Manualmente: l’arte della creatività a Cesena Fiera

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In un’epoca super tecnologica c’è ancora tanto spazio per la creatività manuale. Al “fai da te” che si nutre dell’abilità delle mani e dell’inventiva della mente, e che dà vita a creazioni che possono essere annoverate a vere e proprie opere d’arte.

Chi vuole toccare con mano questo mondo può farlo a Cesena Fiera dal 29 settembre al 1 ottobre 2017 nella seconda edizione di Manualmente. Organizzata da Blu Nautilus, chiama a raccolta migliaia di persone unite dalla comune passione per il talento in libertà nelle diverse discipline: cucito creativo, crochet, knit, quilt, home decor, ricamo, tessitura, bijoux, scrapbooking, stamping, cake and food design, verde creativo, cartonaggio, addobbi natalizi, e in generale tutto quanto concerne l’hobbistica e il bricolage al femminile.

Oltre a una ricca parte espositiva, punto forte di Manualmente sono i laboratori dove è possibile essere presi per mano e dare forma a un’idea e realizzarla con le proprie mani sotto la guida di esperti. Tre le aree: il food, green, il ricamo.

ManualmenteFood. Tre le prole d’ordine: cucinare sano, recuperare la tradizione ed esprimere la propria creatività. Tutto questo in una serie di show cooking dedicati a cioccolato, cake design e l’arte bianca di pani e panettoni, in collaborazione con la Città del Gusto della Romagna del Gambero Rosso. Protagonisti chef esperti con nomi di primo piano del panorama nazionale a partire da Denis Missiroli direttamente da Cake Design di Real Time.

In principio…era il filo. Si tratta di un vero e proprio Salone nel salone questo spazio dedicato a ricami, merletti, tessitura, insieme a maestre del settore che tengono corsi su tutti i tipi di punti dai più tradizionali a quelli più innovativi. Ad arricchire lo spazio una mostra di manufatti di pregevole fattura a cura di Talea Officina Tessile, la presentazione del volume di Giuliana Buonpadre “Hardanger: fiordaliso e altri fiori”, e l’iniziativa a premi ‘Saluti da Cesena’, che prevede l’esecuzione di una cartolina tessile ispirata ai dettagli estrapolati dai testi della favola ‘Pinocchio’ di Carlo Collodi, custoditi nella Biblioteca Malatestiana di Cesena.

Green Creative. Verde ornamentale, arte della disposizione floreale, scelta delle piante, trucchi per recuperare materiale domestici e trasformarli in originali decorazioni. Sono il fil rouge di questo spazio che ospita anche una serie di corsi insieme ad Assofioristi.

Oltre agli innumerevoli laboratori, sono tante le iniziative sempre a Manualmente a partire dalla Scuola di Presepe insieme ai presepisti di Longiano conosciuti in tutta Italia per l’abilità in questa disciplina, e sempre in tema le statuine in terracotta di Cinzia Forti e gli addobbi natalizi di Sabrina Pantieri. E ancora, la passione per il modellismo, i colorati aquiloni fatti in casa, la stampa calcografica con la tecnica della puntasecca, il trittico disegno-pittura-mosaico, il mondo fashion con particolare attenzione al cappello in lane appenninica e tanto altro ancora in un programma che si presenta per tutti i gusti.

Infine, ma non meno importante, Manualmente ha una particolare attenzione verso le famiglie. Venerdì 29 settembre, dalle ore 14 in poi, saranno organizzati tanti nuovi eventi, laboratori e dimostrazioni per i piccoli creativi, con attività da fare da soli o insieme alla mamma o al papà. In questa occasione l’ingresso per la mamma (o per un altro adulto), che accompagna i creativi ‘in erba’ (di età compresa tra 3 e 9 anni), sarà gratuito. Un gesto concreto per dare a tutti l’occasione di visitare la rassegna e trascorrere un pomeriggio all’insegna della manualità creativa.

Il programma dettagliato di tutti i progetti e dei corsi correlati sarà consultabile sul sito www.manualmente.it

L’ufficio stampa di Manualmente è curato da Agenzia PrimaPagina.

“Fattore R” Primo Forum dell’economia della Romagna

Il sistema Romagna guarda al futuro e si interroga su crescita, competitività, attrattività. Lo farà a Fattore R, il primo Forum dell’Economia della Romagna. In programma a Cesena Fiera mercoledì 27 settembre (inizio ore 15,00), chiamerà a raccolta imprese, istituzioni, associazioni di categoria, personalità nazionale e interazionale.

Promosso da Cesena Fiera ed EY (Ernst & Young), in collaborazione con Confindustria Romagna e Forlì-Cesena, e il supporto della Camera di Commercio della Romagna, Fattore R
da alcuni mesi vede all’opera un Comitato promotore che cura i dettagli dell’evento, composto da Sandro Gozi (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri), Paolo Lucchi (Sindaco di Cesena), Carlo Battistini (Vicesindaco di Cesena), Renzo Piraccini
(Presidente di Cesena Fiera) e Lorenzo Tersi (Consigliere Cesena Fiera con delega a Fattore R).

Primi risultati dell’Osservatorio Romagna
Il Forum sarà l’occasione per presentare i risultati dell’Osservatorio realizzato da EY, che ha elaborato un indice di potenzialità economica della Romagna attraverso l’analisi dei livelli di Competitività, Attrattività e Crescita del territorio rispetto alla media Italia. Questo osservatorio permette di fornire un focus più approfondito sulle infrastrutture fisiche e immateriali (trasporti, energia e banda larga).
Grazie a questa analisi, che sarà presentata nel dettaglio, sono emerse informazioni interessanti e inedite sullo stato dell’area Romagna:

Crescita positiva del territorio, legata in particolare al contesto sociale ed economico (salute, qualità di base del capitale umano, stabilità economica), dove emergono un ottimo stato di salute e di aspettativa di vita della popolazione ed un livello di istruzione di base molto elevato.

Competitività collegata alle dimensioni, alla struttura ed alle dinamiche dei consumi e del mercato, all’esportazione, all’efficienza del mercato del lavoro, dove emergono una spiccata dinamicità imprenditoriale ed una imprenditorialità diffusa nel territorio romagnolo.

