“Coltiviamo la ragione contro gli avvelenatori dei pozzi”

Lo scorso 1 ottobre al Cicap Fest – la festa del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze – tenutosi al teatro Bonci di Cesena, il giornalista Enrico Mentana è stato insignito del premio “In difesa della ragione”.

Sull’attuale scenario dell’informazione, Mentana ha spiegato che “Ci troviamo in una fase storica in cui i fatti sono diventati facilmente contendibili, a cominciare dagli affollatissimi social network. E’ quindi importante coltivare il dubbio e non utilizzarlo a proprio favore. Il dubbio è infatti un’arma che mette in discussione i fatti ma rischiamo che finisca in mano agli avvelenatori dei pozzi, persone che approfittano di momenti critici per ricavarne profitto, seguendo una vera e propria contronarrazione. Il problema è che questi avvelenatori non si limitano a inquinare realtà attuali ma spesso creano vere e proprie correnti di pensiero per confutare anche i fatti del passato: questo significa creare una realtà lontana dal presente, parallela e completamente astratta. Ma certi valori non vanno mai messi in discussione, è nostro compito far vincere la realtà contro l’alternativa perchè non finiscano entrambe sullo stesso piano di valore. Ricordiamoci che le bufale prima o poi vengono tutte scoperte. Per questo consiglio di stare sempre dalla parte della verità, anche se siamo in minoranza”.

Come in una sorta di appello, il giornalista ha concluso il suo intervento con queste parole: “Usiamo il cervello per combattere chi cerca di offuscare la ragione. Anche se dovessimo perdere, il nostro sforzo rimarrebbe comunque una bella battaglia, forse l’unico modo per continuare a guardarsi allo specchio con orgoglio”.

di Alice Magnani

(foto: Ufficio stampa CICAP / Roberta Baria 2017)

Giovani stilisti cercasi per “Un Talento per la Scarpa”

E’ dedicato alla “Grande bellezza: da Venere a Marlyn Monroe” il tema della 18esima edizione del concorso internazionale per giovani stilisti, “Un Talento per la Scarpa”, promosso daSammauroindustria, l’associazione che raggruppa i principali imprenditori della moda calzaturiera del distretto di San Mauro Pascoli (Casadei, Giuseppe Zanotti, Pollini, Sergio Rossi, Tgp), insieme alla scuola del Cercal, il Comune di San Mauro e il Gruppo Ivas.

Per partecipare al concorso è necessaria la realizzazione di bozzetti, ricerche stilistiche, prototipi e collage di immagini ispirati al tema. In palio, un periodo formativo di 600 ore presso la Scuola internazionale di Calzature, ilCercal, e sei mesi presso una delle aziende calzaturiere associate a Sammauroindustria. Durante questo periodo il vincitore del concorso percepirà un rimborso spese pari a 4 mila euro.

La partecipazione al concorso è gratuita, riservata ai giovani nati dopo il 31 dicembre 1986, senza limiti di età per coloro che sono iscritti alle scuole di design o d’arte. Il termine ultimo per la consegna delle domande è il 28 febbraio 2018. I partecipanti devono iscriversi on line nella pagina del Cercal www.cercal.org/concorso.

La giuria che vaglierà i lavori è composta da rappresentanti delle aziende calzaturiere di Sammauroindustria (Casadei, Giuseppe Zanotti, Pollini, Sergio Rossi, Tgp) affiancati da un rappresentante del Cercal. Gli autori dei primi dieci bozzetti classificati saranno segnalati alle aziende calzaturiere di San Mauro e menzionati in occasione della serata di premiazione. È prevista anche una particolare menzione alle scuole che si distinguono per numero e qualità degli elaborati presentati dagli studenti.

Il concorso, giunto alla diciottesima edizione, è organizzato da Sammauroindustria, che raccoglie le principali aziende calzaturiere del distretto di San Mauro Pascoli (Casadei, Giuseppe Zanotti, Pollini, Sergio Rossi, Tgp), in collaborazione con Unindustria di Forlì-Cesena.

