato scelto dal Comitato scientifico di Casa Artusi, e fa seguito, per citare gli ultimi vincitori, a personaggi dello spessore di Wendell Berry (2008), Serge Latouche (2009), Don Luigi Ciotti (2010), Oscar Farinetti (2011), Andrea Segrè (2012), Mary Ann Esposito (2013), Enzo Bianchi (2014), Alberto Alessi (2015) e Carlo Petrini (2016).

Secondo consuetudine il Premio gli sarà consegnato nel mese di ottobre (sabato 14) a Casa Artusi e non in occasione della Festa Artusiana (25 giugno-3 luglio) quando, invece, saranno consegnati i Premi Marietta ad Honorem assegnati quest’anno a Giuliana Saragoni e Patrizio Roversi.

 

Chi è Antonio Citterio

Nato a Meda, in provincia di Monza nel 1950, l’architetto e designer Antonio Citterio avvia il suo ufficio di progettazione nel 1972 per poi diplomarsi in architettura al Politecnico di Milano nel 1975.

Fra il 1987 e il 1996 è associato a Terry Dwan; insieme realizzano edifici in Europa e Giappone. Nel 2000 fonda, con Patricia Viel, una società di progettazione, attiva a livello internazionale, che sviluppa programmi progettuali complessi, ad ogni scala ed in sinergia con un network qualificato di consulenze specialistiche. Lo studio ha oggi assunto il nome di “Antonio Citterio Patricia Viel”.

Nel settore del disegno industriale Antonio Citterio collabora attualmente con aziende italiane e straniere quali Ansorg, Arclinea, Axor-Hansgrohe, B&B Italia, Flexform, Flos, Hermès, Iittala, Kartell, Maxalto, Sanitec (Geberit Group), Technogym e Vitra.

Nel 1987 e nel 1994 Antonio Citterio è stato premiato con il Compasso d’Oro-ADI. Dal 2006 al 2016 è docente di progettazione architettonica presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio (Svizzera). Nel 2008 riceve dalla Royal Society for the encouragement of Arts, Manufactures & Commerce di Londra l’onorificenza “Royal Designer for Industry”.

Antonio Citterio è, a livello internazionale, un progettista unico, che è sempre stato fedele alle sue origini, la formazione culturale e professionale tra la Brianza e il Politecnico, per il quale il sapere teorico e il dibattito culturale è accompagnato dall’esperienza e soprattutto dalla straordinaria conoscenza dei processi produttivi e artigianali, insieme a una particolare sensibilità nell’individuare i materiali adatti. Tutto questo, attraverso una espressività che non ha mai sposato l’eccentrico e la cronaca, pur nella lettura attenta e sempre molto profonda delle tendenze, non accontentandosi mai della “superficie”.

Per questa ragione, i suoi progetti resistono nel tempo, sempre all’altezza della domanda, estetica e simbolica, e nello stesso tempo, sono capaci di esprimere funzionalità chiare, mai ambigue.

Così è stato il progetto per TVS Artusi 2.0, un vero sistema, composto da un set di pentole che utilizza tutti i materiali necessari per fare una buona cucina di casa, come ci ha insegnato Pellegrino Artusi, lavorando sul processo industriale e su alcuni elementi, minimi ma fondamentali. Un sistema riconoscibile e riconosciuto bordo, attacco, manici, fondo pentola, coperchio, rapporti tra lunghezza manici e diametro, spessori. Citterio è arrivato a progettare, rispettando la tradizione e la “scienza in cucina”, una serie di prodotti, nuovi ma totalmente identificabili e perfettamente in linea con il design ma comunque sempre riconducibili solo a se stesso. Modernità come rispetto delle radici e conoscenza della cultura di riferimento, senza rinunciare ai propri modelli progettuali: questo è Antonio Citterio, questo è TVS Artusi 2.0.

Informazioni
Ufficio Cultura tel. 0543-749234-5 (orario 8-13; durante la Festa 16-21)
Mail: info@festartusiana.it promozione@comune.forlimpopoli.fc.it
Siti: www.festartusiana.it www.forlimpopolicittartusiana.it

 

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Un 2016 da incorniciare per Cesena Fiera

Cesena – In un panorama fieristico nazionale in sofferenza suona come una sinfonia l’anno 2016 di Cesena Fiera che mette sul piatto un concerto di note da lasciare il segno: fatturato arrivato a 4,7 milioni di euro, +21%; restyling del quartiere fieristico completato; avvio del percorso di privatizzazione della società; boom di Macfrut; crescita di altre manifestazioni fieristiche. Sono gli elementi salienti del bilancio di Cesena Fiera dell’anno 2016 approvati nel corso dell’assemblea di bilancio.