Attrattività del territorio, legata sia al livello di preparazione professionale della forza lavoro, sia al grado di innovazione dell’economia, dove spiccano una forte crescita di start-up innovative, segnale di una dinamica del sistema imprenditoriale verso traiettorie innovative e high tech, in linea con la digital economy.

L’Osservatorio contiene inoltre un focus sulla situazione infrastrutturale della Romagna (trasporti, energia, telecomunicazioni), dalla quale emergono, in particolare, valori di copertura Broadband leggermente superiore alla media regionale e nazionale.
Il forum sarà anche un’occasione per mettere a confronto i risultati emersi dall’Osservatorio e quelli emersi da un’ulteriore indagine condotta sempre da EY, intervistando circa 40 imprenditori al fine di ottenere il loro punto di vista, le loro esigenze e percezioni su alcune tra le tematiche più attuali e significative per il territorio.

I protagonisti
Coordinati dai giornalisti Rai Gianluca Semprini e Maria Leitner, a Cesena si ritrovano i principali protagonisti del panorama nazionale e internazionale dell’economia. A parlare della Romagna nell’ottica del panorama nazionale sarà Enrico Giovannini, ex presidente Istat e Ministro del Lavoro, mentre Jean-Paul Fitoussi, personalità tra le più autorevoli a livello internazionale, tratterà la Romagna dal punto di vista internazionale. I risultati dell’Osservatorio della Romagna saranno illustrati da Donato Iacovone, AD di EY in Italia e docente alla Luiss di Roma e alla Bocconi di Milano. Sul fronte istituzionale previsti interventi di Sandro Gozi, Sottosegretario alla Presidente dal Consiglio del Ministri con delega agli Affari Europei e Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna.
A parlare di Romagna sul fronte della competitività, attrattività e crescita, infrastrutture e investimenti a supporto dello sviluppo saranno: Nerio Alessandri Presidente di Technogy, Denis Amadori Vice Presidente di Amadori, Andrea Aureli AD di SCM, Massimo Gori Direttore Generale di Vetriceramici, Paolo Maggioli AD di Gruppo Maggioli, Matteo Marzotto Presidente di Dondup, Giancarlo Nicosanti Presidente di Unieuro, Giuseppe Prestia partner di Charterhouse Capital Partners, Pierluigi Stefanini Presidente Gruppo Unipol, Tomaso Tarozzi Managing Director di Bucci Industries Group, Cesare Trevisani Vice Presidente
Gruppo Trevi.

Il Forum è organizzato da Cesena Fiera insieme a EY, leader mondiale nei servizi professionali di revisione e organizzazione contabile, fiscalità, transaction e advisory.


L’ufficio stampa di Fattore R è curato da Agenzia PrimaPagina.

A Pesaro il Festival della Cucina Italiana: 22-24 settembre 2017

Un viaggio nell’Italia dei sapori, da Nord a Sud, passando per le tante regioni della Penisola, con i loro prodotti, le loro tipicità, le prestigiose firme della cucina. È il Festival della Cucina Italiana, appuntamento cha da 17 anni rappresenta il meglio del cibo e del vino, in questa edizione e per la prima volta di scena a Pesaro, in pieno centro storico dal 22 al 24 settembre 2017, patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Pesaro. Un Festival itinerante che ha fatto il giro dello Stivale (Cesenatico, Pergola, Piobbico, Siracusa, Bologna e financo Londra, per citare alcune edizioni), ideato per valorizzare ciò che caratterizza l’Italia nel mondo: la sua cultura agroalimentare.

Tante le proposte nella tre giorni a Pesaro, per un evento che si preannuncia Festival nel Festival: cene d’autore firmate da due must della cucina italiana (Gianfranco Vissani e Davide Oldani), piatti tipici delle diverse regioni d’Italia, lezioni di pastacon le sfogline della Romagna custodi della tradizione artusiana, un grande spazio dedicato al vino con protagoniste le bollicine italiane e gli champagne, degustazioni guidate, lezioni di sicurezza a tavola per le famiglie tanto altro.

A completare il tutto l’assegnazione del Premio Nazionale Galvanina, nelle edizioni passate conferito a personaggi dello spessore di Tonino Guerra, Vittorio Sgarbi, Andrea Scanzi, Gualtiero Marchesi, Carlo Cracco, Niko Romito e tanti altri nomi di primo piano.

Il Festival è coordinato da La Madia Travelfood, oggi inserita nel contesto di Cose Belle d’Italia (www.cosebelleditalia.com).

La grande cucina scende in piazza
Nella centrale Piazza del Popolo, gli chef dell’Accademia Nazionale Italcuochi, coordinati da Gianfranco Vissani, preparano dal vivo i piatti tipici della propria regione di appartenenza, ciascuno con la propria squadra e in uno stand dedicato.
Tanti i protagonisti, tra cui Beatrice Segoni con il suo tocco di cucina Toscana, Maurizio Urso presidente di Italcuochi Sicilia con i suoi rinomati arancini al riso e cannoli con la ricotta. E ancora i piatti calabresi con l’Nduja, la fragranza delle verdure pugliesi, i sapori intensi delle carni abruzzesi, il pesce fritto dell’Adriatico, gli strozzapreti al ragù romagnolo. Insomma, un’immersione in profumi e sapori regionali, senza muoversi dalla festosa piazza di Pesaro.

Artigianato protagonista
Da sempre una della caratteristiche del Festival è la valorizzazione delle produzioni artigianali, quelle che rendono unica l’Italia, quelle poco conosciute al grande pubblico. A queste il Festival dedica un’intera area (via San Francesco) dove è possibile trovare formaggi, oli, salumi, dolci, tartufi e tanta produzione bio, in un’esposizione che privilegia esclusivamente la qualità e che si discosta nettamente dalle offerte tradizionali del cibo di strada.

Le mani in pasta con le sfogline romagnole
Imparare a fare la pasta a mano al Festival si può, presi per mano dalle Mariette artusiane, storiche “azdore” di Romagna che hanno fatto della cucina un ‘marchio’ di bontà. L’Associazione delle Mariette nasce a Forlimpopoli, città natale di Pellegrino Artusi, con la finalità di custodire le ricette della tradizione del Padre della cucina italiana, e tramandarle ai giorni nostri. Un’esperienza che sarà possibile fare nell’apposita area sotto i portici della PIazza.