Le edizioni precedenti. Che quello indetto da Sammauroindustria sia un premio internazionale, lo si capisce dalla provenienza dei vincitori delle edizioni passate: 9 da ben tre Continenti e 8 italiani. Questo l’albo d’oro delle edizioni passate, in ordine cronologico: Italia (Francesca Capellini, ”La seduzione”); Russia (Daria Kravtsova – “Futuro”); Cina (Yim Kit Ling – “Nostalgia”); Giappone (Nakayama Yoko – “Ai piedi di Cleopatra”); Croazia(Dijana Sabljak – “Al gran ballo di Cenerentola”); Italia (Benedetta Maria Chiara Lupo – “La dolce vita”); Messico(Joel Perez Ortega – “La via della seta”); Italia (Mario Rossodivita – “Da Mad Max ai materiali biodegradabili. Per una calzatura fashion ed ecologica”); Germania (Sarah Börtz – “Stile scarpe e rock and roll. Moda e musica pop: influenze reciproche”); Italia (Paola Valenti – “Fatto in Italia. Arte, artigianato e design”); Italia (Giuseppe Luca Leonardo Morreale – “A forma di stivale. Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia”); Messico (Jose Omar Munoz Ramirez – “Melting Shoes, contaminazioni interculturali”); Italia (Gaia Romagnoli, ‘Rebels and Indignados: revolutionary shoes’); Messico (Francisco Javier Velazquez, “Le sport c’est chic”); Italia (Carlotta Camporese, “Animal Shoes”); Italia (Marco Rossi, sul tema “Vegetal Shoes”); Messico (Alberto Jose Nava Tassinari “Once upon a time… the shoes”).

Info: Sammauroindustria, San Mauro Pascoli (FC) tel. 0541.932965; e-mail: cercal@cercal.org www.cercal.org;www.sammauroindustria.com

 

Ufficio stampa di Sammauroindustria è Agenzia PrimaPagina

 

A Cervia ultima tappa di Tramonto DiVino

Cervia – Tramonto DiVino in versione winter sbarca a Cervia con il meglio del vino e del cibo del territorio. Sulle ali del grande successo estivo, con tappe sold out sia lungo la Riviera sia nelle piazze delle città d’arte, Tramonto DiVino il road show del gusto dell’Emilia Romagna, chiude in bellezza il 2017 chiamando a raccolta gastronauti e winelover alle Officine del Sale di Cervia. L’appuntamento è fissato domenica 5 novembre a partire dalle 17.00 per un’imperdibilemaratona enogastronomica:  in degustazione oltre 300 vini emiliani e romagnoli selezionati dalla guida “Emilia Romagna da Bere e da mangiare” con in evidenza i Sangiovese di Romagna proposti in diverse tipologie, i bianchi autoctoni, Albana, Trebbiano e Pagadebit, i Pignoletto dei colli bolognesi i Lambruschi di Modena e Reggio, le Malvasie dei Colli di Parma, fino ai Gutturnio e Ortrugo piacentini, anche in versione spumante.

I vini saranno serviti e raccontati dai sommelier Ais che indirizzeranno gli abbinamenti a salumi, formaggi e altre leccornie del territorio. In assaggio i prodotti di altissima qualità forniti dai relativi consorzi di promozione e tutela, partner dell’iniziativa: Mortadella di Bologna Igp, Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Modena Dop, Salumi Piacentini Dop, Piadina Romagnola Igp Aceti Balsamici tradizionali e IgpPatata di Bologna Dop ed infine lo Squacquerone di Romagna Dop e altri prodotti al sale di Cervia a km 0 offerti dalla Centrale del latte di Cesena.  E dopo il tramonto si chiude poi in dolcezza con una fresca degustazione di gelato a cura del Gelato Museum Carpigiani che propone un gelato al gusto di patata, sperimentato con grande successo dai mastri gelatieri della Carpigiani in Giappone.

In cucina e dietro i banconi a preparare e servire gli assaggi gastronomici lo staff professionale delle Officine del Sale, coadiuvato da una rappresentanza dei ragazzi dell’Alberghiero Pellegrino Artusi di Forlimpopoli protagonisti del servizio, insieme a chef e professori, in tutte le tappe del tour estivo di Tramonto DiVino.  Il “contorno musicale” sarà servito dai musicisti dell’Osteria del Mandolino, partner del Tramonto diVino 2017.

Inedite e di grande impatto, le Officine del Sale, il contenitore che farà da teatro all’iniziativa.   Un po’ caffè letterario con libreria, bottega di prodotti tipici, osteria marinara, ristorante o semplice luogo di ritrovo, è uno degli storici magazzini costruiti tra il ‘600 e l’inizio del ‘700 con funzione di deposito, diventato in seguito il Cral dei Salinari e oggi splendidamente recuperato a locale polivalente, testimonial della cultura del cibo e del vino del territorio.
Per promuovere vini e prodotti certificati sui social ritorna il selfie corner di Tramonto DiVino che verrà allestito nel giardino delle Officine, dove winelover e gastronauti, armati di selfie stick, singolarmente o a gruppi, potranno praticare l’autoscatto da condividere in rete. Nel corner saranno a disposizione cartelloni che richiamano vini, e prodotti tipici, simpatici gadget e tutte le info per il download dell’App Via Emilia Wine&Food, la ‘summa digitale’ dell’enogastronomia e del turismo del gusto dell’Emilia Romagna scaricabile gratuitamente dagli smartphone.