L’assemblea ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione composto da Renzo Piraccini, Ilenio Bastoni (Direttore generale Apofruit), Roberto Graziani (titolare Graziani Packaging), Catia Guerrini (imprenditrice), Patrizio Neri (Presidente Consorzio Jingold), Lorenzo Tersi (consulente wine&food), Enrico Turoni (Presidente Consorzio Cermac).

Confermato alla presidenza per i prossimi tre anni Renzo Piraccini. “Ringrazio i soci della fiducia – sono state le parole del Presidente – Sono convinto che attraverso un buon gioco di squadra con i colleghi consiglieri saremo in grado di valorizzare tutte le potenzialità della società, sviluppando sia l’anima globale sia quella locale”.

Bilancio 2016. Il fatturato al 31 dicembre scorso passa dai 3.820.754 euro del 2015 ai 4.743.180 del 2016, con un utile netto di 150.556, +21% rispetto al 2015. Il principale motivo di questa crescita è dovuto al rilancio di Macfrut, principale asset di Cesena Fiera, da cui deriva l’80% dei ricavi.
Nel corso dell’anno è stato completato il progetto di ristrutturazione che ha visto un investimento complessivo, totalmente autofinanziato di 3.752.000 euro. I lavori hanno riguardato l’intero complesso fieristico e determinato un notevole miglioramento estetico e funzionale della struttura che, a parità di superficie disponibile, si presenta ora come polo molto attrattivo per ospitare eventi e iniziative.
Nello specifico le opere di ammodernamento e ristrutturazione hanno riguardato: riqualificazione di tutta l’area esterna, incluso l’arredo urbano; completa ristrutturazione del padiglione “D”, da cui sono stati ricavati sia il Centro Polifunzionale – ambiente modulare che può ospitare iniziative fino a mille persone – sia i locali che ospitano la Città del Gusto della Romagna; riqualificazione dei padiglioni “A” e “C” (il padiglione “B” è stato ristrutturato nel corso del 2015); restyling della Sala Malatesta Novello (ex Sala verde) e della hall del centro congressi; realizzazione di una nuova centrale termica a Gpl; nuovo impianto di illuminazione a led e impianto fotovoltaico; completa ristrutturazione degli uffici della fiera, realizzati nei locali ex-dogana; ristrutturazione degli ex uffici della fiera per ricollocazione della Sezione Doganale di Cesena.
Alla luce di ciò può dirsi pertanto completata la realizzazione del progetto di ristrutturazione che ha sicuramente contribuito all’incremento dei giorni di utilizzo della location. Da ottobre 2016 a maggio 2017 si sono realizzati a Cesena Fiera oltre 60 eventi, il 36% in più rispetto all’intero 2015.
Altre novità, sempre relative al 2016, hanno riguardato la nascita della Città del gusto della Romagna gestita dal network specializzato in enogastronomia del Gambero Rosso e l’assegnazione attraverso gara d’appalto alla ditta Summetrade del servizio di ristorazione del quartiere.
Il completamento dei lavori di ristrutturazione ha permesso la realizzazione di due nuove manifestazioni che hanno incontrato un notevole successo di pubblico: Sono Romagnolo e Wellness Food Festival.

Nel corso dell’Assemblea di Bilancio il Presidente Renzo Piraccini ha reso noto tre fatti di rilievo verificati nel 2017.
Prima di tutto i risultati della 34a edizione di Macfrut, svoltasi in primavera. Malgrado i soli 8 mesi dall’edizione precedente, positivi i dati della manifestazione: più padiglioni (8), più espositori (1100), più visitatori (39.182), in crescita il fatturato (4,078 milioni di euro). Si sono ulteriormente sviluppate le presenze internazionali, sia come espositori (23% del totale) sia come visitatori (25%), e questo rappresenta probabilmente l’aspetto più qualificante che lascia ben sperare per le edizioni future.