Festival del vino
Centinaia di vini proposti in una grande tensostruttura, proprio di fronte alle postazioni degli chef per un binomio cibo-vino di qualità. Si presenta come un Festival del vino lo spazio dedicato al nettare di Bacco, che propone in degustazione il meglio della produzione delle Marche, accompagnata da prestigiose escursioni in tutti i territori nazionali e nelle zone di produzione delle più prestigiose bollicine. Al costo di 10 euro ogni appassionato enoico riceve una tracolla del Festival con un pregiato bicchiere Spiegelau inciso a mano, e potrà degustare 2 vini a scelta più, gratuitamente, un bianchello di una delle aziende produttrici delle Marche.
Inoltre, nella sala nobiliare affrescata di Palazzo Gradari, nell’adiacente via Rossini, vengono ospitate degustazioni di grandi vini guidate dai massimi esperti: importantii verticali di bianchi, rossi e champagne (prenotazioni sul sito del Festival).

Cene d’autore
Due cene speciali come gli chef che le preparano: Gianfranco Vissani e Davide Oldani. Venerdì 22 settembre Vissani esprime il suo genio creativo a quattro mani con i giovani e talentuosi Daniele Patti e Matteo Ambrosini, chef dello Scudiero di Pesaro, splendido ristorante ricavato tra le mura seicentesche di un palazzo nobiliare, nel cuore di Pesaro.
Sabato 23 è la volta di Davide Oldani, il celebrato chef patron del D’O di Cornaredo, autore di quella cucina Pop che l’ha reso celebre nel mondo.

Festival e Musica
Nella città di Gioacchino Rossini è obbligatorio pensare a un Festival gastronomico con affinità elettive con la musica. Piazza del Popolo riserverà uno spazio dedicato ai saggi del Conservatorio, a musicisti locali e a momenti di intrattenimento musicale contemporaneo.

Sicurezza a tavola sicurezza in famiglia
La rete di formatori altamente qualificati di Salvamento Accademy organizza, in collaborazione con La Madia Travelfood, corsi gratuiti rivolti alle famiglie, per la prevenzione e sicurezza dei bambini in casa, in auto, a scuola, a tavola.
Per professionisti, personale addetto alle mense, baristi, etc, organizza corsi per la prevenzione del soffocamento a tavola, la rianimazione cardiopolmonare e l’utilizzo del defibrillatore. 

Premio Web chef
Per il quarto anno si rinnova il sodalizio con il “Premio WEB Chef”, riconoscimento conferito alle organizzazioni ristorative capaci, nel corso dell’anno, di comunicare la loro identità e il loro lavoro attraverso il mezzo di comunicazione oggi più potente al mondo: internet. A farlo è il portale enogastronomico www.oraviaggiando.it – e lo staff della società Engenia Web Communication farm – a cui è stato ancora una volta conferito il compito di “scandagliare” la rete e nominare i vincitori. Il premio punta i riflettori su un mezzo di comunicazione divenuto in pochi anni sempre più indispensabile, capace di amplificare il “passaparola” e generare nuovo business.

Premio Nazionale Galvanina
Domenica 24 settembre si svolgerà il Premio Nazionale Galvanina, riconoscimento alla Cultura, all’Imprenditoria, al Giornalismo, alla Cucina, alla Sicurezza a tavola. Questi i vincitori di questa edizione: Antonio Attorre (Cultura), Davide Paolini(Giornalismo), Davide Oldani (Cucina), Fabio Di Gioia (Imprenditoria), Francesca Matacena (Cuore).
Nelle edizioni passate, per citare solo alcuni nomi, sono stati premiati personaggi dello spessore di Gualtiero Marchesi, Tonino Guerra, Pierluigi Celli, Vittorio Sgarbi per la cultura; Anna Scafuri, Andrea Scanzi, Gioacchino Bonsignore, Bruno Gambacorta, Luigi Cremona, Carlo Cambi per il giornalismo; Carlo Cracco, Gino Angelini, Gianfranco Vissani, Pino Cuttaia, Niko Romito, Gino Fabbri, Moreno Cedroni per la cucina; Saclà, Surgital, Babbi e Callipo per l’imprenditoria.

Info Festival: www.festivaldellacucinaitaliana.it

Ufficio stampa del Festival della Cucina Italiana sono La Madia/ Agenzia PrimaPagina

Celina Turchi, da San Benedetto in Alpe al Brasile la detective della Zika

Forlì si appresta ad ospitare uno dei massimo scienziati a livello internazionale, Celina Turchi inserita dalla rivista britannica Nature nella lista dei 10 scienziati più importanti al mondo.

Di origine italiana, la ricercatrice è infatti nata in Brasile ma da padre romagnolo di San Benedetto in Alpe, sarà la protagonista di un incontro giovedì 14 settembre, alla Chiesa di San Giacomo. Definita la “detective della Zika“, medico specializzato in epidemiologia delle malattie infettive, Celina Turchi ha infatti scoperto la relazione tra il virus della Zika e la microcefalia infantile.
L’incontro è promosso da Confcooperative Forlì-Cesena, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Civitas, in collaborazione con le Amministrazioni comunali di Forlì e di San Benedetto in Alpe, con il patrocinio dell’Università di Bologna Campus di
Forlì, dell’Ausl della Romagna, dell’Ordine dei Medici di Forlì-Cesena e dei progetti Romagna Terra del Buon Vivere e Gruppo cultura dell’Ausl Romagna.

L’ingresso è gratuito e aperto a tutta la cittadinanza.