Partner dell’evento
Organizzato da Agenzia PrimaPagina di Cesena, insieme alle Ais di Emilia e Romagnaall’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, all’Enoteca Regionale, ad Apt Servizi Unioncamere Emilia-Romagna, Tramonto DiVino ha inoltre il patrocinio del Comune di Cervia. Partner della manifestazione sono  ilGelato Museum Carpigiani, i Consorzi delle principali Dop e Igp dell’Emilia-Romagna: Parmigiano  Reggiano, Prosciutto di Modena, Coppa, Salame e Pancetta Piacentini, Mortadella di Bologna, Patata di Bologna, Squacquerone di Romagna, Aceti Balsamici Tradizionali di Modena e di Reggio Emilia, Piadina Romagnola.

Info e partecipazione
Per operare una corretta selezione dei partecipanti all’evento, indirizzando a una degustazione e a un consumo consapevole dei vini e dei prodotti gastronomici regionali, è previsto un ticket d’ingresso fissato a 15 euro. Il ticket prevede la consegna ai partecipanti della Guida “Emilia Romagna da bere e da mangiare, un marsupio con calice in vetro per le degustazioni libere dei vini e un carnet di assaggi per i prodotti della gastronomia.
E dalle 21,00 per chi avesse ancora voglia di degustare (solo 50 posti) scatta una cena informale di pesce a km 0 abbinata ai vini di Tramonto DiVino al costo di € 25 da prenotare separatamente alle casse
Tutte le informazioni e il programma sono disponibili sul sito www.emiliaromagnavini.it, sulla pagina facebook Emilia Romagna da Bere e da Mangiare e scaricando l’App “Via Emilia Wine & Food”.

Romagna Wine Contest

Se la vendemmia sta giungendo al termine, la voglia di immergersi nei vigneti romagnoli in veste autunnale è solo all’inizio. Nasce per dar gambe a questo desiderio e per promuovere le bellezze enologiche del nostro territorio il Romagna Wine Contest, una sfida all’ultimo pixel in cui appassionati di fotografia e amanti del buon vino di casa nostra possono mettersi alla prova durante una gustosa visita in cantina.

Ad ospitare il challenge, promosso da Romagna Wine Festival e Cesena Turismo, è l’azienda vinicola Terre Giunchi di Rio Marano dove, sabato 21 ottobre alle ore 15.00, i partecipanti saranno accompagnati in un suggestivo percorso tra cantina e vigna alla scoperta dei sapori e dei profumi del territorio. Alla fine dell’instawalk seguirà una degustazione guidata in compagnia del produttore.

Un grappolo d’uva, una botte, un calice di vino o la vallata romagnola, ogni iscritto al contest è chiamato ad immortalare il soggetto che più lo emoziona e a condividere il proprio scatto sui social. La foto vincitrice, decretata da una giuria tecnica, sarà proclamata durante una delle serate del Romagna Wine Festival.

Il concorso si concluderà nel mese di dicembre con una mostra allestita in occasione del Festival con l’obiettivo di valorizzare l’attrattività di un territorio i cui punti di forza passano anche dal bicchiere.

La partecipazione è gratuita, previa iscrizione entro venerdì 20 ottobre presso lo IAT di Cesena o eventbrite.it.

Romagna Wine Contest
c/o Azienda Vinicola Terre Giunchi
Di Enrico Giunchi
Via Tranzano 830 Rio Marano Cesena

Info e iscrizioni:
IAT – Ufficio Turistico Cesena 0547 356327 o su Eventibrite al link: www.eventbrite.it/e/biglietti-degusta-e-scatta-instawalk-in-cantina-38937599408?aff=es2
Regolamento completo su www.romagnawinefestival.it

Consegnato il Premio Artusi a Antonio Citterio

Forlimpopoli – Che le strade di Antonio Citterio e Forlimpopoli, patria natale dell’Artusi, si sarebbero incontrate era inscritto nel percorso di entrambe. Venticinque anni fa disegnò una cucina chiamata Artusi 1. In anni più recenti una linea di pentole Tvs Artusi 2.0. Fil rouge di entrambe le creazioni: il design al servizio della cucina. Con queste premesse fatale che il Premio Artusi venisse assegnato a lui.

“Quando mi hanno comunicato che avrei ricevuto il Premio Artusi ho pensato a uno scherzo – racconta Citterio – Mi trovavo a Pechino insieme a uno chef stellato. La prima cosa ho detto, allo chef, è stata: ecco adesso siamo alla pari. Battute a parte, food e design da sempre mi accompagnano nel mio percorso personale. Mi sono occupato di cucine, piatti, bicchieri, coltelli, pentole, un mondo che mi ha sempre affascinato. Il cibo è parte integrante della nostra vita, è un momento aggregante del quotidiano, così come lo concepiva il grande Pellegrino Artusi che esaltava la convivialità della tavola”.