Sviluppo internazionale. Il progetto Mac Fruit Attraction realizzato con i partner spagnoli di IFEMA, oltre alla seconda edizione del MENA realizzato al Cairo dal 22 al 24 di Aprile 2017, si svilupperà in una nuova edizione cinese. Mac Fruit Attraction China si terrà dal 22 al 24 Novembre 2017 all’Exhibition Center di Shanghai: si tratta di un ulteriore passo in avanti nel processo di internazionalizzazione e che dovrebbe concludersi con una nuova fiera in Sud America per l’anno 2018.

Tre nuove Fiere. Il quartiere fieristico di Cesena quest’anno ospiterà tre nuove manifestazioni organizzate da terzi: una fiera sul Vintage, una sull’Arte Contemporanea e una Fiera sul Natale.

Privatizzazione. In questi ultimi mesi si è positivamente realizzato il processo di vendita del 60% del capitale – detenuto dai soci pubblici Provincia di Forlì-Cesena, Comune di Cesena e Comune di Longiano – a soggetti privati interessati alle attività di Cesena Fiera. Il completamento di questo processo, vede oggi la compagine sociale formata da 18 soci, di cui 3 pubblici e 15 privati, in rappresentanza di partner industriali (Rimini Fiera), clienti o fornitori (Blu Nautilus, Best Union, Prostand, Creditpartner e Viaggi Manuzzi), Associazioni di Categoria locali (CNA e Unindustria), Istituti di Credito (BPER e Credito Cooperativo Romagnolo) e stakeholder del settore ortofrutticolo (Alimos, Cermac, Consorzio Il Biologico, CO.N.I.P.), oltre al socio Momenti Insieme che ha acquisito una partecipazione del 2% in rappresentanza di quattro associazioni di categoria territoriali e quattro imprese locali.
Questa nuovo assetto sociale – che vede il Comune di Cesena quale socio di maggioranza relativa e la parte pubblica svolgere un ruolo di orientamento strategico e controllo della società, e che manterrà il potere di veto su alcune operazioni di carattere straordinario – dovrebbe permettere una gestione più snella ed efficiente, in linea con le aspettative.

Ufficio stampa di Cesena Fiera è l’Agenzia PrimaPagina.

“Dire, fare, sognare!”

C’è tutto l’universo della cucina nei cinque premiati del riconoscimento “Dire Fare Sognare” giunto alla sesta edizione. C’è chi prepara la materia prima secondo tradizione e innovazione (Ido Migliari e lo stellato Luigi Sartini), c’è chi cura i fondamentali aspetti della sala (Ciro Fontanesi), c’è il locale totem per antonomasia della Stella Michelin (San Domenico di Imola), c’è la sicurezza a tavola (Maria Chiara Zucchi). Mai come questa volta si può parlare a 360 gradi dell’universo enogastronomico in questa iniziativa promossa da Partesa, società specializzata nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale Ho.Re.Ca., per valorizzare chi ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura enogastronomica dell’Emilia Romagna.

Un evento che per il secondo anno consecutivo ha scelto Cesena quale sede dell’epilogo, più precisamente il Teatro Verdi (lunedì 12 giugno alle ore 11.00), dopo avere viaggiato in lungo e in largo per la regione (Milano Marittima, Modena, Cattolica, Santarcangelo).

A scegliere i nomi dei premiati, tre tra le più qualificate firme del giornalismo enogastronomico: Andrea Grignaffini, Elsa Mazzolini e Alessandra Meldolesi. Nomi di prestigio a partire da Luigi Sartini, chef del Ristorante Righi a San Marino, stella Michelin dal 2008, cresciuto sotto l’ala di due must della cucina italiana come Gino Angelini e Gualtiero Marchesi. Percorso diverso e altrettanto importante per Ido Migliari, uno dei decani della cucina ferrarese, prima con l’Osteria da Ido e oggi nella trattoria La Chiocciola, in un percorso arrivato alla terza generazione che continua a stupire. Così come stupisce il San Domenico di Imola, quasi cinquant’anni di storia alle spalle, 44 dei quali sotto il segno della prestigiosissima guida Michelin, tanto da festeggiare quest’anno le quattro decadi della doppia Stella. Ma in un ristorante è fondamentale anche il servizio di sala, e qui spunta il nome di Ciro Fontanesi docente nella prestigiosa scuola di Alma. Il cerchio si chiude con un tema di cui troppo poco si parla, come la sicurezza a tavola, progetto che da due anni impegna Maria Chiara Zucchi, caporedattrice de La Madia Travelfood, che ha svolto centinaia di corsi di formazione a ristoratori, chef e personale di sala, insieme all’agenzia di formazione sanitaria Salvamento Academy.