Macfrut 2018 su cinque Continenti: al via la promozione internazionale

Parte la promozione estera dell’edizione 2018 di Macfrut (Rimini 9-11 maggio) con la definizione del programma delle missioni internazionali. Un piano che, in 7 mesi, vedrà la presentazione della Fiera dell’ortofrutta in ben 27 tappe in cinque Continenti, con un impegno organizzativo e finanziario mai visto nella storia delle 34 edizioni fieristiche sin qui realizzate. L’intento non è solo la presentazione di Macfrut, bensì anche la promozione della filiera dell’ortofrutta italiana per favorirne lo sviluppo in nuovi mercati.
Da settembre a marzo del prossimo anno, Macfrut sarà presentato in manifestazioni e congressi specializzati, alcuni dei quali organizzati direttamente da Cesena Fiera. Molti eventi vedranno anche la partecipazione degli espositori e dei partner con cui la fiera ha stretto accordi strategici (Coface, Unicredit, Aop Piemonte, Assosementi, Consorzio Cermac e Fedagromercati).

Si rinsalda il rapporto con UniCredit con la presentazione della fiera agli operatori del settore ortofrutticolo, in Bulgaria e Croazia, mentre la collaborazione con il Consorzio Cermac si concretizza in una iniziativa congiunta in Uzbekistan e Kazakistan.
In Cina, oltre alla prima edizione di Mac Fruit Attraction China a Shangai dal 22 al 24 novembre, ci sarà la presentazione di Macfrut, insieme a Cibus, anche a Canton e Pechino nell’ambito della iniziativa di sistema della Regione Emilia-Romagna, promossa all’interno della Settimana della cucina italiana nel mondo.
Particolare attenzione verrà dedicata ai mercati ortofrutticoli all’ingrosso più importanti in Europa, con tappe a Barcellona, Perpignan, Parigi, Zagabria e Varsavia.
Tre missioni avranno come focus l’Africa, un’area che nelle ultime edizioni ha manifestato grande interesse per il settore ortofrutticolo. La prima in Etiopia, Tanzania e Uganda, la seconda in Zambia e Angola e l’ultima in Egitto in occasione di Mac Fruit Attraction Mena.
Anche il Sud America sarà oggetto della promozione, con tappe in Colombia, paese partner della edizione 2018, in Perù e in Cile, al Forum dell’Istituto Italo Latino Americano (IILA) che da alcuni anni collabora strettamente con Macfrut.

“Con l’edizione 2018 inizia una nuova fase per Macfrut – spiega Renzo Piraccini, Presidente di Macfrut – Nelle ultime tre edizioni la fiera è cresciuta, ha dimostrato la sua vitalità e il ruolo al servizio della filiera. Ora con il coinvolgimento degli stakeholder, che hanno compreso l’importanza di una grande fiera italiana di settore, puntiamo con ancor più decisione al decollo internazionale della manifestazione. Lo stiamo dimostrando nei fatti con importanti investimenti e azioni di incoming verso gli operatori del settore”.

Il programma delle missioni.
Decisamente intenso il mese di settembre che si apre il 6-8 settembre a Hong Kong con la partecipazione ad Asia Fuit Logistica, il 13-15 Expo Agro Futuro a Medellin in Colombia, il 21 Fresh Market a Varsavia, il 26-28 settembre a Miami al Banana Congress, nello stesso periodo (27-29 settembre) in Perù.
Quattro gli appuntamenti anche in ottobre: 2-4 a Santiago del Cile al Foro IILA, 18-20 a Fruit Attraction Madrid, 19-21 a New Orleans negli USA al PMA Fresh Summit, per chiudere il 30-31 con la presentazione di Macfrut a Taskent in Uzbekistan.
Novembre inizia (1-3 novembre) con il World Food Kazakhistan Almati, il 14-18 novembre si va ad Hannover ad Agritechnica, mentre dal 20 al 25 viaggio in Cina nel triplo appuntamento a Canton, Shanghai e Pechino.
Il 2017 si chiude con WOP Dubai negli Emirati Arabi (5-7 dicembre) e la triplice missione in terra africana in Etiopia, Tanzania e Uganda (3-10 dicembre).
In gennaio a Bogotà presentazione di Macfrut 2018, dal 24 al 30 gennaio ancora in Africa in Zambia e Angola. In febbraio (7-9) a Fruit Logistica a Berlino, mentre in marzo a Il Cairo ci sarà la terza edizione di Mac Fruit Attraction Mena.
Restano da definire le date delle missioni in Albania e Bulgaria, mentre il programma prevede per febbraio-marzo la promozione nei mercati ortofrutticoli di Barcellona, Perpignan, Parigi, Zagabria e Varsavia.

Ufficio Stampa di Macfrut è Agenzia PrimaPagina.

A Davide Paolini il Premio Galvanina al Giornalismo

Romagnolo nel carattere, globetrotter per scelta. Davide Paolini è il “gastronauta” per eccellenza dell’enogastronomia italiana, nome da lui adottato e persino recepito dallo Zingarelli. Con la sua “navicella”, Paolini viaggia lontano dai luoghi comuni, alla ricerca di ristoranti, prodotti tipici, ricette, impervi territori della cucina poco battuti dai più. Ideatore di numerosi eventi e divulgatore su numerosi media nazionali, a Paolini va il Premio Nazionale Galvanina al Giornalismo, nell’ambito del Festival della Cucina Italiana (22-24 settembre 2017).

Il Premio Nazionale Galvanina gli viene assegnato per aver messo in valore le produzioni identitarie della nostra civiltà, per aver sempre considerato il cibo come forma d’arte e di cultura di cui il nostro Paese dovrebbe andar fiero.

Il Premio Nazionale Galvanina è uno dei riconoscimenti più illustri nel panorama enogastronomico nazionale, suddiviso in cinque sezioni (Cultura, Cucina, Giornalismo, imprenditoria, Cuore), negli anni passati assegnato a personalità dello spessore, per citare alcuni nomi, di Tonino Guerra, Gualtiero Marchesi, Vittorio Sgarbi, Pierluigi Celli, Carlo Cracco e tanti altri.
Nella sezione al giornalismo a Luigi Cremona (2010), Bruno Gambacorta (2011), Anna Scafuri (2012), Gioacchino Bonsignore (2013), Fede e Tinto (2014), Andrea Scanzi (2015), Carlo Cambi (2016).