Citterio rimarca la differenza tra designer e marketing. “Il designer è colui che guarda, capisce, raccoglie e fa. È qualcosa di complesso, legato a una visione, che non deve limitarsi alla sola estetica. Il marketing invece è la creatività di quello che è stato, su prodotti che hanno avuto successo. Qui manca la visione. Faccio un esempio concreto. Negli anni ’80 la televisione prendeva sempre più piede e così ho pensato a un divano in funzione di essa, momento di relax davanti allo schermo. È stata una intuizione che ha poi cambiato il modo di concepire il divano”.

Oggi si parla tanto di cucina in tutte le salse, molto meno di design. “ll motivo è semplice: tutti hanno la possibilità di fare il cuoco, disegnare invece è più complesso. Comunque si va a periodi. Diversi anni fa era il momento degli stilisti, poi sono arrivati i cuochi, chissà che non arrivi il momento dei designer”.

Il successo delle sue opere, Citterio lo attribuisce al fatto “che sono normali”. Infine, riguardo al Premio Artusi si sbilancia: “è uno dei riconoscimenti che ho gradito di più. Anche perchè arriva da una terra laboriosa come la Romagna”.

 

“Il Premio Artusi è uno dei momenti di più importanti della nostra città – hanno evidenziato il sindaco Mauro Grandini e l’assessore Adriano Bonetti – Con il riconoscimento a Citterio apriamo un nuovo capitolo sul tema del cibo, visto sul fronte del design e della creatività”.

Istituito dal Comune di Forlimpopoli a chiusura della Festa Artusiana, questa la motivazione del riconoscimento: “Antonio Citterio è figura eminente dell’architettura e del design italiano. Anche la progettazione per TVS della batteria di cucina ispirata al padre della cucina italiana, esito di una ragguardevole ricerca nella cultura domestica e industriale, impreziosisce oggetti e cultura. Il Premio Artusi ne vuole coronare il talento”.

A consegnare il Premio Artusi Monica Fantini, vicepresidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Nel corso della giornata di premiazione a Casa Artusi, momento di riflessione sul design italiano nel contesto gastronomico moderno. A parlarne, dopo il saluto del sindaco di Forlimpopoli Mauro Grandini, sono stati Aldo Colonetti, storico dell’arte, del design italiano e dell’architettura, Alberto Capatti, storico della cucina, GiuseppeBertozzini, amministratore delegato di TVS azienda promotrice del set di pentole TVS Artusi 2.0Pierluigi Alessandri Vicepresidente di Technogym. L’incontro è stato coordinato dal Presidente di Casa Artusi Giordano Conti.

 

Mac Fruit Attraction Shanghai

Cesena – Il mondo dell’ortofrutta italiana fa sistema. E sceglie uno dei mercati strategici per il suo futuro: la Cina. La filiera ortofrutticola italiana si ritrova insieme alla prima edizione di Mac Fruit Attraction China in programma a Shanghai dal 22 al 24 novembre 2017. Nell’occasione il CSO Italy (Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara), Fruitimprese (Associazione delle Imprese Ortofrutticole Private), ACI (Alleanza delle cooperative) e Macfrut (Fiera internazionale dell’ortofrutta) si presentano insieme per sfruttare le enormi potenzialità di questo mercato.

La Cina con tassi di crescita del PIL e consumi inimmaginabili per il nostro Paese, è un mercato dal grande potenziale per l’ortofrutta italiana, in particolare per il kiwi, unica specie che l’Italia può esportare a cui si sono aggiunti gli agrumi, il cui protocollo fitosanitario è stato firmato pochi mesi fa. Grandi opportunità alla luce di quel 20% della popolazione cinese (su un totale di circa 1 miliardo e 400 milioni di abitanti) che ha raggiunto uno status di benessere che lo porta alla ricerca di prodotti di qualità e d’importazione. E il “made in Italy” ha in Cina una forte identità e un grande appeal.

L’appuntamento fieristico che si svolgerà nell’ampio contesto di Horti China presso il Convention and Exhibition Centre di Shanghai, riserverà un ruolo di primo piano al progetto europeo Freshness from Europe di cui CSO Italy è proponente in Cina, oltre che in Usa, Giappone e Canada e finalizzato alla promozione dell’ortofrutta di qualità made in Italy.
Le imprese italiane partecipanti alla manifestazione saranno complessivamente 30 non solo di produzione ma rappresentative di tutta la filiera, dal settore sementiero ai biostimolanti, dalla meccanica al packaging ai servizi.