Due i momenti di “Dire Fare Sognare” a Cesena: il riconoscimento a cinque personalità di cui si è detto sopra; il riconoscimento di un operatore per ogni provincia emiliano romagnola, da Piacenza a Rimini, scelto tra ristoratori, baristi ed enotecari.

 

 

Comitato Macfrut edizione 2018

Cesena – Obiettivo internazionalizzazione. Questa la parola d’ordine nel Comitato Macfrut che a Cesena Fiera ha riunito una sessantina di operatori per tracciare un bilancio dell’edizione appena alle spalle e fissare gli obiettivi di quella del 2018 in programma in Fiera a Rimini dal 9 al 11 maggio. L’obiettivo che la Fiera si è dato per la 35a edizione è arrivare al 27% di visitatori esteri (appena quattro anni fa erano il 18%) e 1500 buyer invitati (250 nell’edizione 2014).

Già pronto il piano delle missioni internazionali che interesserà Colombia (Paese Partener dell’edizione 2018), Cile, Kazakistan, Uzbekistan, Etiopia, Angola, con l’aggiunta di altri road show nell’Est Europa insieme a UniCredit, partner strategico della fiera. In particolare, come è stato suggerito da diversi operatori, attenzione sarà riservata ai buyers della Gdo europea e ai mercati dell’Est Europa.

Grandi novità sono previste anche sul fronte dei contenuti. Prima di tutto con il Tropical & Exotic Fruit Forum, focus a tutto tondo sul tropicale tradizionale e sull’esotico, con approfondimenti su produzione, lavorazione, commercializzazione, gestione del prodotto e consumi. Un evento in grande stile pensato per aumentare l’attrattività della fiera verso buyer (Gdo e importatori) e produttori di questa tipologia di frutta. In questa direzione va la rinnovata proposta del New Retail Solution che avrà come focus l’esposizione della frutta esotica e tropicale nel punto vendita.

Anche la parte espositiva vedrà diverse novità a partire dall’area del pre-raccolta con la realizzazione di un salone ad hoc dedicato: Macfrut Field Solution. Altra novità sarà una maggiore caratterizzazione di Macfrut Bio, con la valorizzazione di un segmento produttivo di cui l’Italia è leader nel mondo.

“Si è trattato di un incontro molto positivo e franco come è sempre stato nel nostro stile di persone pragmatiche – spiega Renzo Piraccini, presidente di Macfrut – Sono tante le idee in campo attorno a una Fiera che sta riscontrando un entusiasmo sempre maggiore. Per trasformare le proposte in progetti concreti abbiamo istituito due gruppi di lavoro tematici: uno dedicato al pre-raccolta coordinato da Luciano Trentini e l’altro al Tropical & Exotic Fruit Forum con Enrico Turoni che terrà le fila delle proposte”.

Ufficio stampa di Macfrut è l’Agenzia PrimaPagina

 

Saclà a Rimini Wellness

Dall’1 al 4 giugno Saclà sarà presente a Rimini Wellness, la quattro giorni internazionale dedicata agli amanti e ai professionisti del move. Un appuntamento che mixa movimento e sana alimentazione, binomio che ha trovato nelle proposte dell’azienda di Asti il suo must per chi ama tenersi in forma. Prodotti salutari e di qualità, uniti alla praticità della fruibilità, da sempre sono il marchio di garanzia dell’offerta Saclà, presente alla kermesse in Fiera a Rimini sia con un proprio stand nella Hall SUD Stand 027, sia nell’area FoodWell Expo, lo spazio che propone degustazioni guidate, showcooking, focus sui prodotti, corsi di cucina.

A Rimini Wellness Saclà propone le sue ultime novità, intreccio di attaccamento alla tradizione e slancio innovativo. A partire dalla nuova linea di prodotti freschi biologici cento per cento vegetali a base di Mopur proposti in tre versioni: Burger, Polpette e Nuggets.

E ancora, la linea sottoli fresca di esordio, Legumi&Germogli, dedicata a un pubblico attento alla nutrizione e ai nuovi trend culinari. Una proposta che fa “incontrare” i germogli, “cibo vivo” sempre più apprezzato dal grande pubblico per le elevate proprietà nutritive, e i legumi perfetta fonte di proteine vegetali per chi sceglie una dieta a ridotto contenuto di proteine animali.

Ufficio stampa di Saclà è l’Agenzia PrimaPagina.