Chi è Davide Paolini
Laureato in Scienze Politiche alla C. Alfieri di Firenze, si definisce gastronauta, promotore di un movimento di tendenza di cultura materiale. In precedenza direttore marketing communication in Benetton group e per il team di Formula 1. Nella metà degli anni 90 conia dunque lo pseudonimo Gastronauta®, ovvero colui che ha scelto di mangiare con la propria testa, capace di godere dei sapori più ruspanti non accontentandosi dei luoghi comuni culinari.
Sin dal 1983 firma la rubrica domenicale sul Sole 24 Ore scrivendo articoli di cultura del cibo, e dalla nascita di Radio24 Sole 24 Ore nel 1999 Paolini conduce la trasmissione “Il Gastronauta” per parlare di tutto cibo ma soprattutto far conoscere gli artigiani e i prodotti made in Italy.
Creatore di numerosi eventi/manifestazioni annuali riguardanti i prodotti del territorio (da lui definiti giacimenti gastronomici): quali Taste a Firenze, Territori in Festival a Montecatini Terme, Squisito a San Patrignano, Viaggio nelle diversità del gustoIl Panettone tutto l’anno,Milano Golosa a Milano, Gourmandia a Treviso e altri.
Tante le trasmissioni televisive come conduttore: I viaggi del Gastronauta (La7), Squisito (Rai International), Stelle del Sud (Rai 1).
Pubblicazioni. “La garzantina dei prodotti tipici “(Garzanti); I luoghi del gusto, marketing del territorio (Baldini&Castoldi); Dal riso ai Risotti (Mondadori ed. tradotto in quattro lingue); Viaggio nei giacimenti golosi (Mondadori ed. tradotto in 3 tre lingue); Il mestiere del Gastronauta (Sperling&Kupfer); La geografia emozionale del Gastronauta (Sperling&Kupfer); Le ricette della memoria e l’arte di fare la spesa (Sperling&Kupfer); Il Gastronauta in Veneto; Cibovagando, Viaggio nei salumi d’Italia; Viaggio nei formaggi d’Italia (tutte edizioni Sole 24 ore). Dal 2003 al 2014 è stato curatore della Guida dei Ristoranti del Sole 24 ore. “Arte di vino, vini bianchi e rossi d’eccellenza” (ed. Banca Popolare); “Le ricette della mia memoria “ (Guido  Tommasi); “Alla scoperta del gusto italiano” (Il sole 24 ore cultura); Il Crepuscolo degli chef, gli italiani e il cibo tra bolla mediatica e crisi dei consumi” (Longanesi editore).

Il Festival della Cucina Italiana 22-24 settembre
Giunto alla XVII edizione, è uno degli appuntamenti enogastronomici più rilevanti del Paese, realizzato insieme ai protagonisti del cibo, del vino e della cultura agroalimentare. Caratteristica del Festival è quella di essere itinerante: negli anni passati è stato ospitato nel Museo della Marineria di Cesenatico, nella città del Tartufo Bianco Pregiato di Pergola, all’Isola d’Elba, a Londra, a Piobbico, a San Benedetto del Tronto, a San Patrignano, a Rimini e a Bologna, coinvolgendo il folto pubblico (fino a 80.000 presenze), le televisioni, i giornalisti, i più importanti chef italiani e i buyers esteri.
Quest’anno per la prima volta sarà organizzato a Pesaro, in pieno centro storico. Protagonisti gli chef dell’Accademia Nazionale Italcuochi, coordinati da Gianfranco Vissani, le Mariette artusiane con lezioni di pasta, cene d’autore con gli chef Gianfranco Vissani e Davide Oldani, la musica omaggio alla città di Rossini, degustazioni guidate di grandi rossi, champagne e vini autoctoni, mercatino del food di qualità, corsi di cucina gratuiti e tanto altro ancora.

Il Festival è coordinato da La Madia Travelfood, oggi inserita nel contesto di Cose Belle d’Italia.
Info: www.festivaldellacucinaitaliana.it

Ufficio stampa del Festival della Cucina Italiana è l’Agenzia PrimaPagina.

Processo alla Rivoluzione Russa a San Mauro Pascoli

Cent’anni fa ci furono i “dieci giorni che sconvolsero il mondo”, per usare le parole del giornalista americano John Reed. È quella che è stata battezzata come la Rivoluzione Russa o Rivoluzione di Ottobre (7 novembre per il nostro calendario, avanti di 13 giorni da quello ortodosso). Probabilmente l’evento del secolo scorso con il maggior carico simbolico per le masse lavoratrici di tutto il mondo, per l’utopia dello stato socialista realizzato. Le grandi speranze iniziali, però, col passare degli anni si trasformano nel grande terrore per l’avvento dello stalinismo. Malgrado ciò rimane la portata di un evento di caratura mondiale, rimasto faro per milioni di persone.

Ecco, a un secolo di distanza quale deve essere il giudizio storico su quei fatti? A cercare di dare una risposta c’è il tradizionale Processo del 10 agosto a San Mauro (inizio alle ore 21), uno degli eventi più seguiti dell’estate in Romagna, che quest’anno metterà alla sbarra la Rivoluzione Russa.

Un tema decisamente caldo sul fronte del dibattito storiografico tanto da mobilitare nomi di primo piano del panorama intellettuale italiano: a guidare l’accusa gli storici Marcello Flores (Università di Siena) e Maurizio Ridolfi (Università della Tuscia), alla difesa Luciano Canfora (Università di Bari) insieme al filosofo Diego Fusaro (Università Milano). Presidente del Tribunale Gianfranco Miro Gori.
Lo scenario dell’evento sarà sempre la Torre di pascoliana memoria, luogo dal forte carico simbolico: amministrata da Ruggero Pascoli, padre di Giovanni Pascoli, proprio quest’anno si ricordano i 150 anni dal terribile delitto impunito.
Il verdetto del Processo del 10 agosto sarà emesso dal pubblico presente munito di paletta. L’organizzazione è sempre di Sammauroindustria, associazione pubblico-privato che da diciassette anni promuove questo evento.