Nel Gigante Asiatico, contestualmente alla prima edizione di Mac Fruit Attraction China, ci sarà anche la presentazione di Macfrut, insieme a Cibus, nell’ambito della iniziativa della Regione Emilia-Romagna, promossa all’interno della Settimana della cucina italiana nel mondo. Previste tre presentazioni a Guangzhou, Shanghai e Pechino. Nell’occasione saranno invitati 50 buyer cinesi che prenderanno parte a Cibus ed a Macfrut, favoriti dalla vicinanza di date delle due manifestazioni.

 

“Cogliamo l’occasione – dichiara il Presidente di CSO Italy Paolo Bruni – di questa importante iniziativa di Macfrut per fare sentire la presenza e il valore dell’ortofrutta italiana in Cina. È una grande occasione per presentare il meglio dell’ortofrutta del nostro Paese in un momento fondamentale per l’apertura del mercato oltre che al kiwi e agli agrumi, anche a pere e mele”.

E parla di occasione da non sprecare anche Marco Salvi, Presidente di Fruitimprese: “La Cina è il mercato che più di ogni altro consentirà alla filiera ortofrutticola di sviluppare volumi importanti in termini di export, e per questo ritengo che vada fatto ogni sforzo per ottenere la massima visibilità. Vorrei inoltre sottolineare l’ottimo lavoro che sta portando avanti il gruppo di lavoro della filiera ortofrutticola sulle questioni fitosanitarie che, in stretta collaborazione con gli uffici del Ministero, sta ottenendo buoni risultati proprio in un’ottica di ‘sistema paese’”.

Anche Davide Vernocchi in qualità di Coordinatore del settore ortofrutta di Alleanza Cooperative Italiane conferma l’importanza di fare “sistema” soprattutto sui mercati internazionali. “Cogliamo questa opportunità presentando in Cina tutto il nostro know how, fondamentale per rispondere alle esigenze del mercato cinese che vede il Made in Italy icona di eccellenza. Mac Fruit Attraction Shangai è un contesto importante per creare le condizioni favorevoli all’apertura del mercato cinese alle pere italiane e, progressivamente ad altri prodotti. Ben vengano queste iniziative che vedono anche una grande sinergia con la Regione Emilia Romagna che rappresenta il bacino produttivo agroalimentare più importante d’Italia”.

Infine Renzo Piraccini, Presidente di Macfrut: “Sono soddisfatto di questo risultato perché Macfrut non vuole essere solo la vetrina dell’ortofrutta italiana ma anche uno strumento per favorire l’internazionalizzazione della filiera”.

Back to the Wine torna a Faenza

Faenza – Due indizi non sono una prova ma ci vanno vicino. Soprattutto se gli indizi sono di quelli che “pesano”: Faenza per il secondo anno di fila torna a protagonista nel mondo del vino. Non in maniera generica, bensì come punto di riferimento per i vignaioli artigiani. Lo fa con la seconda edizione di Back to the Wine (Ritorno al vino) in Fiera a Faenza il 12 e 13 novembre prossimo.

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Curato da Andrea Marchetti, ideatore della comunità di Vinessum, con l’organizzazione di Blu Nautilus, l’evento chiama a raccolta oltre 120 gli artigiani del vino da tutta Italia, quelli con una produzione limitata e di qualità, quelli con le mani intrise nella terra.

“Back to the Wine è un omaggio ai vignaioli artigiani, a coloro che quotidianamente vivono la terra lontano dai riflettori della popolarità, pongono al centro l’alta qualità del prodotto e la sostenibilità in cantina – spiega Andrea Marchetti – Noi vogliamo raccontare questo mondo, fatto di umanità e di un vissuto come atto agricolo responsabile, con il minimo impatto ambientale possibile”.

Nel progetto Back to the Wine sono coinvolti anche artigiani del cibo, incontri con i produttori e un laboratorio insieme a Francesco Falcone.

“I buoni risultati della prima edizione e l’ottima risposta da tutta Italia anche in questo secondo appuntamento – spiega Fausto Bianchini di Blu Nautilus – confermano l’esigenza dei piccoli produttori di avere spazi propri per farsi conoscere e condividere un progetto comune. Tutto questo a Faenza, città che ha il vino nel suo dna, aperta a una proposta originale e unica nel contesto nazionale”.

Ufficio stampa di Back to the Wine è Agenzia PrimaPagina.

Sfoglia la rassegna stampa della prima edizione: issuu.com/filippofabbri/docs/back_to_the_wine_2016

Premio Artusi 2017 al designer e progettista Antonio Citterio

Forlimpopoli (Fc) – E’ Antonio Citterio, architetto e designer di fama internazionale, ad aggiudicarsi il Premio Artusi 2017, riconoscimento dedicato a chi lascia una impronta nella riflessione del rapporto uomo-cibo. In particolare, Citterio è stato premiato per la sua ricerca continua e il rispetto della tradizione, valori fondanti di tutti i suoi progetti, gli stessi principi cardine dell’opera culinaria-culturale di Pellegrino Artusi.
Il suo nome è stato scelto dal Comitato scientifico di Casa Artusi, la premiazione avverrà sabato 14 ottobre nella cittadina natale del padre della cucina italiana, Forlimpopoli, a Casa Artusi alle ore 17,00.

Citterio ha ideato edifici e programmi progettuali in tutto il mondo, per due volte è stato premiato con il Compasso d’Oro-Adi, mentre nel 2008 a Londra ha ricevuto la prestigiosa onorificenza “Royal Designer for Industry”.
Celebre per coniugare estetica e funzionalità, senza mai sposare l’eccentrico e la cronaca, la sua inventiva ha incontrato anche il Padre della cucina italiana Pellegrino Artusi nella progettazione del set di pentole TVS Artusi 2.0, un vero e proprio sistema basato sul processo industriale applicato alla buona cucina di casa.

Questa la motivazione: “Antonio Citterio è figura eminente dell’architettura e del design italiano. Anche la progettazione per TVS della batteria di cucina ispirata al padre della cucina italiana, esito di una ragguardevole ricerca nella cultura domestica e industriale, impreziosisce oggetti e cultura. Il Premio Artusi ne vuole coronare il talento”.

Prima di Citterio, ad essere premiati sono stati illustri come Wendell Berry (2008), Serge Latouche (2009), Don Luigi Ciotti (2010), Oscar Farinetti (2011), Andrea Segrè (2012), Mary Ann Esposito (2013), Enzo Bianchi (2014), Alberto Alessi (2015) e Carlo Petrini (2016).

In occasione della consegna del Premio Artusi ad Antonio Citterio a Forlimpopoli, il Consorzio turistico della Wellness Valley propone dei soggiorni speciali (www.visitwellnessvalley.com), comprendenti la visita guidata di Casa Artusi e del Technogym Village, per vivere un’esperienza unica in Romagna, territorio che ha fatto del benessere e del sano stile di vita una ragione di vacanza.

Chi è Antonio Citterio
Nato in provincia di Monza nel 1950, l’architetto e designer Antonio Citterio avvia il suo ufficio di progettazione nel 1972 per poi diplomarsi in architettura al Politecnico di Milano nel 1975.
Fra il 1987 e il 1996 è associato a Terry Dwan; insieme realizzano edifici in Europa e Giappone. Nel 2000 fonda, con Patricia Viel, una società di progettazione, attiva a livello internazionale, che sviluppa programmi progettuali complessi, ad ogni scala ed in sinergia con un network qualificato di consulenze specialistiche. Lo studio ha oggi assunto il nome di “Antonio Citterio Patricia Viel”.
Nel settore del disegno industriale Antonio Citterio collabora attualmente con aziende italiane e straniere quali Ansorg, Arclinea, Axor-Hansgrohe, B&B Italia, Flexform, Flos, Hermès, Iittala, Kartell, Maxalto, Sanitec (Geberit Group), Technogym e Vitra.
Nel 1987 e nel 1994 Antonio Citterio è stato premiato con il Compasso d’Oro-ADI. Dal 2006 al 2016 è docente di progettazione architettonica presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio (Svizzera). Nel 2008 riceve dalla Royal Society for the encouragement of Arts, Manufactures & Commerce di Londra l’onorificenza “Royal Designer for Industry”.

Antonio Citterio è, a livello internazionale, un progettista unico, che è sempre stato fedele alle sue origini, la formazione culturale e professionale tra la Brianza e il Politecnico, per il quale il sapere teorico e il dibattito culturale è accompagnato dall’esperienza e soprattutto dalla straordinaria conoscenza dei processi produttivi e artigianali, insieme a una particolare sensibilità nell’individuare i materiali adatti. Tutto questo, attraverso una espressività che non ha mai sposato l’eccentrico e la cronaca, pur nella lettura attenta e sempre molto profonda delle tendenze, non accontentandosi mai della “superficie”.
Per questa ragione, i suoi progetti resistono nel tempo, sempre all’altezza della domanda, estetica e simbolica, e nello stesso tempo, sono capaci di esprimere funzionalità chiare, mai ambigue.