Perché processare la Rivoluzione Russa
“La rivoluzione russa, nel bene e nel male, è stato un passaggio cruciale del XX secolo – spiega Miro Gori, fondatore del Processo e Presidente di Sammauroindustria – È stata, per le masse sfruttate, per il proletariato, il momento in cui si realizza, anzi comincia a essere realizzata l’utopia comunista. Un mondo di uguali e liberi. I bolscevichi varano la repubblica dei Soviet: un progetto di democrazia diretta che non ha uguali al mondo. Ma, purtroppo, non passa molto tempo che, com’era accaduto per la Francia, la rivoluzione comincia a divorare i suoi figli. La rivoluzione s’avvia verso lo stalinismo. Ciò nonostante essa rimane per molti decenni un faro per i poveri di tutto il mondo. E ancora oggi pone non poche domande: naufragò tradita dallo stalinismo o le premesse dittatoriali stavano già nella teoria e nella prassi leninista? Fu il punto di stabilità dei movimenti di liberazione e progressisti di tutto il mondo o li incanalò in politiche autoritarie? A queste e ad altre domande cercherà di rispondere il prossimo processo”.

 Un po’ di storia del Processo del 10 agosto
Promosso da Sammauroindustria, il Processo è nato nel 2001 dall’idea di riaprire il caso sull’omicidio del padre del Poeta, Ruggero Pascoli, assassinato in un agguato il 10 agosto del 1867. Da quella prima intuizione si sono susseguiti, il 10 agosto di ogni anno, altri Processi su personaggi che hanno fatto la storia della Romagna (e non solo): il Passatore di Romagna (2002), La cucina romagnola (2003), Mussolini (2004), Mazzini (2005), Secondo Casadei (2006), Garibaldi (2007), Togliatti (2008), Badoglio (2009), il Romagnolo (2010), Cavour (2011), Processo d’Appello Pascoli (2012), Rubicone (2013), Pellegrino Artusi (2014), Il ’68 (2015), Giulio Cesare (2016).
Il Processo a San Mauro Pascoli unisce la scientificità dell’argomentazione alla spettacolarità dell’evento, e proprio per il suo originale carattere di pubblic history è stato al centro di studio di alcuni atenei italiani.

Chi sono i protagonisti del Processo del 10 agosto
Luciano Canfora è professore emerito dell’Università di Bari. Dirige i «Quaderni di storia» e collabora con il «Corriere della Sera». Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo: Tucidide e l’impero (Laterza, 2000); L’uso politico dei paradigmi storici (Laterza, 2010); La meravigliosa storia del falso Artemidoro (Sellerio, 2011); Il mondo di Atene (Laterza, 2011); Gramsci in carcere e il fascismo (Salerno, 2012); Spie, URSS, antifascismo. Gramsci 1926-1937 (Salerno, 2012); Intervista sul potere (Laterza, 2013); La guerra civile ateniese (Rizzoli, 2013); La trappola. Il vero volto del maggioritario (Sellerio, 2013); La crisi dell’utopia. Aristofane contro Platone (Laterza, 2014); Gli antichi ci riguardano (il Mulino, 2014); La maschera democratica dell’oligarchia (dialogo con Zagrebelsky, Laterza 2014); Augusto. Figlio di dio (Laterza 2015); Tucidide. La menzogna, la colpa, l’esilio (Laterza 2016), “Cleofonte deve morire. Teatro politico in Aristofane” (Laterza 2017), Pensare la rivoluzione russa (Stilo 2017).

Marcello Flores ha insegnato Storia comparata all’Università di Siena, dove ha diretto il Master europeo in Human Rights and Genocide Studies, e nell’Università di Trieste.
Ha compiuto soggiorni di studio e insegnamento a Berkeley, Cambridge, Parigi, Mosca, Varsavia dove è stato addetto culturale presso l’Ambasciata d’Italia.
Ha organizzato i convegni: “Il mito dell’Urss. La cultura occidentale e l’Unione Sovietica”, Cortona, 1989; “L’esperienza totalitaria nel XX secolo”, Siena, 1997; “Storia, Verità, Giustizia: i crimini del XX secolo”, Siena, 2000. Nello stesso anno ha organizzato la prima mostra internazionale sul “GULag. Il sistema dei lager in Urss” per il Comune di Milano. Fa parte del Comitato scientifico e del Comitato editoriale di “Storia della Shoah”. E’ direttore scientifico dell’Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia.
I suoi ultimi libri sono: La forza del mito. La rivoluzione russa e il miraggio del socialismo (Feltrinelli 2017); Il secolo del tradimento: da Mata Hari a Snowden 1914-2014 (Mulino 2017).

Diego Fusaro insegna filosofia allo IASSP di Milano (Istituto Alti Studi Strategici e Politici). Tra i suoi libri piú fortunati ricordiamo: Bentornato Marx! Rinascita di un pensiero rivoluzionario (Bompiani 2009) e Antonio Gramsci. La passione di essere nel mondo (Feltrinelli 2015), Pensare altrimenti (Einaudi 2017).
Collabora con i quotidiani «La Stampa» e «Il Fatto quotidiano».

Maurizio Ridolfi è professore ordinario di Storia contemporanea presso l’Università della Tuscia (Viterbo). Membro del comitato di consulenti di numerose riviste internazionali, dal 1993 coordina (con F. Conti) la direzione scientifica della rivista «Memoria e Ricerca» (edita con il Mulino). Ha pubblicato numerosi studi di storia culturale e della tradizioni politiche. Tra i più recenti: Italia a colori. Storia delle passioni politiche dalla caduta del fascismo ad oggi (Le Monnier 2015); Verso la Public History. Fare e raccontare storia nel tempo presente (Pacini 2017).

 

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La s-ciuptèda: uno spettacolo ricorda i 150 anni del delitto Pascoli

E’ stato definito uno degli omicidi più celebri. Uno dei primi assassinii impuniti della nostra storia (Carlo Lucarelli docet). È il delitto di Ruggero Pascoli, padre del poeta, fatto di cronaca avvenuto il 10 agosto del 1867 che ispirò la celebre “Cavalla storna”, e che portò Giovanni Pascoli a scrivere queste terribili parole: “In Romagna c’era allora uno spirito di setta, dall’apparenza politica e dalla sostanza delinquente volgare, che era tal quale è la mafia, se non peggio. La polizia volle che l’orribile delitto rimanesse impunito. E così è rimasto. Quando, giunto a una certa età, volli scoprire qualche cosa io, trovai tutte le tracce disperse, tutte le voci confuse; trovai, è spaventoso dirlo, la polizia nemica, complice postuma. E rischiai la prigione, io!”.