Così è stato il progetto per TVS Artusi 2.0, un vero sistema, composto da un set di pentole che utilizza tutti i materiali necessari per fare una buona cucina di casa, come ci ha insegnato Pellegrino Artusi, lavorando sul processo industriale e su alcuni elementi, minimi ma fondamentali.  Un sistema riconoscibile e riconosciuto con bordo, attacco, manici, fondo pentola, coperchio, rapporti tra lunghezza manici e diametro, spessori.

Citterio e il Technogym Village
A firma di Antonio Citterio Patricia Viel nella stessa Romagna terra natale di Pellegrino Artusi, è anche il Technogym Village di Cesena.
Il Technogym Village è il primo Wellness Campus al Mondo, progettato e realizzato mettendo al centro la qualità della vita delle persone secondo i principi del benessere e della salute nei luoghi di lavoro. Esteso su un’area di 15.000 mq, il Technogym Village ospita gli stabilimenti produttivi, la sede dell’azienda, un centro wellness di ultima generazione, un auditorium con una capacità fino a 400 posti a sedere, una biblioteca e un ristorante con prodotti locali.
Costruito secondo i più importanti standard internazionali di sostenibilità, il Technogym Village è la porta d’ingresso alla Wellness Valley, il progetto che sta facendo della Romagna il primo Distretto internazionale per competenze e per Cultura sul benessere e la qualità della vita. Promosso da Wellness Foundation, il progetto Wellness Valley coinvolge oltre 250 Stakeholder pubblici e privati – tra cui Casa Artusi – che collaborano per realizzare progetti e iniziative a favore della popolazione residente e dei visitatori.

Informazioni.
Ufficio Cultura tel. 0543-749234-5 (orario 8-13; durante la Festa 16-21).
Mail: info@festartusiana.it  promozione@comune.forlimpopoli.fc.it
Siti: www.festartusiana.it  www.forlimpopolicittartusiana.it

Ufficio stampa di Casa Artusi è l’Agenzia PrimaPagina.

È nato Living Romagna

È nato il Consorzio Living Romagna, una nuova voce per il turismo sostenibile e una presenza attiva per un efficace marketing territoriale e per la valorizzazione anche commerciale dei territori collinari e montani della Romagna.
La costituzione davanti al notaio ha sancito l’arrivo di un percorso progettuale ispirato all’idea di coniugare innovazione e sviluppo sostenibile dell’entroterra, in particolare nelle aree appenniniche,
portato avanti da numerose realtà aderenti a Confcooperative Forli Cesena.

Nove sono i soci fondatori, quasi tutte cooperative sociali – Amphora di Forlimpopoli, Abbraccio Verde di Modigliana, Kara Bobosky di Modigliana, Acquacheta di Tredozio, L'Incontro di Portico e San Benedetto, Azienda Agricola Tozzi Stefano di Mercato Saraceno, Clorofilla di Mercato Saraceno, Fare del bene di Galeata, Le Querce di Verghereto – che insieme rappresentano una interessante offerta ricettiva e turistica legata alla fascia appenninica, sia forlivese che cesenate. Si tratta di agriturismi, cooperative sociali con servizio di b&b, aziende agricole, ostelli, locali per la ristorazione in grado di creare una rete turisticamente fruibile.

Tra gli obiettivi del Consorzio quello di proporre attività culturali e di animazione orientate al turismo verde e alla vacanza attiva e più in generale l’impegno a promuovere servizi turistici attraverso la creazione di pacchetti vacanza collegati a itinerari o a eventi da promuovere su territorio nazionale, valorizzando così aree di grande pregio naturalistico e territori ricchi di storia che oggi rientrano in Destinazione turistica Romagna.
La presidente del Consorzio Living Romagna è Isabel Guidi della cooperativa Fare del bene di Galeata, Vice Presidente Matteo Bondi di Amphora, cooperativa culturale di Forlimpopoli, consiglieri Mirko Betti di Acquacheta, Guido Guidi de Le Querce, Giuseppe Mercatali di Abbraccio Verde.

“Living Romagna intende essere uno strumento di aggregazione e promo commercializzazione di prodotti a servizio del comparto turistico – afferma la presidente, Isabel Guidi. – Vogliamo attribuire la giusta importanza ad ogni luogo, realtà, esperienza perché crediamo nell'individualità dei singoli luoghi, consapevoli di ogni loro peculiarità. Intendiamo, al contempo, aprirci a tutti quindi facciamo appello a quegli imprenditori, alle aziende e alle cooperative che condividono i nostri obiettivi e le finalità del progetto. La mission è aggregare, coordinare, organizzare interventi, iniziative, azioni e progetti in ambito turistico, al fine di promuovere l’immagine dell’offerta turistica delle aree che ricadono in destinazione Romagna”.

“In Romagna trovi tutto – conclude il vice presidente, Matteo
Bondi – Il nostro territorio ha un biglietto da visita già invitante e accattivante: la bellezza dei nostri luoghi e la generosa ospitalità delle persone che qui vivono. La creazione di Living Romagna, in
un’ottica costruttiva, mira a far crescere e sviluppare le realtà che ne fanno e ne faranno parte, perché si generino ricadute positive in particolare sulle piccole e medie imprese che vivono e fanno
vivere questo territorio”.

“La cooperazione in questo territorio è stata sempre sinonimo di sviluppo. Può continuare ad esserlo anche in ambito di turismo sostenibile, sapendo declinare innovazione e tradizione come dimostra la nascita di questo Consorzio – dichiarano Mauro Neri e Mirco Coriaci rispettivamente presidente e direttore di Confcooperative FC – un progetto che oggi parte con l’ambizione di ampliare la rete di adesioni e di rapporti in territori turisticamente sempre più appetibili. I soci fondatori provengono in gran parte dalla cooperazione sociale che per alcuni di queste zone è stata baluardo fondamentale fornendo servizi alle comunità e ai bisogni delle persone. Ci piace sottolinearlo a pochi giorni dall’ approvazione della legge ‘salva-borghi’ sui piccoli Comuni, licenziata definitivamente dal Senato, che rappresenta un importante passo in avanti verso la tutela delle aree interne e la salvaguardia di paesi a rischio spopolamento”.

Ristorante Casa Artusi: Andrea e Jamila lasciano dopo 10 anni

Forlimpopoli – Andrea e Jamila, titolari del Ristorante Casa Artusi, hanno deciso, dopo 10 anni di grande lavoro e impegno, di concludere la loro gestione al 31 dicembre per poi prendersi un po’ di respiro e meritato riposo.
Jamila e Andrea hanno avviato il ristorante nel mese di novembre 2007, poco tempo dopo l’inaugurazione di Casa Artusi, il primo centro di cultura gastronomica dedicato al padre della cucina italiana, aderendo con grande passione al progetto di valorizzazione della cucina di casa e delle ricette tradizionali.
Da allora il ristorante si è arricchito di nuove proposte, dall’osteria agli eventi culturali con menù a tema, e ha assicurato una proposta eccellente di ristorazione, anche dal punto di vista del rapporto qualità/prezzo per cui è diventato un punto di riferimento, a mezzogiorno e a cena, di tanti avventori anche stranieri.

“E’ stata una esperienza tanto esaltante quanto impegnativa – dichiarano Andrea e Jamila – soprattutto all’inizio quando c’era da far partire tutto e rendere compatibile la gestione con un progetto preciso in nuovi spazi e strutture. Avevamo alle nostre spalle una buona esperienza e ci siamo messi completamente al servizio di una idea che in effetti si è dimostrata vincente. Siamo contenti del nostro operato, dei risultati ottenuti anche perché la maggior soddisfazione è vedere che i clienti apprezzano e ritornano. Per chi verrà sarà più facile perché il lavoro è già ben impostato e sono sicuro che il ristorante e l’osteria, in collaborazione con Casa Artusi, continuerà ad essere un luogo di riferimento per il nostro territorio”.

“Ho conosciuto una coppia di ristoratori affidabili e competenti, onesti e appassionati – dichiara Giordano Conti, Presidente di Casa Artusi – In questi dieci anni hanno ben lavorato e la notizia è arrivata inaspettata. Devo riconoscere che l’Artusi, inteso come manuale di cucina che ha unificato l’Italia, tradotto in tante lingue, ha assolto al compito di grande attrattore per tutti coloro che sono interessati alla cultura gastronomica e alla cucina domestica, fatta di ricette tradizionali e prodotti salubri e di qualità. A dimostrazione sono non solo i tanti clienti del ristorante, ma anche le migliaia di visitatori che ogni anno vengono da ogni parte del mondo per conoscere Casa Artusi e il nostro territorio. Il progetto di marketing territoriale dedicato ad Artusi, che in questi 10 anni ha visto molteplici iniziative in ogni dove, continua in tutti i suoi aspetti culturali, turistici e ed economici, coniugando tradizione e innovazione. La selezione del nuovo ristoratore verrà fatta con bando pubblico secondo criteri qualitativi che sono per noi imprescindibili. Ci stiamo impegnando quindi per assicurare a Casa Artusi una ristorazione coerente con il progetto di valorizzazione della cucina domestica, delle sue ricette e dei prodotti del territorio romagnolo”.

Chi è interessato ad avere informazioni dirette sul capitolato che si sta definendo per l’affidamento d’azienda del ristorante Casa Artusi può inviare una email con Curriculum a info@casartusi.it  .

Ufficio stampa di Casa Artusi è l’Agenzia PrimaPagina.