Ebbene, per ricordare i 150 anni del delitto di Ruggero PascoliSammauroindustria promuove un’anteprima nazionale: La s-ciuptèda (la fucilata). Uno spettacolo con letture in musica della celebre attrice Elena Bucci, la regia musicale di Luigi Ceccarelli e l’accompagnamento al clarinetto di Paolo Ravaglia. Il tutto tratto da monologhi in dialetto romagnolo di San Mauro scritti da Miro Gori.
Appuntamento a Casa Pascoli giovedì 3 agosto alle 21.15 nell’ambito della rassegna del Giardino della Poesia, parole musiche e immagini nei luoghi pascoliani (ingresso libero).

Così l’attrice Elena Bucci presenta lo spettacolo. “Questa apparentemente semplice lettura in musica è per me una preziosa occasione per intrecciare diverse passioni: quella per la musica originale dal vivo, quella per la scrittura contemporanea e quella per il teatro, strumento ideale per cercare un linguaggio comune tra le arti pur mantenendone le differenze. In più questo testo in particolare si riferisce ad una delle maggiori fonti di fascinazione dell’arte della scena: la possibilità di moltiplicare i punti di vista sulla così detta realtà attraverso le diverse visioni dei personaggi, cosa che mi ha sempre molto divertito e trasformato, allontanando il rischio del pregiudizio e della facile abitudine. E ancora: mi trovo a lavorare con persone che conosco e stimo da tempo e che si ritrovano, per una volta, a lavorare insieme nella loro terra d’origine intorno ad un’opera poetica nuova scritta in una lingua antica, il dialetto, con tutte le emozioni e le sonorità misteriose che questo idioma suscita e racchiude”.

Così Luigi Ceccarelli racconta la scelta della musica. “Negli ultimi anni ho scritto una serie di musiche con testi in dialetto romagnolo e ho scoperto che il dialetto si adatta molto bene alla mia poetica musicale – e viceversa naturalmente. Penso che il dialetto e la mia musica abbiano in comune lo stesso senso atavico, l’espressività a volte anche dura, e sicuramente un certo senso epico. A differenza dei tempi di Pascoli però, sono convinto che oggi la musica e il teatro nascano dalla collaborazione e dal lavoro collettivo e non tanto dal lavoro di una mente solitaria. Ogni artista vive oggi in una società interconnessa e non chiuso in se stesso. Ogni opera d’arte perciò è il frutto di un lavoro collettivo e complesso, in cui ognuno porta la sua esperienza e il suo pezzetto di conoscenza. Elena e Paolo sono due interpreti straordinari con cui ho condiviso varie esperienze, e trovo in loro (forse inconsce) queste stesse aspirazioni”.

Durante le serate che si terranno al giardino di Casa Pascoli, il Museo sarà aperto al pubblico per

Per maggiori informazioni: Biblioteca comunale San Mauro Pascoli, 0541 933656 e pagina Facebook: ilgiardinodellapoesia.

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A Cesenatico la terza tappa di Tramonto DiVino

Il meglio dei vini e dei prodotti tipici dell’Emilia Romagna, la quarta edizione del Premio Spumante Metodo classico dell’Emilia Romagna, una full immersion nei sapori e nei vini del piacentino, il dolce rinfresco con il gelato del Museum Carpigiani e tanto altro ancora.
Tutto questo è Tramonto DiVino nella storica tappa a Cesenatico, nella suggestiva Piazza Spose dei Marinai.

Si parte alle 19,30 con l’apertura dei banchi d’assaggio al pubblico.
Protagonista del tour è il vino Doc e Docg dell’Emilia Romagna con i sommelier di Ais che lo raccontano, proponendo in degustazione oltre 300 etichette presenti nella guida Emilia Romagna da Bere e da Mangiare 2017/2018. In evidenza i Romagnoli Albana e Sangiovese che quest’anno celebrano rispettivamente i 30 anni di Docg e i 50 di Doc e una nutrita selezione di etichette emiliane con Lambrusco e Pignoletto sugli scudi.
Uno speciale banco d’assaggio sarà dedicato ai vini piacentini con in evidenza gli autoctoni Gutturnio (al 50° anniversario della Dop),Ortrugo e Malvasia, realizzato con il contributo del Consorzio Piace Doc (Consorzio Tutela dei Vini Doc Colli Piacentini). L’isola del gusto di Piacenza sarà completata dal corner dedicato a salame, coppa e pancetta, le tre Dop di Piacenza, raccontate e servite direttamente dagli operatori del Consorzio di tutela. In abbinamento ai salumi piacentini anche le Pesche e Nettarine di Romagna Igp, in un inedito matrimonio che fa il verso al classico “prosciutto e melone”.

La novità del Premio Metodo Classico
La tappa di Cesenatico ospita poi la quarta edizione del Premio Miglior Spumante Metodo Classico dell’Emilia Romagna. Si tratta di ben 60 etichette di prestigiose bollicine regionali suddivisi in Spumanti Metodo Classico Brut, Spumanti Metodo Classico Rosé e Rossi, Spumanti Metodo Ancestrale, già valutate da una giuria tecnica di esperti (sommelier, degustatori, giornalisti) che a Cesenatico sarà affiancata da una giuria popolare formata dal pubblico partecipante all’evento (i primi 120 ingressi). La sommatoria dei voti tecnici e popolari decreterà i tre vincitori, uno per categoria, che saranno festeggiati a Cesenatico a fine serata.

Prodotti Dop e Igp protagonisti
A sposare i vini, i prodotti Dop e Igp dell’Emilia Romagna preparati e serviti dagli chef e dagli allievi dell’Istituto alberghiero “Pellegrino Artusi” di Forlimpopoli e abbinati seguendo i preziosi consigli dei sommelier di Ais: Parmigiano-Reggiano Dop, Salumi piacentini Dop (Coppa, Pancetta e Salame), Piadina Romagnola Igp, Aceti Balsamici, Mortadella di Bologna Igp. E ancora, lo Squacquerone di Romagna Dop fornito della Centrale del latte di Cesena che offrirà anche in abbinamento con i vini romagnoli altri formaggi a km 0 al sale dolce di Cervia, i pani e le focacce della tradizione di Re di Pane di Cesena. E ancora la Strada dei Vini e dei Sapori della Romagna offrirà in degustazione ai primi300 ingressi un assaggio di caciotta vaccina al miele di tiglio con pane all’olio Evo di Brisighella Dop e Scalogno di Romagna Igp. Si chiude poi in dolcezza con una fresca degustazione di gelato a cura del Gelato Museum Carpigiani che propone un inedito Gelato alla Panna cotta con Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, ospite d’onore della serata.
In questa edizione una new entry musicale, l’Osteria del mandolino, che accompagna tutte le tappe di Tramonto DiVino con incursioni musicali fusion legate alla tradizione.

Selfie corner, contest Instagram, gioco dei selfie
Per promuovere vini e prodotti certificati, sui social ritorna il ‘gioco dei selfie’. In ogni tappa infatti viene allestito il selfie corner dove, armati di selfie stick, singolarmente o a gruppi, si può praticare l’autoscatto da condividere in rete. Nel corner saranno a disposizione cartelloni che richiamano vini, e prodotti tipici, simpatici gadget e tutte le info per scaricare l’apposita App Via Emilia Wine&Food.
Oltre ai selfie, i partecipanti all’evento sono chiamati a raccontare il proprio Tramonto DiVino con foto evocative della serata. Condividendo su instagram i propri scatti e autoscatti con hashtag #TDV2017 si aderisce al contest di Tramonto DiVino: alla fine del tour, le tre foto che avranno collezionato più like riceveranno golosissimi premi, mentre la foto più bella (decretata da una giuria tecnica) sarà pubblicata nei prodotti editoriali di Tramonto DiVino 2018.
Ma quest’anno c’è di più! Con un pizzico di fortuna si potrà ricevere in regalo una bottiglia di vino. Come? Basta scaricare l’App Via Emilia Win&Food, compilare un coupon da consegnare al Selfie Point e… incrociare le dita.

Partner dell’evento
Organizzato da Agenzia PrimaPagina
 di Cesena, insieme alle Ais di Emilia e Romagnaall’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, all’Enoteca Regionale, ad Apt Servizi Unioncamere Emilia-Romagna, Tramonto DiVino ha come partner il Gelato Museum Carpigiani, i Consorzi delle principali Dop e Igp dell’Emilia-Romagna: Parmigiano  ReggianoProsciutto di Parma, Prosciutto di ModenaCoppa, Salame e Pancetta PiacentiniPesca e Nettarina di RomagnaPera dell’Emilia-Romagna, Mortadella e Patata di BolognaSquacquerone di Romagna Dop (rappresentato dalla Centrale del Latte di Cesena), Olio extravergine di BrisighellaAceti Balsamici Tradizionali di Modena e di Reggio EmiliaAceto Balsamico di ModenaPiadina Romagnola ed Aglio di Voghiera.

Info e partecipazione
Per operare una corretta selezione dei partecipanti all’evento, indirizzando a una degustazione e a un consumo consapevole dei vini e dei prodotti gastronomici regionali, è previsto un ticket d’ingresso fissato a 15 euro. Il ticket prevede la consegna ai partecipanti della Guida “Emilia Romagna da bere e da mangiare, un marsupio con calice per le degustazioni e un carnet di assaggi per i vini e i prodotti della gastronomia. Tutte le informazioni e il programma sono disponibili sul sito www.emiliaromagnavini.it e scaricando l’App “Via Emilia Wine & Food”.

La tradizione artusiana nei piatti della blogger Cecilia Bendinelli

L’eredità culturale di Pellegrino Artusi passa dai fornelli e dai libri di tutto il mondo, ma anche da grandi manifestazioni e dalla comunicazione moderna dei blog. Pellegrino Artusi può essere addirittura considerato un foodblogger ante litteram e Casa Artusi a Forlimpopoli, sua città di origine, promuove e sostiene le iniziative che nascono in nome della diffusione della cucina domestica.

Come ha fatto per “Metti l’Artusi a cena”, contest organizzato nelle settimane scorse dall’associazione ‘Calendario del Cibo Italiano’ per celebrare gli insegnamenti del grande gastronomo.
Per l’occasione, 10 blogger appassionati di cucina tradizionale italiana e aderenti alla community ‘Il Calendario del cibo italiano’ si sono sfidati nel preparare una cena con almeno tre portate (un primo piatto e altri due), tutte ispirate alla filosofia e all’opera di Pellegrino Artusi e tratte dal suo manuale “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”.

Ad aggiudicarsi il podio è stata Cecilia Bendinelli, del blog Kitchening, che ha preparato un menù composto da ben sei ricette artusiane: un incipit di Crostini di fegatini di pollo (ricetta n. 110) e un primo piatto di Zuppa di zucca gialla (ricetta n.34), come secondi piatti Piccione coi piselli (ricetta n. 354) ed Arista (ricetta n. 369), per finire in dolcezza Gelato di limone (ricetta n. 754) e Gelato di pesche (ricetta n. 757).
A decretare questo menù come il migliore fra quelli in gara, è stata una giuria formata da Sergio Rossi, direttore del Conservatorio delle Cucine Mediterranee di Genova e studioso delle tradizioni gastronomiche delle comunità, e dalla antropologa e blogger Alessandra Guigoni. La vincitrice si è aggiudicata un corso nella Scuola di Cucina di Casa Artusi.

Il Calendario del Cibo italiano diffonde la cultura e la tradizione gastronomica dell’Italia, attraverso l’istituzione di un calendario in cui si celebrano, in 366 giornate e 52 settimane nazionali, i piatti italiani e i prodotti più tipici, scelti sulla base della loro diffusione e dei loro legami con la cultura popolare e organizzati sulla base del calendario delle stagioni e delle ricorrenze liturgiche o istituzionali.
Il calendario del cibo italiano conta una community oltre 100 foodbloggers, selezionati personalmente sulla base di ottime competenze nel campo della comunicazione sul web, una buona presenza sui social e una solida cultura di base, con peculiare riferimento al mondo del cibo.

Ufficio stampa di Casa Artusi è l’Agenzia Prima Pagina.